Take Shelter: la recensione

Per chi apprezza i film ricchi di tensione, Take Shelter può essere una piacevole sorpresa; i cardini sono l’inquietudine e l’attesa della rivelazione.

 

 

Take Shelter è uno di quei film che, pur non avendo ottenuto un meritato riscontro di pubblico, è in realtà un’interessantissima opzione per gli appassionati dei thriller psico-fantastici.
La trama è presto detta: il nostro protagonista, amorevole padre di una bimba sordomuta e gentile marito in una coppia ben affiatata, improvvisamente inizia ad avere dei terribili sogni legati ad una spaventosa tempesta che porta con se una follia omicida. Da quel momento la sua vita va a rotoli, incapace di gestire i suoi incubi e separarli dalla vita reale.

Take Shelter, film del 2011 sceneggiato e diretto da Jeff Nichols, è una di quelle pellicole da tenersi strette. Non si tratta di un capolavoro, capiamoci; eppure racchiude in se moltissime perle di cinema, sapienti gestioni di tecniche narrative, la capacità di tenere sulle spine gli spettatori pur senza mai alzare il ritmo e attori solidi che ricoprono più che degnamente il loro ruolo.

 

 

Jeff Nichols, autore di altri film particolari e poco famosi come Shotgun Stories, Mud, Midnight Special e The Bikeriders, pennella una storia utilizzando toni pacati, civili, credibili, assolutamente in linea con le aspettative della nostra realtà di tutti i giorni. Le azioni alterate e apparentemente prive di significato compiute dal protagonista si frappongono in modo perfetto tra lui e la normalità delle persone che da sempre gli sono vicine e che improvvisamente non riescono più a relazionarcisi, in un crescendo di situazioni ingestibili che porteranno all’atteso ma non scontato momento topico della vicenda.

Jeff Nichols è molto bravo a mischiare le carte, a non far mai capire verso quale direzione piegherà la storia, a gestire i rapporti fra i personaggi del film. Fino alla fine, Take Shelter è in grado di mettere in dubbio le sensazioni e le idee che lo spettatore, legittimamente, si costruisce man mano che prosegue la visione. Da questo punto di vista, la regia di Jeff Nichols ricorda quella dei primi film di M. Night Shyamalan; pur senza eguagliare la profondità e la genialità de Il Sesto Senso, Unbreakable o Signs, Take Shelter è in grado di paragonarcisi quando si tratta di mantenere in bilico lo spettatore, di non dargli un punto di riferimento troppo preciso che gli consenta di intuire il proseguire della storia.

 

 

Buon protagonista di Take Shelter è il poliedrico Michael Shannon, attore feticcio di tutte le realizzazioni di Jeff Nichols e visto in numerose altre pellicole (Tigerland, Pearl Harbor, Vanilla Sky, Onora Il Padre E La Madre, Revolutionary Road, Il Cattivo Tenente, L’Uomo D’Acciaio, Salt And Fire, Animali Notturni, La Forma Dell’Acqua, Cena Con Delitto – Knives Out, Amsterdam). Al di là della sua incredibile somiglianza con Corrado Guzzanti (cosa che rende impossibile rimanere seri durante la visione almeno per i primi minuti), Michael Shannon è un attore capace di rendere credibile la storia. Il suo essere compassato, l’evitare momenti puramente fuori dalle righe mantenendo invece un atteggiamento credibile non fa altro che aumentare la credibilità di Take Shelter.
Accanto a lui una promossa Jessica Chastain, all’epoca quasi agli esordi ma già capace di mettere sul tavolo le qualità che avremmo poi visto in pellicole anche di maggior richiamo (Coriolanus, The Tree Of Life, Lawless, Zero Dark Thirty, La Scomparsa Di Eleanor Rigby, Interstellar, Sopravvissuto – The Martian, Crimson Peak, Il Cacciatore E La Regina Di Ghiaccio, Miss Sloane, The Forgiven).

 

 

Take Shelter è un film che si presenta proprio come è la sua natura: calmo, silenzioso, non necessariamente attraente, ma che al termine della visione lascia una visibile traccia nello spettatore; è uno di quei film magari non imperdibili ma che non vedere sarebbe un peccato.

 

Take Shelter, 2011
Voto: 7.5
Per condividere questo articolo: