Prime impressioni: Gray Zone Warfare

Abbiamo provato il titolo tattico di Madfinger Games: ci sono indubbie qualità, ma come ci aspettavamo Gray Zone Warfare è ancora un pelo acerbo.

 

 

Il mese di aprile ha portato un mucchio di novità nella categoria degli sparatutto tattici a estrazione. Dopo le particolari scelte fatte dal management di Escape From Tarkov, alcuni titoli sono riusciti a ritagliarsi la loro fetta di utenti in questa nicchia di mercato. Uscito praticamente in concomitanza con il fattaccio di Tarkov, Gray Zone Warfare é da poche settimane disponibile in l’accesso anticipato.
Gray Zone Warfare, del quale abbiamo recentemente parlato, ha attirato la nostra attenzione grazie alle sue premesse, mostrandoci un gioco tattico ambientato in una foresta tropicale e con una tendenza al realismo nella gestione delle armi e dell’equipaggiamento. La nostra prova ha fatto emergere pro e contro del titolo che gli sviluppatori stessi avvertono essere ancora grezzo sotto parecchi aspetti.

Ed infatti l’accesso anticipato a Gray Zone Warfare lascia trasparire una certa fretta. Il gioco è ancora in una fase di sviluppo primordiale, un embrione di tutte le promesse mostrate sui social. Manca totalmente l’ottimizzazione delle performance e il gioco può fare tanta fatica a girare sui computer che non siano di fascia alta. Le animazioni sono grezze e l’intelligenza artificiale reagisce in modo strano alla nostra presenza. Anche la registrazione dei colpi non è priva di difetti; alcuni nemici impiegano un solo colpo per morire, altri ne richiedono esageratamente troppi.
Le aree di gioco sono ricche e ben caratterizzate, sia quelle all’aperto con una vegetazione tipica del sud-est asiatico sia quelle all’interno dei fabbricati; questi ultimi presentano ambienti curati ma poco interagibili. Un altro problema è la carenza di bottino nelle aree di gioco: gli ambienti urbani sono ricchi di possibilità ma in giro si trovano davvero pochi tesori di valore.

L’inventario e il sistema medico sembreranno molto familiari ai giocatori di Escape From Tarkov, così come la meccanica di gestione dei caricatori e i vari calibri di munizioni. Quello in cui Madfinger Games ha veramente investito è però il sistema balistico e di penetrazione degli oggetti, che aggiunge valore tattico agli elementi che scegliamo come riparo, alle piastre balistiche e al calibro delle nostre munizioni.

 

 

Gray Zone Warfare è stato avvicinato ad Arma 3 per alcune caratteristiche simulative, tuttavia tra i due giochi corre una grossa differenza che è bene sottolineare per inquadrare meglio il primo. Sebbene i due titoli siamo accomunati da un forte incoraggiamento al gioco di squadra, Arma 3 è un simulatore di battaglie su larga scala a più livelli, in cui il giocatore ricopre il ruolo di un fante in un organico più grande. All’opposto, Gray Zone Warfare è molto incentrato sulla gestione personale dell’operatore, del suo inventario, della sua salute, della sua arma principale. Allo stato attuale, non sono presi in considerazione i ruoli tattici comunemente noti in una squadra di fuoco, come il mitragliere o il medico. Dopotutto in GRW vestiremo i panni di mercenari e questo lo separa fortemente dalla simulazione offerta da titoli come Arma 3 o Squad. Quindi va bene il gioco di squadra, ma alla fine quello che conta siamo noi stessi, la nostra missione e il bottino.

 

 

Allo stato attuale non è possibile dare un giudizio, nemmeno parziale, a questo titolo; si trova ancora in una fase di sviluppo molto precoce. L’accesso anticipato ha il duplice scopo di mostrarci le enormi potenzialità dell’idea dietro il titolo e aiutare gli sviluppatori a delineare il giusto percorso da seguire; secondo quanto riportato nei canali discord ufficiali del gioco, il team di sviluppo sta già lavorando a molti elementi, tra cui la risoluzione di alcune criticità sollevate dai giocatori, e nel futuro saranno rilasciate grosse quantità di nuovi contenuti e meccaniche.

Restiamo in finestra per vedere come procederà lo sviluppo di Gray Zone Warfare, che solo nel primo mese di uscita ha venduto 900000 copie del gioco; in una email che abbiamo ricevuto pochi giorni fa, Madfinger Games si è impegnata nel supporto a lungo termine del suo titolo; insomma le cose fanno ben sperare per il futuro.

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