Undying: la recensione

Undying affoga le buonissime idee concettuali alla base del gioco in un mare di problemi legati ad un’interfaccia assolutamente inappropriata.

 

 

Quando ci si imbatte in titoli che offrono intuizioni innovative, non si può non restare impassibili. E tanto meno ci si riesce quando lo stesso titolo affianca loro un gameplay sicuramente riuscito ma anche un’interfaccia ed un sistema di controlli improponibile.
Undying è un gioco survival che evita le dinamiche più hardcore, rendendosi così avvicinabile da un pubblico senz’altro più ampio. Include però tutte le dinamiche tipiche dei giochi in cui dobbiamo gestire una base: la raccolta delle risorse, il miglioramento delle infrastrutture ed un’ampia sezione dedicata al crafting ed ai progetti sbloccabili per ottenere oggetti avanzati.

 

 

L’ambientazione è quella dell’apocalisse zombi, durante la quale impersoneremo una madre alle prese con la sopravvivenza sua e del figlioletto, al quale deve insegnare come fare ogni cosa. Si tratta di qualcosa di nuovo sul panorama videoludico: insegnare ad un coprotagonista come fare cose nuove. Ci troveremo quindi ad esplorare un mondo di gioco semplice ma ricco di locazioni pericolose pieno di materiali da saccheggiare ed incontri da fare. Ma non solo: attraverso un semplice sistema di controllo potremo indicare al nostro piccolo accompagnatore come comportarsi in ogni situazione.

Undying ha insomma un ottimo potenziale, che possiamo vedere anche nello sviluppo della sua storia; ma il gioco è piagato da scelte di design e realizzazioni tecniche alquanto rivedibili.
Il primo scoglio con cui ci si scontra è il complesso schema di comandi che possono essere rimappati solo in parte e solo su alcuni tasti, per quanto rigarda i controlli da tastiera, mentre se scegliamo di utilizzare il gamepad non c’è alcuna possibilità di modificare i tasti. Si tratta di un problema importante, visto che al giocatore è chiesto di gestire uno schema di controllo affatto semplice ed affatto comodo che impedisce addirittura l’utilizzo dei tasti freccia.

 

 

I dialoghi sono talvolta prolissi, e le voci utilizzate per il doppiaggio sono poco azzeccate se non addirittura irritanti. Gli stessi dialoghi, come l’intera interfaccia, prevedono l’uso di tasti diversi e non intuitivi per proseguire o ottenere l’azione desiderata; e proprio parlando di interfaccia, tutto quello che è relativo alla sua gestione, così come alla gestione del crafting e dei menu di accesso ad informazioni ed abilità è estremamente scomodo e anti-intuitivo. Se siamo abituati in ogni gioco ad utilizzare mouse e tasti in una certa maniera, in Undying dobbiamo stravolgere le nostre abitudini arrivando a dover sperimentare l’inaccettabile necessità di utilizzare comandi diversi per aprire e chiudere le stesse schermate di interfaccia.

 

 

Anche dal punto di vista grafico c’è qualcosa da rivedere: la visuale è forse troppo schiacciata sui personaggi (ma propedeutica a nascondere la ristrettezza delle locazioni), ma soprattutto c’è una sensazione di scivolamento quando il nostro personaggio, che forse si muove in modo fin troppo veloce, sbatte contro qualche ostacolo. L’impossibilità di ruotare il mondo di gioco, realizzato in modo isometrico, ci impedisce di sopperire a quei momenti in cui, come nell’ancor meno riuscito Xel, zombi, oggetti o elementi interattivi si nascondono dietro muri e strutture.

Infine, il modo in cui gli sviluppatori di Vanimals hanno pensato di spiegare e far comprendere il gioco è discutibile. È sempre apprezzabile quando le cose vengono svelate man mano, a volte con un’esperienza in gioco che ci costa risorse o punti ferita; scelte magari avventate che ci costano caro. Ma il problema è che a volte non si capisce cosa fare o come farlo, e altre informazioni sono nascoste o eccessive.

 

 

Undying è pieno di problemi legati ad un’interfaccia rivedibile e a realizzazioni tecniche approssimative. Ed è un peccato, perché il gioco dal punto di vista del gameplay c’è ed è anche interessante. Di cose da sistemare ce ne sono molte e se gli sviluppatori hanno a cuore il gioco dovrebbero farlo in fretta, perché Undying così com’è è una testimonianza di come non gestire un rilascio. Il titolo potrebbe essere consigliatissimo, ma al suo stato attuale è impossibile ignorare le molteplici asperità che costringono il giocatore a venire a patti col gioco pur di usufruirne delle parti migliori, e che nonostante tutto lo tengono a galla; perché Undying è un gioco che di base potrebbe fare benissimo.

 

Undying, 2023
Voto: 6
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