The Walking Zombie 2: la recensione

Se avete solo una mezzora di tempo disponibile e volete svagarvi senza pensare, The Walking Zombie 2 è il gioco ideale. Ed è pure gratis!

 

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Come mi capita purtroppo sempre più spesso, la sera mi trovo in condizioni fisico-mentali pessime. In questi casi, non avendo la forza impegnare il cervello o partecipare a sessioni multiplayer con gli, mi metto a cercare qualche cosa di semplice ed immediato con cui trascorrere i brevi lassi di tempo che ho a disposizione per giocare. E devo dire che The Walking Zombie 2 è stata una piacevole sorpresa.

Realizzato da Alda Games, gli stessi di Defend Your Life, The Walking Zombie 2 è uno di quei giochi senza pretese che però colpiscono nel segno. Si tratta di un FPS realizzato con grafica low-fi e abbracia la stessa filosofia dei giochi di questo tipo che negli ultimi anni si sono affacciati sul mercato (abbiamo parlato di Bomber Crew e Star Drift Evolution): è immediato, semplice nelle dinamiche e molto divertente.

 

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Ci troviamo qualche anno dopo l’esplosione della classica apocalisse zombi, e impersoniamo l’unica persona che non si trasforma anche se morso; grazie a questa caratteristica saremo in grado di affrontare missioni su missioni facendo a pezzi le centinaia (migliaia) di morti viventi che il gioco ci scaglia contro.

Il gameplay è piuttosto basilare: accetti una missione, raggiungi uno dei punti indicati sulla mappa, ammazzi gli zombi, cerchi/prendi degli oggetti, ammazzi altri zombi, torni indietro a concludere la missione. Raccontata così la cosa sembra piuttosto banale, e forse in parte lo è; ma inaspettatamente funziona. Forse per la grafica fumettosa, o per le ambientazioni a loro modo ricche di particolari, o per il fatto che sparare a manetta è sempre divertente, ma alla fine ci troveremo a spendere ore ed ore su The Walking Zombie 2 (si, anche a fare sempre le solite cose).

 

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C’è una forma di gratificazione nel massacrare i non morti, che si muovono in modo goffo ma buffo ma ben realizzato, e spesso una volta ri-uccisi ci lasciano munizioni o altri oggetti utili (stavo per scrivere “ricordini” ma avreste pensato ai cani). E anche se il gioco è tutto sommato anche facile (credo di essere morto una volta in oltre 30 ore), il permetterci di progredire all’interno della storia ci lascia addosso tutta la voglia di andare avanti.

Esatto: curiosamente per il tipo di gioco c’è anche una storia, che anche se blanda e fondamentalmente utile per legare le quest, riserva piccole ma significative intuizioni, a partire dalla motivazione per la quale siamo immuni all’infezione (geniale! Come è possibile nessun film o gioco ci abbia pensato prima?). Oh, stiamo parlando di un gioco gratuito realizzato da un piccolissimo team, quindi non vi aspettate retroscena alla Baldur’s Gate, ma resta il fatto che di tanto in tanto c’è quel pezzetto di trama che salta fuori e che male non fa.

 

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Da notare alcune piccole chicche: un sosia di Trump che fa il sindaco-despota della cittadina vicina al nostro accampamento, il classico minatore puzzolente tipico dei film western, la possibilità di fare incontri randomici durante gli spostamenti con enigmi da risolvere, piccoli puzzle game da risolvere per aprire delle porte bloccate, qualche citazione. Ancora una volta nulla che faccia gridare al miracolo, ma tutto fa brodo.

Abbiamo detto che il gioco è gratuito, ed è proprio così. Esiste la possibilità di comprare con moneta reale armi più potenti, equipaggiamento speciale e roba cosmetica, ma nulla che sia necessario per completare il gioco (che è tutt’altro che breve).

 

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Le uniche pecche evidenti sono i dialoghi in inglese un pò raffazzonati (gli sviluppatori dell’est Europa colpiscono ancora, come in Will To Live Online) e la carenza di luoghi liberamente esplorabili; sebbene sia presente una zona chiamata “open world” (in realtà una mappa in cui sempre gli stessi asset sono piazzati randomicamente), tutte le missioni avvengono in pochi luoghi, più o meno gli stessi a seconda dell’accampamento in cui vi trovate, e sono configurate per farvi vedere o accedere solo a quel che serve per completare la missione in corso. Questa ripetitività può oggettivamente portare ad una certa noia quando saremo avanti nel gioco.

Complessivamente The Walking Zombie 2 è comunque un gioco simpatico e piacevole. E’ un utile riempitivo per i momenti in cui avete la batteria scarica e diverte come solo gli FPS vecchio stile sanno fare.

 

The Walking Zombie 2, 2019
Voto: 7
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