I produttori di questa serie animata hanno deciso di allargare ancora il tiro coinvolgendo studi di animazione in giro per il mondo; come sarà andata?
Star Wars: Visions è una serie animata antologica uscita per la prima volta nel 2021 e prodotta dalla Lucasfilm Animation. A distanza di un anno e mezzo arriva finalmente la seconda stagione di quest’opera composta, come per la prima, da nove episodi non canonici, ovvero che non sono riconosciuti come eventi realmente accaduti nell’universo di Star Wars.
La produzione dei primi nove corti è stata affidata quasi interamente a studi di animazione giapponese; questa seconda tornata invece ha deciso di allargare il tiro ed ha affidato il lavoro a produzioni sparse in giro per il mondo. Un rischio che poteva costare caro alla Lucasfilm, ma che invece ha stupito garantendo un livello di qualità paragonabile alla produzione precedente. Ovviamente non tutti i corti hanno la stessa qualità e la stessa resa, ma possiamo comunque godere di piccole gemme davvero interessanti.
La seconda stagione di Star Wars: Visions si apre probabilmente con il corto più bello, artisticamente parlando, che s’intitola semplicemente Sith. Lo studio di animazione El Guiri ed il regista Rodrigo Blaas ci regalano una classica lotta tra luce ed ombra, ma vista dalla prospettiva di una ex Sith che ha deciso di lasciarsi alle spalle tutti i conflitti. Sorprendentemente l’episodio ha una CGI davvero ben realizzata, probabilmente una delle migliori che abbia visto nell’ultimo periodo, e gioca con i colori in modo superbo.
Journey To The Dark Head, il quinto episodio, ha invece il merito di conquistare lo spettatore con una storia che funziona davvero bene. In effetti il prodotto è coreano quindi non c’è da stupirsi se si avvicina molto alle proposte giapponesi della prima stagione. Purtroppo però la qualità artistica di questo corto, realizzato dallo studio Mir, non convince proprio fino in fondo: con una maggiore attenzione ai dettagli si sarebbe potuto realizzare un lavoro al pari del primo episodio.
Qualcosa di sbagliato lo possiamo trovare invece nel lavoro dello studio 88 Pictures che, con il suo corto intitolato The Bandits Of Golak, prova ad unire la fantascienza al misticismo e all’estetica indiana. Una fusione che purtroppo non riesce particolarmente bene perché non c’è la giusta mediazione tra la cultura indiana e l’universo di Star Wars. Guardando infatti questo episodio, che è il settimo della seconda stagione, non abbiamo la sensazione di trovarci in una galassia lontana lontana, ma piuttosto sembra che sia stata organizzata una recita in maschera per i vicoli di un sobborgo di Delhi.
Tralasciando questo corto, forse il più forzato di tutti e diciotto gli episodi usciti, il resto delle proposte è godibile, e mostra molti più punti di forza che di debolezza. È però obbligatorio notare come nella prima stagione i corti fossero strutturati in modo più “coerente”, come se la Lucasfilm avesse dato delle indicazioni di massima per produrre dei lavori più vicini all’universo Star Wars. Nella seconda stagione sembra venir meno questa imposizione di fondo e questo purtroppo si nota.
Perlomeno la seconda stagione di questa antologia animata continua a regalarci, nella maggior parte dei casi, idee interessanti che potrebbero tranquillamente diventare ottimi spunti per le serie televisive o addirittura cinematografiche. La Lucasfilm comunque non rimane con le mani in mano perché sembra che si sia già mossa per realizzare la terza stagione di Star Wars: Visions. Non c’è ancora una conferma da parte di Lucas o Disney, ma pare proprio che diversi studi d’animazione abbiano già iniziato a lavorare al progetto.