WandaVision – Stagione 1: la recensione

Perché WandaVision continua a far discutere di sé anche ad una settimana dalla sua conclusione?

 

 

WandaVision ha davvero fatto il botto, su questo non ci sono assolutamente dubbi! La serie è di ottima qualità e devo fare i miei complimenti agli sviluppatori di questo progetto perché sono riusciti a sovrapporre diverse strutture narrative in modo brillante. Ricordo che a metà della serie sono fioccate, sia a destra che a sinistra, tutta una serie di critiche sulle scelte di gestione della trama principale; in particolare la quarta puntata ha fatto esplodere diverse polemiche tra i fan che prediligono la continuità del Marvel Cinematic Universe e quelli che hanno visto in WandaVision un modo di proporre le saghe dei supereroi in maniera inesplorata fino ad ora. (Se vuoi approfondire: Pubblico spaccato su WandaVision).

Cos’è realmente WandaVision? Su cosa si basa la sua storia? Quali sono le mosse che hanno conquistato il pubblico o acceso le polemiche? Io farei un passo indietro ricordando gli eventi alla base del progetto e tornando alla fine di Avengers Infinity War quando Wanda ha prima ucciso e poi visto morire Visione. Per una persona che non ha molte ancore emotive, la perdita del suo grande amore deve essere stata estremamente traumatica; questo infinito dolore si è palesato proprio quando la frenesia degli eventi di Avengers Endgame si è placata, riportando un’apparente calma sulla terra e nella vita della nostra supereroina.

La serie quindi si basa sui desideri, sui ricordi, sulle volontà e sul dolore di Wanda; tutto è legato da questo filo conduttore che viene ben celato dietro tutti gli stratagemmi espositivi che la serie propone. La scelta di usare le sitcom come prima interfaccia degli eventi è stata geniale, ma non ha portato una vera novità sullo schermo: alla fine dei conti è stato un tributo verso un genere televisivo che si è evoluto nel tempo e ha sperimentato tutta una serie di nuovi approcci innovando spesso il modo di fare TV. Se qualcuno aveva sperato di poter assistere a qualcosa di diverso con i supereroi può stare tranquillo, tutto questo citazionismo è servito principalmente a coprire gli eventi che si celano sotto la superficie. Un applauso agli sviluppatori del progetto che, con questa pensata, hanno riavvicinato una fetta di pubblico che si era stancato ed allontanato dalla saga cinematografica.

 

 

La serie inizia con Wanda e Visione immersi in un mondo in bianco e nero; vivono la loro vita come se fosse una sitcom degli anni ’50, tra battute datate e classiche incomprensioni. Con lo svolgimento degli episodi, avanziamo nel tempo e ci spostiamo fino ad arrivare a riproporre le sitcom degli anni ’80 ed ancora oltre, fino ai giorni nostri. La trama alla base delle sitcom è piuttosto banale e descrive la vita di tutti i giorni affrontata dai due personaggi con i loro poteri e le loro personalità. Questo spunto permette di citare tutta una serie di lavori: si passa quindi dal bianco e nero di The Dick Van Dyke Show a Strega per Amore, per arrivare al colore con La famiglia Brady, Genitori in Blue Jeans ed infine Modern Family. Una carrellata impressionante di riferimenti a queste ed altre serie sitcom che hanno indubbiamente attratto un pubblico ben diverso dagli appassionati di supereroi. Ecco che giungiamo alle prime polemiche tra gli spettatori che si sono divisi sui social generando una fantastica cassa di risonanza per la serie. Che tutto questo fosse studiato a tavolino? Probabilmente sì, ma credo che neanche gli ideatori di WandaVision si aspettassero una tale mobilitazione.

Come un fulmine a ciel sereno, la quarta puntata stravolge tutta la serie riportando inesorabilmente WandaVision nella sua più che giusta collocazione, ovvero la continuità del Marvel Cinematic Universe. Nuove polemiche si scatenano ribaltando improvvisamente i ruoli di chi difendeva la serie perché innovativa e di chi la criticava perché troppo distante dai soliti canoni. Però è proprio la quarta puntata a darci la vera natura di quello che sta succedendo e a farci capire che tutto è legato indissolubilmente al dolore e alle emozioni che Wanda prova; l’appiglio perfetto per confondere ancora di più le acque e condurre lo spettatore verso una nuova trama… l’ennesima nuova trama e l’ennesimo nuovo riferimento alle saghe fumettistiche. Alla fine è quello che lo spettatore medio si aspetta, eppure c’è proprio aria di novità in questa serie e state pur certi che prima del finale di stagione le cose cambieranno ancora rivelando ulteriori sorprese. Ovviamente, come potete ben immaginare, anche il finale di stagione ha elevato notevoli polemiche: alcuni hanno dichiarato che il finale è troppo scontato, troppo leggibile e che l’avversario di turno è ben poca cosa rispetto alle attese. Quello che ho percepito io è che il finale è volutamente una pausa tra un progetto ed un altro, una cosa che, per i sostenitori della continuità del Marvel Cinematic Universe, è ormai un punto fermo.

 

 

La serie è piena di camei, easter egg e riferimenti al mondo dei fumetti, alle sitcom e al passato descritto negli eventi cinematografici; non starò qui a dilungarmi elencandoli tutti perché il lavoro è mastodontico ed è già stato fatto da persone sicuramente più competenti ed esperte del sottoscritto, ma posso dire che, per apprezzarle tutte, bisogna rivedere la serie più volte.

Elizabeth Olsen è brava come ha già dimostrato sul grande schermo: la sua interpretazione, che finalmente la vede indiscussa protagonista, è più che buona. Paul Bettany è un’ottima spalla. Credevamo tutti, io in primis, che la serie fosse incentrata sul rapporto sentimentale del duo di supereroi, ma realmente Visione è solo la scusa per mettere in evidenza la situazione di Wanda. La batteria degli altri interpreti mi sembra buona, con tutto che ho sentito molte critiche sul fatto di aver voluto utilizzare e rivalutare personaggi minori apparsi in altre pellicole, come per il caso di Kat Dennings che interpreta Darcy Lewis legata alle saghe del dio nordico del fulmine. Io non ci trovo niente di male nel riproporre personaggi minori: alla fine dei conti, chi viene coinvolto dagli eventi dei supereroi ha un destino segnato e tende a riapparire spesso anche nelle saghe fumettistiche. Che poi il personaggio in questione possa risultare poco brillante ai più, è un altro discorso; io non ho trovato l’interpretazione di Kat Dennings così scadente.

Concludendo, la vera novità che WandaVision ha portato in dote è stata quella di far parlare di sé in un modo così costante e così controverso che, a memoria, non si era mia visto: sui social schiere di fan sostengono la propria posizione e continuano tuttora a parlare di questo lavoro. Gli esperti del settore sembrano essere stati totalmente sopraffatti dalla quantità di riferimenti ed escamotage da sfregarsi le mani e generare articoli su articoli.

Come dicevo all’inizio, il lavoro è di ottimo livello, ma è un capolavoro? Indubbiamente si eleva su una media di prodotti del settore che è decisamente tesa alla mediocrità; vorrei evitare il confronto impietoso con i prodotti della DC, ma è giusto sottolineare la differenza di livello che intercorre tra i due competitor di settore. Basta solo mettere a confronto la qualità degli effetti speciali messi in campo dalla Marvel/Disney per questa serie che si capisce immediatamente la differenza nella cura del dettaglio tra questo e altri prodotti. Io lo consiglio vivamente, perché sarà sicuramente la pietra di paragone per i prossimi prodotti del genere.

 

WandaVision – Stagione 1, 2021
Voto: 8
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