Razzista; ecco cosa ti dicono se provi a dire che non tutti gli immigrati sono degni di entrare in Italia. Eppure i fatti parlano da soli.
Prima di tutto, sgombriamo il campo da possibili equivoci: chiunque venga in Italia per lavorare, per vivere civilmente, mantenendo le proprie tradizioni ma rispettando quelle del luogo di destinazione, è benvenuto. Il buon senso dice che se tu vieni a casa mia, sei un ospite; io ti tratto con tutti i riguardi e cerco di farti sentire a tuo agio, ma tu devi ricordarti che sei in casa altrui, e devi rispettare le regole e le usanze di chi ti ospita.
Invece da diversi decenni a questa parte, la sinistra italiana ed i suoi pupazzi radical-chic che popolano i mass media, trattano la casa che noi e i nostri avi abbiamo costruito pezzo per pezzo come un ostello da quattro lire regalato a tutti, in cui i suoi abitanti originari hanno praticamente perso ogni tutela e ogni diritto.
Inoltre, è passato il concetto che tutti gli stranieri sono uguali, a prescindere dalla loro dalla loro estrazione sociale e culturale, dalla loro fede religiosa e dal loro passato e presente criminale. È assurdo mettere nello stesso calderone gruppi etnici come i filippini, i centro africani o i sud-americani, le cui comunità raramente hanno espresso singoli che si siano macchiati di crimini, con i maghrebini, i medio-orientali o gli slavi. C’è poco da fare, i fatti parlano chiaro: ci sono etnie ed etnie, culture e culture, e non è possibile trattare tutti sullo stesso piano. Non siamo tutti amici e non siamo tutti fratelli; quello che sta succedendo in Italia ed in Europa sono prove schiacchianti che solo gli stupidi non riescono o non vogliono vedere.
Prendiamo ad esempio i Rom (gli zingari, come si diceva qualche anno fa a Roma, probabilmente con meno precisione etnica ma maggior attenzione al comportamento); a loro viene concessa ogni cosa. Vengono allestiti campi temporanei con casette, acqua, luce e gas; e questi campi vengono regolarmente danneggiati dagli occupanti, che poi reclamano e pretendono di essere trattati in guanti bianchi. E al tempo stesso rubano, delinquono, borseggiano nei centri storici delle grandi città e nelle stazioni ferroviarie e della Metro. Mandano in giro i loro figli minorenni a compiere queste malefatte; tanto anche se fermati vengono rapidamente rimessi in libertà per delle regole assurde che i nostri politici hanno approvato, e noi paghiamo le conseguenze di essere cittadini per bene.
E anche questo: se un italiano non manda un figlio a scuola perde la patria potestà. Agli zingari (scusate, ai Rom) viene concesso tutto.
Passiamo alla microcriminalità a mano armata; quante sono le bande di italiani che vanno in giro a entrare in casa, legare le persone, seviziarle, rubar loro quanto possibile e a volte ucciderle? A me vengono in mente solo bande rumene ed albanesi.
È gente senza scrupoli nè coscienza, disposta ad ammazzare per pochi denari; questo non fa parte della cultura italiana. Eppure anche costoro beneficiano della completa rilassatezza della giustizia italiana; a pagare sono solo coloro che, vista la completa impossibilità della Polizia a tutelare i cittadini (grazie ancora una volta ai nostri politici), per difendersi usano le armi. Mentre in altre nazioni è lecito uccidere chi irrompe in casa tua (eccessivo, magari, ma oggettivamente è un forte deterrente), da noi vieni immediatamente accusato di eccesso di legittima difesa. Perchè ovviamente devi valutare se il ladro è armato, come è armato, che minaccia comporta; e mentre stai valutando tutto questo lui ti ha sparato o accoltellato. Ed in più, devi anche risarcirli, poverini. Dio, che odio…
Vogliamo parlare del controllo del traffico di droga? Oh, si, di mezzo ci sono anche forti componenti italiane: mafia, camorra, ndrangheta e altre associazioni criminali qui ci hanno messo le mani sopra e non mollano. Ma in tante città italiane, chi spaccia per strada sono maghrebini, albanesi, nigeriani. Fatevi un giro nei quartieri della movida, nei locali, e provate a smentirlo.
Senza poi parlare degli ubriachi che scatenano risse ogni sera, o dei continui stupri che avvengono nelle nostre città, ragazze violentate per strada dai soliti noti. O ancora, le prostitute immigrate che popolano le strade delle periferie (a cui associo i puttanieri italiani).
Sono tutte realtà che si vogliono coscientemente ignorare e nascondere dietro la parola “razzismo”.
Si può voler fare il gioco del politically correct, ma i fatti sono questi. Un’analisi del 2014, facilmente rintracciabile su internet, riporta come il 50% dei carcerati in Italia che devono scontare fino ad un anno di carcere sono stranieri; se poi notiamo che per condanne fino a 18 mesi in carcere non ci si va proprio più (maledetti politici) perchè le carceri sono sovraffollate e invece di espellere o costruire nuovi penitenziari si lascia tutti liberi di scorrazzare, potete trarre da soli le conclusioni su chi sia a macchiarsi di reati di microcriminalità.
Ed infine, citiamo l’immigrazione di stampo islamico; qui l’argomento è vasto e meritera’ un articolo a parte. Ma fondamentalmente: cosa sta succedendo nelle moschee improvvisate che costellano le nostre periferie? Perchè non si parla italiano ma solo arabo? Perchè non vengono prese misure chiare, da questa comunità, contro i terroristi che vogliono uccidere gli infedeli, ossia noi, in nome di una fede indiscutibilmente violenta o perlomeno interpretata in modo violento ed intollerante in un’ampia fetta di credenti?
Come giustamente si dice inquesto periodo, non tutti gli islamici sono terroristi, ma al tempo stesso oggigiorno tutti i terroristi sono islamici; e fin troppe ombre ci sono nella comunità islamica in Italia, troppo poco è stato fatto per aiutare le autorità ad identificare e catturare i terroristi.
Nella manifestazione indetta dai centri islamici dopo le stragi di Parigi, organizzata in ritardo solo dopo una forte pressione dell’opinione pubblica non islamica, si sono presentate poche centiniaia di persone, e per lo più esponenti polici di sinistra ed italiani non islamici. Come se non bastasse, il messaggio dei partecipanti islamici non è stato incentrato solo contro il terrorismo ma anche, o soprattutto, sulla realizzazione di più moschee: ossia uno sviare il centro del problema, spostando la discussione su richieste di proprio interesse. Non vi ricorda quando i comunisti non condannavano esplicitamente le Brigate Rosse negli anni ’70, con la complicità dell’intellighenzia di sinistra?
Il voler a tutti i costi imporre una ideologia costruita nei salotti, negando la realtà per quella che è, ha portato l’Italia a diventare una pattumiera. Le tensioni sociali sono altissime, l’insicurezza è massima; alle facce da culo che stanno distruggendo questo paese dobbiamo dare una risposta forte, non solo a parole; oppure soccomberemo come successe all’Impero Romano, vittima della sua mediocrità e del suo sfacelo morale.
Non è possibile continuare a smantellare l’apparato di giustizia, tollerare che gli italiani vengano messi in secondo piano rispetto all’ultimo arrivato e che la cittadinanza venga regalata; te lo devi guadagnare, di diventare Italiano: col lavoro, con lo studio della lingua, con il capire che in Italia si vivono le tradizioni e la cultura italiana. E bisogna meritarsi anche di venire semplicemente qui a vivere: chi si adegua è il benvenuto; gli altri, fuori a calci sui denti, insieme alle facce da culo che non sanno dire altro che “razzista”.