The Demon King’s Champion: le prime impressioni

Ormai fumetti e videogiochi sono un connubio che funziona alla grande, tanto da influenzare anche gli autori cinesi; Jundo ci ha scommesso, ma avrà ragione?

 

 

Torniamo a parlare di fumetti cinesi, o manhua, e lo facciamo con una prima edizione italiana, a cura di Jundo, che è stata presentata proprio all’ultima edizione del Romics romano. The Demon King’s Champion è un prodotto scritto e disegnato da Kuizi che propone quello spunto iniziale molto utilizzato in oriente nell’ultimo periodo: le seconde possibilità.

Come per una serie di prodotti simili già analizzati sulla Tana Del Cobra (Tokyo Revengers, Tales Of Demons And Gods, The Last Human, ecc…) la morte del protagonista, che avviene sin dalle prime pagine dell’opera, è solo un mezzo per condurlo verso un’altra destinazione. In questo caso il più classico degli attacchi cardiaci stronca il nostro protagonista, un sedentario videogiocatore, poco prima di concludere la sua ultima fatica.

Come potete aver già intuito, il malcapitato ragazzo finisce proprio nel gioco che stava tentando di finire e proprio nel cuore della battaglia con uno dei boss più forti. Il connubio tra videogiochi e fumetti orientali è molto sfruttato (Sword Art Online, Solo Leveling, Dungeon Reset, Overlord, Overgeared, The Rising Of The Shield Hero, ecc…), quindi è complicato riuscire a realizzare qualcosa di nuovo ed interessante; The Demon King’s Champion riuscirà nell’impresa?

 

 

Kuizi, che fa iniziare la storia con tutti questi presupposti ormai un po’ abusati, riesce a proporre una storia che si distacca quasi subito dalla classica struttura del eroe buono e positivo. Infatti il suo protagonista capisce di non avere alcuna speranza di sopravvivere al boss che ha davanti e prova ad ingannarlo con un trucco ridicolo dicendogli: “Sono tuo figlio!”. Convincere un re dei demoni di avere un figlio umano è abbastanza assurdo, ma il ragazzo riesce nell’impresa e come ricompensa viene ucciso nuovamente, solo per ritornare in vita poco dopo grazie al sangue del suo nuovo padre.

Devo, il Re dei demoni, decide di prendere con se l’umano e lo ribattezza 75, come il numero dell’ondata di eroi in cui lo ha adottato. Decide di affidare il figlio adottivo alle cure del suo braccio destro Belle, un demone dall’aspetto di una bellissima donna prosperosa, e concede al ragazzo qualche giorno per diventare più forte. Riuscirà il nostro protagonista a superare tutte le prove che il Re dei demoni Devo gli metterà davanti?

La storia prosegue tra qualche simpatico siparietto ed uno sfoggio di intuizioni importanti che permetteranno a 75 di crescere velocemente e sopravvivere al terrificante allenamento. Si capisce però che Devo ha in mente qualcos’altro e che c’è molto di più dietro alla decisione di prendere con se il ragazzo. Una storia che presenta sicuramente dei risvolti interessanti e che, fortunatamente, non segue il solito schema, ma sfrutta l’esatto opposto: il protagonista che si unisce alle forze del “male”.

 

 

Questo primo volume, composto da sette capitoli ed oltre 160 pagine tutte a colori, apparecchia una storia diversa dalle solite proposte che potrebbe offrire qualche nuova proposta interessante. Ovviamente tutto dipende da come l’autore riuscirà a gestire il fragilissimo e complicato legame che unisce Devo a 75. Sicuramente c’è un buon lavoro iniziale che favorisce diverse evoluzioni nelle trame e lascia aperta anche la possibilità di un eventuale ritorno nel mondo a cui il ragazzo appartiene.

Lo stile con cui Kuizi realizza i personaggi è tipicamente orientale e sicuramente di chiara ispirazione giapponese. L’autore, in questo primo volume, sembra però non avere una grande passione per gli ambienti che risultano minimali o del tutto assenti; infatti la maggior parte delle vignette ha uno sfondo monocromatico. Probabilmente questo dipende dal fatto che l’inizio della storia è ambientato nel dungeon in cui è stato confinato Devo, e che quindi non c’è molto da riprodurre graficamente se non spoglie pareti di pietra; però è anche vero che uno sfondo curato è sicuramente più apprezzabile e migliora l’opera nella sua complessità.

Tirando le somme The Demon King’s Champion è un prodotto interessante che proviene da un mercato cinese in crescita e che sicuramente può fare da traino per tanti altri prodotti che aspettano solo di essere scoperti e diffusi sul mercato internazionale.

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