Prime Impressioni – JDM: Rise of the Scorpion

Con un mix di guida, manga e cultura, JDM trasporta i giocatori in un’esperienza immersiva ambientata nel cuore della scena street racing giapponese.

 

 

JDM: Rise of the Scorpion catapulta i giocatori nel mondo di Hatori Hasashi, un liceale giapponese che di giorno è uno studente modello e di notte diventa “Scorpion”, un pilota di drift dalla reputazione in crescita. Il titolo è sviluppato dai talenti di Gaming Factory, già noti sulla Tana per essere dietro lo sviluppo di Ghost Keeper e Pizza Slice. JDM: Rise of the Scorpion è il prologo del prossimo titolo in sviluppo dello studio di sviluppo, ovvero JDM: Japanese Drift Master, la cui pubblicazione è prevista nel corso del 2025. Questo assaggio ha le sue limitazioni ma che si rivela una piacevole sorpresa.

 

 

Dal lato del gameplay, JDM: Rise of the Scorpion è un classico gioco di corse che pone più l’attenzione sulla capacità di drifting che sulla velocità nuda e cruda. La novità interessante sta nella narrazione che prende vita attraverso dei pannelli in stile manga; quindi il tutto risulta in un mix tra corse mozzafiato e momenti narrativi. Il gameplay è composto sia di gare di drift che di velocità pura, passando per la guida libera in un ambiente open-world con ciclo giorno-notte e meteo dinamico. Sembrerebbe che le vetture siano governate da un motore fisico realistico che consentirebbe di sentire ogni curva e ogni sbandata, garantendo un’esperienza autentica per i fan della simulazione.

 

 

Provando JDM: Rise of the Scorpion si respira il Giappone. Sono molti i dettagli che richiamano la cultura nipponica, come ad esempio i paesaggi montani e lo stile architettonico delle case e delle strade, e anche i dialoghi degli intermezzi narrativi lasciano trasparire molto il carattere dei rapporti interpersonali giapponesi. Inoltre, sebbene durante il prologo sia possibile guidare una sola macchina, è possibile vedere nel concessionario che tutti i modelli utilizzabili in futuro sono solo marchi giapponesi. Insomma, in JDM: Rise of the Scorpion si respira proprio il Giappone, patria del drifting.

 

 

Essendo un prologo, JDM: Rise of the Scorpion ha una durata limitata, la progressione narrativa si interrompe bruscamente e l’aspetto grafico è un po’ grezzo. Inoltre, sebbene il sistema fisico sia realistico, può risultare impegnativo per i principianti, soprattutto senza un volante o controller avanzato.
Manca ancora molto per vedere il gioco finito, quindi è presto per dare una sentenza definitiva, ma per ora JDM: Rise of the Scorpion pecca di varietà. Come detto prima, la selezione di auto sembra limitata e anche le opzioni di personalizzazione sono carenti; quasi sicuramente in futuro saranno aggiunte, ma al momento non è possibile apportare modifiche estetiche alla macchina e neppure modificare l’assetto dei componenti per adeguare l’auto al proprio stile di guida.

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