Unholy: la recensione

Il gioco a tinte forti di Duality Games tenta di unire un’atmosfera cupa all’horror e all’azione; riesce nell’impresa di colpire il giocatore?

 

 

Hook, l’editore dietro il buon (anche se breve) Kingdom Of The Dead, ha da poco rilasciato Unholy, titolo sviluppato da Duality Games che strizza l’occhio ai giocatori in cerca di esperienze inquiete.
Nei panni di una mamma che cerca di salvare il suo bambino da una setta demoniaca, ci troveremo ad attraversare una città in preda ad una pestilenza in grado di trasformare gli uomini in cannibali e che vede allo stesso tempo l’uso di una violenza indiscriminata da parte del personale della setta.

 

 

Unholy unisce aspetti di generi diversi, prendendo sicuramente qualcosa dagli FPS pur mantenendo fondamentalmente una connotazione legata ai giochi stealth e di atmosfera. In Unholy infatti passeremo la maggior parte del tempo a capire come procedere sul nostro cammino senza essere notati da guardie ed infetti, risolvendo piccoli enigmi per rimuovere gli ostacoli che ci impediscono di proseguire e utilizzando di tanto in tanto la nostra fionda per disabilitare fonti elettriche, sprigionare fumi capaci di nasconderci e operare altre azioni utili alla nostra avventura.

Quello che colpisce subito di Unholy è una grafica di sicuro effetto, assolutamente macabra al limite dello splatter; e sebbene alcune realizzazioni meno riuscite inficino un po’ sul giudizio complessivo del comparto, è pur vero che determinate viste, i primi piani e le animazioni sono sicuramente di altissimo livello.

 

 

Ad una grafica indiscutibilmente buona Unholy unisce un gameplay abbastanza lineare, funzionale al dipanamento della storia, ma non certo esente da qualche pecca. In tal senso, Unholy sembra essere lento non tanto nel racconto quanto nell’esecuzione: proseguire da una sezione all’altra richiede talvolta numerosi tentativi prima di capire quali azioni intraprendere ed in quale ordine. Unholy è alla fine un puzzle game travestito da gioco d’azione, con la prosecuzione alla prossima sezione legata al superamento degli ostacoli posti in precedenza; ostacoli spesso superabili in un solo modo e che hanno richiesto più volte il caricamento dell’ultimo salvataggio.

Se la cosa di per sé non sarebbe un male, c’è da considerare che non sempre i punti di salvataggio (tutti automatici) sono posizionati nei posti migliori, e capiterà di dover ripercorrere stanze e corridoi e magari caricare intermezzi animati prima di poter arrivare a quel punto che ci crea tanti problemi. La cosa è analoga a quanto visto in Scars Above, ed anche se non è fastidiosa allo stesso livello del gioco di fantascienza in terza persona, la criticità c’è e si fa notare.

 

 

Altra cosa poco gradita è il dover procedere spesso per tentativi, arrivando a capire concettualmente come superare gli ostacoli di fronte a noi, ma non essendo in grado di individuare il modo giusto per farlo. Alla lunga questo può diventare frustrante; Unholy non è infatti solamente difficile, cosa di per sé positiva, ma anche parzialmente criptico nel modo in cui ci chiede di risolvere alcuni enigmi.

Nonostante questi aspetti, il gioco di Duality Games è comunque una discreta esperienza che piacerà sicuramente agli appassionati di giochi stealth e di quelli di stampo orrorifico. La storia per una volta non è affatto scontata né ricalca i classici stereotipi del genere, riuscendo sicuramente a meritarsi una menzione positiva; e proseguire nell’avventura permette non solo di conoscere di più di questa storia di fondo ben pensata, ma anche di esplorare luoghi suggestivi e spesso inquietanti.

 

 

Unholy è un gioco che va preso con le pinze; bello a vedersi ma sicuramente ostico e legnoso, può sicuramente soddisfare quei giocatori che hanno un pò più di pazienza e possono permettersi di affrontare più volte la stessa criptica sfida.

 

Unholy, 2023
Voto: 6
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