Vannacci e Apostolico: i soliti due pesi e due misure

Due dipendenti statali: uno viene rimosso per aver espresso un opinione personale, l’altro rimane al suo posto dopo aver volontariamente disapplicato un dispositivo di legge.

 

 

L’Italia è veramente un bruttissimo Paese in cui vivere. La metà della popolazione votante è cocciutamente trincerata dietro posizioni biecamente ideologiche e non prova nemmeno a leggere la realtà e la storia per quello che sono; ed ancora di più sono gli italiani che della vita politica, quella che condiziona le loro esistenze, proprio non se ne preoccupano.
È per questo che non c’è da stupirsi se i casi Vannacci e Apostolico sono stati gestiti in modo così diverso e squallido.

Del Generale Roberto Vannacci avrete sicuramente sentito parlare; autore del libro Il Mondo Al Contrario, è stato duramente attaccato dalla sinistra e dal mondo delle lobby gay per aver sostenuto fatti oggettivi e contrari al politicamente corretto, alle teorie gender e all’immigrazione incontrollata. In poche ore dal momento in cui è scoppiata la polemica, il Ministro Crosetto lo ha destituito dal suo ruolo di Comandante dell’Istituto Geografico Militare, chiarendo (ma senza convincere i più) che si è trattato di una misura tesa a cautelare le istituzioni militari. Vannacci non è però un burocrate pennaiolo: ha condotto sul campo la Task Force 45, l’unità interforze di reparti speciali italiani che dal 2006 al 2016 ha operato in Afghanistan, ha assunto il comando del Reggimento Col Moschin e della Brigata Folgore, ed è arrivato all’Istituto Geografico Militare solo perchè nel suo ruolo di addetto alla Difesa della nostra rappresentanza diplomatica a Mosca prima di essere espulso perchè persona non gradita dai russi. Insomma, Vannacci non è l’ultimo degli stupidi.

Diversa la storia, ancora in divenire, del caso Apostolico. Iolanda Apostolico è un magistrato in forza al Tribunale Civile di Catania che il 2 ottobre ha ribaltato il fermo verso sei immigrati clandestini operato dalla Questura e lo ha rifatto la settimana successiva, favorendo altri quattro clandestini, asserendo come motivazione la non conformità della legge in vigore in relazione alle normative europee e alla Costituzione Italiana. Nei fatti, il magistrato Apostolico si arroga il diritto di determinare se una legge sia o meno costituzionalmente corretta, cosa che non spetta a un magistrato ma alla Corte Costituzionale.
Non stupisce sapere che la Apostolico sarebbe vicina alle ONG pro-clandestini, avrebbe partecipato a manifestazioni di Potere Al Popolo ed iniziative contro Matteo Salvini; sarebbe insomma politicamente attiva e fortemente schierata.
Nonostante l’illeggittimità delle sue azioni Iolanda Apostolico è ancora al suo posto, fortemente difesa dai plotoni ben organizzati della sinistra benpensante, dalla non certo trasparente Associazione Nazionale Magistrati (la stessa coinvolta nello scandalo Palamara, scandalo al quale nessuno ha voluto dar seguito) e dai suoi colleghi magistrati siciliani, sempre schierati contro le istituzioni e che hanno ripetutamente preso le parti di ONG e clandestini nel corso di questi anni (dal caso Diciotti alla condanna nei confronti dello Stato al pagamento dei danni a favore della ONG tedesca SOS Humanity, tanto per citare un paio di casi).

 

 

Insomma eccoci qua, per l’ennesima volta, a dimostrare coi semplici fatti un’evidenza dolosamente negata, un modus operandi sfacciato e insopportabile che da decenni permette ad una parte politica di abusare del proprio potere in nome di presunti comportamenti “umanitari”, quando invece la realtà è spesso legata ad accordi economici ad alto livello, al controllo del territorio, alle filiere di cooperative rosse interessate solo a gestire i denari pubblici, a operare un lavaggio delle menti dove si formano le nuove generazioni o dove si decide il futuro del Paese. Tutto questo è insopportabile ed intollerabile.

Sembra di vivere un mondo distopico molto simile a quello descritto da Orwell in 1984, con la differenza che nemmeno il governo scelto dai cittadini per spezzare questo maleficio sembra avere la capacità o la voglia di prendere posizione e interrompere questo scempio.
Giornali, scuola, istituzioni: il pensiero unico che si auto-assolve ed ha sempre ragione è un cancro purtroppo ben radicato nella nostra Nazione, e non sarà facile ripulire l’Italia insegnando alle nuove generazioni a ragionare con le proprie teste e non seguendo un’ideologia o comodi personalistici.

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