La versione aggiornata del capolavoro del 2013 non tradisce: ci si diverte sia rigiocando le sezioni originali che quelle realizzate nel remake.
Rinnovare un gioco che ha fatto epoca, riproponendolo mantenendone la storia ma migliorando l’aspetto grafico e l’interfaccia è solitamente un progetto che colpisce il segno quando si parla di giochi vecchi di venti-trent’anni. Ma per un gioco di meno di dieci anni fa?
The Stanley Parable Ultra Deluxe è un remake talmente simile all’originale che dal punto di vista visivo si fa fatica a vederne le differenze. Eppure nasconde geniali trovate completamente nuove e perfettamente amalgamate con la storia del capitolo padre; un ottimo lavoro per gli sviluppatori di Crows Crows Crows.
Facciamo un passo indietro: cos’è The Stanley Parable Ultra Deluxe? Difficile dirlo. Potremmo dire che si tratta di un walking simulator, ma la realtà è che ci troviamo di fronte ad un’esperienza multidirezionale sotto forma di videogioco; una sorta di vero “metaverso” minore… altro che le cagate che Zuckerberg spaccia sui suoi social per fare soldi.
In concreto, andremo in giro per l’ufficio nel quale siamo impiegati cercando di capire perché i nostri colleghi non ci sono; oppure no, dovremo premere bottoni; o forse no, dovremo ascoltare un narratore e dargli dispiaceri. E forse nemmeno questo: The Stanley Parable Ultra Deluxe è un coacervo di situazioni surreali, e spesso follemente prive di collegamento l’una con l’altra, che attraverseremo muovendoci nei vari ambienti in prima persona.
Abbiamo detto del narratore: sarà il nostro contraltare e la nostra spalla, o il vero comico del gioco. No, è veramente impossibile descrivere o raccontare il gioco senza rovinare la sorpresa a chi legge.
Restringere lo sguardo sull’aspetto puramente videoludico è sicuramente una cosa sminuente per un gioco come The Stanley Parable, un titolo che si camuffa come videogioco ed è probabilmente invece un lavoro teatrale surreale trasposto all’interno del nostro PC. L’intero capitolo originale era basato sul concetto della libera scelta (o libero arbitrio, secondo l’accezione più moderna); il remake (o meglio, l’espansione) aggiunge intere sezioni sull’interazione fra videogiocatori e sviluppatori. Sì, esattamente: è un gioco che guarda dentro al mondo a cui appartiene, e lo fa in modo ironico, sarcastico e folle come lo sono le sezioni dell’originale, tutte (o quasi) ancora presenti.
E proprio questo impone una diversa forma di valutazione quando si deve dare un voto a The Stanley Parable Ultra Deluxe; non è solo un gioco, e non è solo un racconto interattivo. Non ci sono sfide da superare, ma è quasi una sfida vederlo per intero a causa delle possibili scelte che possiamo fare e che ci portano a finali diversi (una ventina). La durata del gioco varia, quindi, a seconda della nostra perseveranza (fra le due e le sette ore stimate).
The Stanley Parable Ultra Deluxe è un’esperienza assolutamente da provare, se non altro per la capacità del gioco di stupirci nel modo in cui sa anticipare le nostre mosse, per la fantastica voce del narratore che accompagna enfaticamente ogni nostro passo, e per il fatto di essere un gioco quasi unico e che ha il merito di aver fornito lo spunto per due giochi molto simili e divertenti come The Beginner’s Guide e Dr. Langeskov, The Tiger, and The Terribly Cursed Emerald.
In sostanza, The Stanley Parable Ultra Deluxe è un gioco consigliatissimo sia per i giocatori che abbiano giocato l’originale che ovviamente per chiunque ci si voglia avvicinare per la prima volta. E per una volta, nella valutazione complessiva consideriamo il gioco più come un’opera sperimentale che un videogioco. Qualcosa di geniale.