Uno dei pochi film moderni di spionaggio che sanno rendersi interessanti, The International è una pellicola che non spicca ma si lascia vedere piacevolmente.
Ambientato in Europa nei giorni nostri, The International riesce bene a catturare lo spirito dietro una investigazione di alto profilo, ed unisce scene d’azione non troppo esagerate, ad una storia che sta in piedi abbastanza bene.
La trama non ve la dico; anche perchè fin da subito l’azione ed i colpi di scena tempestano lo spettatore. Seguiremo la storia mettendoci al fianco di Clive Owen, nei panni di un investigatore dell’Interpol, che si troverà inaspettatamente al centro di qualcosa enormemente più grande di lui. Al suo fianco Naomi Watts, l’anima saggia e più razionale del duo.
Il film è diretto dal solidissimo Tom Twyker, di cui ricordiamo l’innovativo Lola Corre, il bellissimo La Principessa + Il Guerriero ed il più noto Cloud Atlas. La sua impronta europea è fortissima e permette alla storia di dipanarsi evitando gli eccessi tipici dei film d’azione americani. Qui di azione e colpi di scena ce ne sono, ma è tutto (o quasi) realistico e possibile. Non ci sono le mega esplosioni al napalm, non ci sono i mega cattivi con superaerei o armi segrete. Qui siamo nel terreno del possibile, della plausibilità, ed il risultato è decisamente valido.
In certi passaggi manca forse un pò di grinta, a volte ci si dilunga; il comparto attoriale, al di là dei protagonisti (a cui si affianca un ottimo Luca Barbareschi), non spicca un granchè; non ci sono prove che restino particolarmente impresse. Gli stessi dialoghi non fanno gridare al miracolo, ed in certe occasioni si poteva fare di meglio.
La fotografia è abbastanza piatta e monotona, un po’ per scelta un po’ no. Però vedere un film del genere ambientato in Europa lascia una positiva, strana sensazione che non so ben spiegare.
The International è uno di quei film che hanno una solida consistenza ma che mancano di carattere. La storia di fondo è buona, tutto rientra nei canoni di un buon film, ma non c’è nulla che faccia esaltare eccessivamente. È probabilmente un film da vedere se si è appassionati del genere, o se si vuole vedere qualcosa di diverso dal solito. Mancarlo è un peccato, ma non certo un peccato capitale.