The Last Human: l’apocalisse zombi vista dai cinesi

Il tema dell’apocalisse zombi è stato trattato da tantissimi autori, ma la curiosità di capire come lo vedono gli autori cinesi è stata troppo forte.

 

 

Ogni tanto fa bene spaziare su qualcosa di diverso ed il mondo dei prodotti con gli zombi è sempre abbastanza fornito. Curiosamente ho pizzicato questo lavoro dello studio cinese Amazing Works, che ha già in passato lavorato proprio con le tematiche zombi, ed ho cominciato a leggere le prime pagine. Non mi aspettavo qualcosa di delicato e particolare come in Conbini Of The Dead, ma speravo di leggere qualcosa di più movimentato del tipo di Shikabane-Gatana.

Zuo Tianchen, l’ultimo uomo vivente sulla terra, sta per essere divorato da una marea di zombie. L’inizio sembra promettente, ma finisce lì, visto che il nostro protagonista viene mangiato sul serio. Già tutto finito in poche tavole? No, seguendo l’abusato spunto della seconda possibilità, Zuo si risveglia dieci anni nel passato. Ora è nel suo corpo più giovane, ha tutte le sue esperienze intatte e l’Apocalisse zombi che ha distrutto la sua vita sta per arrivare; quale migliore opportunità per salvare i suoi affetti?

 

 

Come sono nati gli zombi? Un meteorite si è diviso all’impatto con l’atmosfera e ha colpito gran parte del globo liberando un virus nell’aria; tutti gli esseri viventi sono stati colpiti, ma l’uomo ha subito l’effetto peggiore. Il settanta percento della popolazione si è trasformato in zombi, ma anche i sopravvissuti sono stati infettati dal virus ed hanno iniziato a sviluppare capacità particolari. Sia gli zombi che gli umani ora hanno la capacità di evolversi e diventare molto più forti, ma la disparità numerica ha avvantaggiato enormemente i mangiatori di cervelli.

Zuo Tianchen, che ha appreso le tecniche per concentrare il potere accumulato ed evolverlo, ora ha l’opportunità di crescere più velocemente e competere finalmente ad armi pari con i mostri che hanno sterminato l’umanità. Il nostro protagonista ha poche ore per organizzare le prime resistenze contro gli zombi dopo la caduta del meteorite e inizia subito a radunare provviste e armi all’interno di una struttura scolastica. Zuo non ha intenzione di salvare tutti, non ha un animo così buono, ma ha deciso che poche persone sono degne di seguirlo e sopravvivere. Comincerà a formarsi così un piccolo nucleo di persone che evolveranno velocemente devenendo il nuovo baluardo dell’umanità.

Come al solito, durante il viaggio dei nostri protagonisti, verranno dipinte diverse umanità; pochi sono i sopravvissuti positivi che vengono descritti in questo lavoro; molti invece sono i perversi ed i malvagi che continuano a camminare sulla terra. Ci sono anche storie diverse però, storie macabre e tristi che regalano, a modo loro, qualcosa in più a questa storia. Quindi la storia è bella? Ha decisamente alti e bassi soprattutto dipendenti dal caratteraccio di Zuo Tianchen che, in dieci anni di lotta continua, ha indurito il proprio cuore così tanto da diventare spietato.

 

 

Se la storia non è sempre interessante, i disegni sono letteralmente da rifare tutti! Ho visto scelte grafiche che non mi sono piaciute, ma perlomeno avevano uno stile ed un carattere che si fondeva efficacemente con la storia. In The Last Human le tavole sono così poco curate da non riuscire a mantenere gli stessi lineamenti di un personaggio, non dico in tavole successive, ma addirittura in vignette consecutive. Spesso anche la profondità e l’anatomia umana sono del tutto sballate. Sinceramente non capisco come un prodotto del genere sia potuto nascere; soprattutto perché ci sono lavori grafici cinesi come Tales Of Demons And Gods che non sono per niente male.

Sinceramente The Last Human è un prodotto di basso livello grafico e di traballante livello narrativo. Qualche spunto interessante lo ha anche messo in mostra, ma siamo davvero molto lontani dal poter essere un prodotto proponibile nel panorama internazionale. Detto questo ve lo consiglio? Solo se siete assolutamente drogati delle storie zombi da non potere farne a meno. Ringrazio comunque tutti i fan che si sono cimentati nel proporre, senza fini di lucro, questo lavoro che spero vivamente non vedremo mai edito in Italia.

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