Sopravvissuti – Z For Zachariah: la recensione

Un discreto film post-apocalittico in cui a farla da padrone è il ritmo lento e il silenzio di fondo, tipico di un mondo ormai morto.

 

 

Sopravvissuti – Z For Zachariah è uno di quei film minori che si apprezzano col tempo. Ambientato negli Stati Uniti del nostro tempo, presenta una situazione innaturale la cui natura viene spiegata solo parzialmente e pian piano, durante la proiezione del film. Lo scenario post-apocalittico in cui veniamo calati presenta fin da subito una contrapposizione azzeccatissima tra un panorama bucolico, calmo e pacifico, e la sensazione di morte e desolazione che circonda lo spettatore.

 

 

Il regista Craig Zobel, nonostante la sua scarsa esperienza (unico altro film di rilievo è The Hunt, l’ennesima pellicola politicizzata del mondo hollywoodiano al pari di Circle), riesce a creare un atmosfera credibile e solida nella quale lo spettatore si trova immerso senza rendersene conto. Il mondo è pericoloso, ma questo pericolo mortale non è percettibile, e solo con l’arrivo del primo co-protagonista iniziamo a capirci qualcosa.

 

 

E questo arrivo non è affatto immediato: Sopravvissuti non è un film corale né estremamente dialogato. I lunghi silenzi sono parte integrante della narrazione e partecipano a creare quella sensazione opprimente che alla fine rende particolare e ben realizzato il film.

Il cast si compone unicamente di tre elementi: Margot Robbie (The Wolf Of Wall Street, Suicide Squad, Birds Of Prey, C’Era Una Volta A Hollywood), attorno alla quale gira tutta la vicenda; un valido Chiwetel Ejiofor (Amistad, Inside Man, I Figli Degli Uomini, Salt, Sopravvissuto – The Martian, Maleficent), che sostiene ottimamente il cambio radicale che avviene nella storia con la sua apparizione, ed infine Chris Pine, noto quasi unicamente per i suoi ruoli nei reboot di Star Trek, e che dei tre è sicuramente il meno efficace sullo schermo (anche se il suo personaggio non stona).

Non si può dire altro di Sopravvissuti – Z For Zachariah senza svelare fin troppo della sua storia. Il film è semplice ma solido, e per gli appassionati dei film post-apocalittici è sicuramente una visione consigliata; tenendo conto che ci troviamo di fronte ad un racconto più intimista che di azione, con tutto quel che ne consegue.

 

Sopravvissuti – Z For Zachariah, 2015
Voto: 7
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