Un piacevolissimo strategico casual, Slipways conferma le positive impressioni che avevamo avuto in anteprima: un gioco perfetto per i momenti meno impegnativi.
Di Slipways abbiamo parlato pochi giorni fa: uno strategico casual che vuole lanciare una sfida nel settore dei gestionali. Invece di realizzare uno dei classici mostri che richiedono una dedizione fideistica, Beetlewing ha puntato tutto sulla semplicità. Il risultato? Decisamente ottimo.
Lo scopo del gioco è di riuscire a raggiungere il maggior numero di punti realizzando un piccolo impero economico spaziale in appena 25 anni di gioco. Ad ogni nostra azione corrispondono uno o più mesi, quindi è evidente come la partita termini in breve tempo (massimo un’ora e mezza se studiamo attentamente le nostre mosse).
Quello che dovremo fare è, con le nostre limitate finanze iniziali, esplorare lo spazio circostante e, una volta identificate le risorse disponibili in un pianeta e quelle necessarie per produrle, andare a creare una ragnatela di collegamenti spaziali (gli slipways, appunto). Con questi collegamenti le risorse potranno spostarsi ed essere utilizzate (e far prosperare i pianeti). Più collegamenti utili andremo a creare, più i pianeti prospereranno. Facile, no?
No, non proprio. Le risorse infatti non possono essere trasferite ad un pianeta lontano ma a solo quelli collegati direttamente, e questo costringe a pianificare in anticipo le nostre mosse, a studiare quali pianeti unire (gli slipways non possono incrociarsi) e soprattutto evitare che ci siano troppi pianeti senza tutte le risorse necessarie: senza risorse la popolazione è scontenta, e sotto una certa soglia rischiamo di essere defenestrati e terminare anzitempo la nostra partita.
Ci sono alcuni bonus che ci possono fornire le razze aliene presenti nel gioco unicamente per sbloccare nuove tecnologie; questi bonus sono raggiungibili completando le missioni assegnate o accumulando con i laboratori abbastanza punti ricerca. Sono sicuramente validi aiuti, ma il fulcro del successo resta nella buona pianificazione della ragnatela di collegamenti che andremo a creare.
Dal punto di vista grafico, Slipways è pulitissimo; ha uno stile accattivante ed immediato che aiuta tantissimo ad avere un colpo d’occhio perfetto sulla situazione della nostra economia.
Unici nei, l’impossibilità di rimappare i tasti (ma comunque funzionano i tasti freccia, e questo è sufficiente) e lo scroll della mappa che col mouse si ottiene tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, lo stesso che usiamo per lanciare le sonde di ricerca; ci vuole un pò di tempo ad abituarsi. Si poteva fare meglio.
Slipways è indubbiamente un gioco che crea dipendenza. Grazie alla sua immediatezza è facile iniziare subito a giocare ed in breve ci si trova a gestire il proprio impero con semplicità e dinamismo; addirittura, a volte si ha la sensazione che col suo obiettivo di finire la partita in 60 minuti il gioco termini troppo presto. In nostro soccorso arrivano una modalità endless ed una a missioni; insomma, Slipways è un piccolo gioco ben curato, che non annoia grazie alla sua breve durata, innovativo nel gameplay, geniale nella sua semplicità ed estremamente accattivante; qualcosa di molto simile, ma probabilmente meglio realizzato del buon vecchio Spaceward Ho!, che forse i più grandicelli ricorderanno.
Probabilmente siamo di fronte ad un titolo che nella sua nicchia di mercato diventerà un classico.
PRO:
- Veloce e snello
- Immediato da capire
- Crea dipendenza
CONTRO:
- Non fa il caffè e non lava i piatti