Satisfactory: la recensione

Satisfactory è un’titolo di esplorazione e gestione delle risorse che porta i giocatori a costruire una fabbrica di proporzioni planetarie.

 

 

Satisfactory è un titolo che combina elementi di esplorazione, costruzione di basi, gestione delle risorse e automazione di processi in un open world 3D. Sviluppato da Coffee Stain Studios, i giocatori assumono il ruolo di Pionieri al servizio di FICSIT Inc., una compagnia industriale con la missione di conquistare un pianeta alieno per estrarne risorse e costruire complesse linee produttive. Satisfactory offre un’esperienza unica per gli amanti dei gestionali/strategici, e al momento è il titolo più rappresentativo dell’emergente genere “industriale”. Dopo un periodo di accesso anticipato, Satisfactory è disponibile da settembre 2024 nella sua versione 1.0.

 

 

Potremmo volgarmente dire che Satisfactory è un Factorio “sotto steroidi”: all’apparenza sembrano titoli tra loro distanti, nonostante condividano molti aspetti come i nastri trasportatori, i treni e l’automazione.
Partiamo dal fatto che Satisfactory è un gioco 3D, elemento che ha permesso di rendere la geografia e l’esplorazione parte integrante del gameplay; entrambi i titoli incoraggiano la costruzione del processo industriale più efficiente, ma in particolare Satisfactory offre la possibilità di sfruttare la terza dimensione per creare strutture complesse. Senza scendere troppo nei dettagli, possiamo dire che i due giochi condividono molti elementi, ma lì dove Factorio ha più una direzione survival e uno sviluppo tramite ricerca, Satisfactory è un gioco più esplorativo fondato sulla scoperta.

 

 

Il fulcro di Satisfactory risiede nella creazione e gestione di una fabbrica su larga scala, dove i giocatori costruiscono impianti di produzione e trasporto su più livelli. L’obiettivo principale è sfruttare il pianeta al massimo per produrre i materiali richiesti da FICSIT nel modo più efficiente possibile. In maniera abbastanza semplice ed intuitiva, gli utenti possono progettare catene di montaggio e automatizzare interi processi, migliorando costantemente l’efficienza e raggiungendo gli obiettivi richiesti dalla compagnia. Oltre alla costruzione, i giocatori possono esplorare il pianeta per recuperare risorse preziose, scontrarsi con una fauna selvaggia e possono utilizzare vari strumenti, come zip line e jetpack, per superare gli ostacoli del terreno.

 

 

Uno dei principali punti di forza di Satisfactory è la combinazione particolarmente azzeccata di esplorazione e gestionalità. I giocatori non solo costruiscono fabbriche, ma si avventurano in ambienti alieni mozzafiato con biomi diversificati, renderizzati dal motore grafico Unreal Engine 5.  Il sistema di automazione del gioco è particolarmente apprezzato: semplice ed intuitivo all’inizio ma che richiede un certo livello di competenza per ottimizzare la produzione al meglio. Infine, con i recenti aggiornamenti, sono stati introdotti elementi umoristici tramite misteriose voci fuori campo e gli “hypertubes” ovvero dei tubi nei quali infilarsi per spostarsi velocemente, come in Futurama.

 

 

Nonostante il successo di Satisfactory, il gioco non è esente da problemi. I crash di gioco non sono infrequenti, specialmente quando la propria base inizia a diventare piena di elementi in movimento. Inoltre, la gestione delle risorse può risultare frustrante nelle fasi avanzate, con richieste di materiali talvolta molto elevate per ottenere di contro progressi minimi. Anche l’interfaccia per il crafting e la navigazione dei menù risulta non proprio comoda; forse addirittura un po’ disorientante all’inizio.

Il titolo pecca anche di strumenti per velocizzare la costruzione di grandi processi: ogni impianto deve essere costruito da zero ogni volta. Se si desidera costruire un impianto gemello per raddoppiare la velocità di produzione di un oggetto, purtroppo non è sempre possibile usare la funzione copia/incolla (presente invece in Factorio). Lo strumento “progetti” aiuta in questo senso, ma solo per strutture dalle dimensioni limitate e nelle fasi avanzate di gioco, dover ricostruire sempre le stesse cose potrebbe essere tedioso. Un altro aspetto rivedibile è la limitata velocità dei veicoli, un problema che non è stato del tutto risolto con gli aggiornamenti recenti, ma compensato da altre modalità di spostamento. Nonostante queste criticità, è comunque apprezzabile il grado di personalizzazione e libertà di progettazione che sono davvero molto molto ampie.

 

 

Satisfactory è un titolo che lascerà il segno nel genere dei gestionali per molto tempo grazie alla sua grafica colorata ed esteticamente piacevole e al suo gameplay avvincente, che unisce esplorazione e ingegno. Non solo è possibile costruire fabbriche complesse, su più livelli e con un elevatissimo grado di libertà, ma si ha l’opportunità di esplorare un pianeta unico e pericoloso. Nonostante alcuni limiti, Satisfactory può rappresentare un’appassionante sfida per gli amanti del management, un “must have” per i cultori del genere.

Satisfactory, 2024
Voto: 8
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