St. Anger dei Metallica segna un ritorno controverso, caratterizzato da scelte di produzione discutibili e un suono lontano dai capolavori che li hanno resi leggendari.
Articolo pubblicato per la prima volta il 08/09/2003
Come tutti saprete, il nuovo disco dei redivivi Metallica ha invaso gli scaffali dei negozi da poco tempo. Tutti ci chiedevamo che fine avessero fatto i quattro di Frisco, visto che dall’ultimo vero studio album erano passati ormai svariati anni. Nel mentre, i nostri avevano fatto uscire la bella raccolta Garage Inc. che racchiudeva in due CD tutte le cover, vecchie e nuove, con le quali avevano voluto omaggiare i loro gruppi ispiratori. In seguito c’è stato il terribile S&M, nel quale Hetfield & Co. si sono divertiti a storpiare tutti i loro classici in compagnia dell’orchestra di San Francisco.
In questi anni il quartetto ha attraversato un periodo piuttosto difficile (poverelli…). Jason Newsted (il bassista) ha avuto degli screzi con gli altri elementi per la sua carriera solista parallela (e come ti sbagli…), mentre Hetfield ha dovuto lottare con qualche bottiglia d’alcool di troppo. Per un po’ sul gruppo ha anche aleggiato lo spettro dello scioglimento, ma poi la guarigione di Hetfield e la sostituzione di Newsted hanno riportato in carreggiata gli ex-four horsemen. Per quanto riguarda il cambio di guardia al basso, come al solito tutti dicono che la separazione è stata consensuale e amichevole, ma sappiamo che in questi casi le frasi di circostanza si sprecano. Comunque, il nuovo arrivato è Rob Turjillo, già nelle fila di Suicidal Tendencies, Infectious Grooves e della band di Ozzy Osbourne. Un tipo massiccio, che sul palco sembra abbastanza scatenato, tanto da riportare un po’ di freschezza in questo gruppo che ormai comincia ad accusare un po’ l’età.
La questione fondamentale, però, è il nuovo lavoro. In St. Anger le parti di basso sono state suonate dal produttore Bob Rock, quindi per l’apporto di Rob dovremo aspettare un nuovo album. Per il resto metto subito in chiaro una cosa: questa non e’ una recensione, perché del nuovo disco ho sentito solo il singolo… è mi è bastato. Mi è bastato per capire che purtroppo non ci troviamo di fronte alla “ripresa” che tutti speravamo. Ho trovato la title track, scelta appunto come singolo, di una bruttezza sconcertante (de gustibus…). La produzione ha fatto un crollo pazzesco: lo stranissimo suono della batteria, e in particolare del rullante, soffoca letteralmente tutti gli altri strumenti. Le chitarre sono bassissime e, tra l’altro, si è saputo che in tutto il disco non c’è nemmeno un assolo! Anche il suono del basso non è esaltante e l’unico elemento che spicca sulle battute di Ulrich è la voce di Hetfield che, peraltro, ha visto tempi molto migliori.
In pratica, i due Master Of Puppets del gruppo hanno voluto imprimere ancora di più la loro supremazia sul suono, e i risultati non sembrano per nulla incoraggianti. St. Anger alterna momenti furiosissimi a rallentamenti improvvisi, in passaggi che sinceramente ho trovato totalmente sconnessi fra di loro. Ripeto che non ho sentito il disco, quindi è anche possibile che tutti gli altri pezzi siano dei capolavori, ma se le premesse sono queste ho i miei dubbi, soprattutto dopo aver sentito l’opinione di un mio amico, per quel che vale, che ha ascoltato l’intero album e lo ha definito “imbarazzante”. Inoltre dubito che il sound degli strumenti possa cambiare da un pezzo all’altro.
In definitiva, la questione che mi pongo è: i Metallica hanno voluto riproporre sonorità pesanti e senza compromessi; ma da un gruppo come loro, dal quale ci si aspettano comunque grandi cose, è possibile non avere più qualche bella canzone? Sembra una domanda stupida e banale, ma non lo è. A parte le discutibili scelte di produzione, è possibile che i Metallica non siano più capaci di fare un pezzo che catturi, che tenga incollati alle casse come facevano Seek & Destroy, Fade To Black o Blackened? È possibile perdere di colpo la capacità di creare un riff accattivante, un motivo interessante o un ritornello coinvolgente? So che è improbabile bissare i capolavori degli anni ottanta, gli stessi Iron Maiden non ci sono riusciti e non credo che lo faranno, ma il loro ultimo Brave New World è almeno un buon disco, presenta pezzi orecchiabili, bei riff, momenti interessanti e molti brani si fanno ascoltare in modo piacevole e scorrevole.
Ma non voglio fare dei paragoni, non sarebbe giusto. Forse è vero che la vena compositiva ad un certo punto si esaurisce e non c’è più nulla da fare. Sembra incredibile però come Ulrich osanni i nuovi pezzi e non riesca a fare dei paragoni qualitativi con la produzione passata. Ripeto, parlo semplicemente di orecchiabilità delle canzoni. Forse noi mortali non capiremo mai cosa gira per la testa di un musicista in queste occasioni, e forse molti apprezzeranno St. Anger.
L’unica cosa sicura di questo disco, infatti, sarà il successo commerciale: la griffe Metallica è un richiamo troppo forte per molti e i risultati di vendita rafforzeranno sicuramente le convinzioni di Ulrich ed Hetfield.
Resta sempre sacrosanto il fatto che i musicisti sono loro e per forza di cose faranno solo la musica che vogliono, nessuno potrà mai biasimarli per questo. I “nuovi” Metallica sono questi, prendere o lasciare. Il trend non cambia purtroppo: avrò il (dis)piacere di saggiare tutti i brani del loro nuovo disco solo se qualcuno me lo presterà. Per ora resta un debolissimo beneficio del dubbio ma sembra comunque un’altra occasione persa, peccato.