Repeater + 3 Songs è uno dei migliori lavori del progetto statunitense dei Fugazi con una carica di energia pari a quella di Chernobyl.
Fugazi è un’altra di quelle band che non godono di particolare fama pur essendo veramente dotata dal punto di vista sia tecnico che da quello dei contenuti.
Fin dai primi ascolti la particolare sonorità di questo gruppo sconcerta: non c’è nessun compromesso con un’ipotesi di ascolto facile: tutti i suoni sono crudi, duri, difficili. È sicuramente una scelta coraggiosa, che appaga chi ricerca la qualità. Certamente bisogna farci l’orecchio, perché è un tipo di musica che o si ama o si odia con tutte le proprie forze.
Anche le tematiche trattate sono ad ampio raggio, con un occhio ipercritico verso la condizione nella società in cui viviamo. Il materialismo, il consumismo, la facilità nel procurarsi armi da fuoco (problema molto comune negli U.S.A.) sono trattati con forza, anche con testi decisamente espliciti.
C’è ovviamente un ampio spazio dedicato al conseguente disagio che la coscienza della propria situazione può portare, e quindi ecco la bellissima Blueprint (a mio avviso la più bella canzone del lavoro), romantica e definitivamente disperata, o Song Number One, triste realtà della nostra vita.
I testi sono estremamente ricercati, senza cadere mai nella cripticità o peggio nel totale assurdo, e sebbene non siano facili da comprendere permettono poi di aprire una nuova visione del progetto Fugazi. È una immersione in un mondo diverso da quello quotidiano, un risvegliarsi da un lungo sonno turbolento che ci ha portato in un luogo freddo e ostile.
L’oppressione, la negatività che ci affligge, pervade tutto il disco, ed è proprio la contrapposizione “bene naturale” – “male nella vita” a scaturire il genio che abbiamo qui davanti. Quanti di noi si possono rispecchiare in questa situazione?
I Fugazi riescono ad esprimere questi sentimenti con rabbia e frustrazione, in un modo totalmente alienato e nonostante tutto così ovvio e palese (ma non scontato).
Consigliatissimo a tutti quelli che si possono permettere l’ascolto del punk più radicale e “sonoro” e a tutti gli amanti del basso – finalmente un gruppo che lo usa con maestria!!!