Povere Creature! – la recensione

L’adattamento cinematografico che è migliore del libro è capace di lasciare sospeso lo spettatore fra una triste realtà e una magnifica finzione.

 

 

Nelle sale italiane è arrivato un film che inizialmente è partito in sordina, ma che settimana dopo settimana si sta prendendo la testa del box office nel circuito dei cinema italiani; Povere Creature! è infatti l’ennesima perla barocca di Yorgos Lanthimos (The Lobster, Il Sacrificio Del Cervo Sacro, La Favorita), regista greco che con 8 film diretti ha ricevuto 5 candidature agli Oscar, praticamente un cecchino della macchina da presa.

La storia è tutta incentrata sulla vita di Bella Baxter (Emma Stone, già vista in Benvenuti A Zombieland, Crazy, Stupid, Love, La La Land, La Favorita), una giovane donna incinta nella Londra vittoriana. La ragazza morta suicida, torna in vita grazie all’opera frankensteiniana di un estroverso chirurgo, il dottor Godwin Baxter (Willem Dafoe, iconico attore visto in Platoon, Mississippi Burning, Body Of Evidence, Così Lontano Così Vicino, American Psycho, Spider-Man, C’Era Una Volta In Messico, Inside Man, Gran Budapest Hotel), un nome che evoca sin da subito il ruolo di quest’uomo all’interno del film; Godwin Baxter rappresenta infatti il potere trascendentale, incomprensibile, divino, in grado di manipolare la realtà in maniera non convenzionale. Un espediente cinematograficamente perfetto per generare un effetto domino di irrealtà all’interno della trama senza mai perdere però di credibilità.

 

 

Lo sviluppo della storia segue lo sviluppo psichico della protagonista, che stride rispetto al suo aspetto già adulto e che di conseguenza rompe gli schemi di lettura con i quali siamo abituati a leggere certi comportamenti; la scoperta del proprio corpo, della libido e della libertà di esercitarla sono temi che vengono positivamente esasperati dal contrasto fra una mente infantilo-adolescenziale e un corpo adulto, che induce perciò a percepire diversamente tutti quei comportamenti e a destrutturarli.

La comparsa di Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo, presente in Windtalkers, Se Mi Lasci Ti Cancello, Tutti Gli Uomini Del Re, Zodiac, Blindness – Cecità, Shutter Island, la serie di film degli Avengers) rappresenta la calata dell’adolescenza vera e propria, e la perentorietà con la quale il personaggio entra in scena incarna la violenza con la quale può avvenire questa transizione; Bella è travolta dal piacere e dalla lussuria che lo scatena, cambia città e scappa a Lisbona, metafora dell’esotismo britannico nell’era vittoriana, e dalla prima voglia di scoperta che ci investe nel corso di quella fase.

Qui si abbuffa di dolci fino a stare male, un momento che forse salta poco all’occhio ma che in realtà è un momento di rottura nel dualismo sesso-piacere sul quale sembra incentrarsi il film; lo scopo è infatti quello di sottolineare che l’animosità del piacere e dell’abuso sono momenti che trascendono il sesso, e che possono coinvolgere diversi aspetti della vita umana in un momento dello sviluppo in cui tutti siamo stati vulnerabili, privi delle vecchie certezze e non ancora in possesso di nuove.

 

 

L’evoluzione del personaggio ha come chiave la scoperta della filosofia e dell’uomo inteso come attore storico, in grado di generare sistemi di oppressione come la schivitù; la culminazione di questo processo è l’affermazione totale del proprio io in tutte le dinamiche riguardanti il proprio essere e dunque anche e soprattutto il proprio corpo, declinato magistralmente dal regista sia nella sua dimensione più intima e immateriale, che nella sua forma più materiale e quindi mercificabile.

Povere Creature! è una viaggio in cui ci viene fatto un invito a decostruire le nostre certezze sul concetto di corpo e di emancipazione, un viaggio in cui i pregiudizi non vengono smielatamente edulcorati fino a banalizzarli, ma che al contrario vengono esaltati dal meccanismo paradossale che coinvolge la protagonista, quasi come se il regista volesse intenzionalmente farli venire a galla nello spettatore sin da subito per poterli poi affrontare.

Un’interpretazione eccellente di tutto il cast, supportato in maniera egregia da ogni reparto che ha preso parte alla produzione del film, all’interno dei quali è impossibile non nominare i costumi, il trucco, e la scenografia; l’ennesima sinfonica direzione di Yorgos Lanthimos, stavolta accompagnata da ben 11 candidature agli Oscar. Cecchino assoluto.

 

Povere creature!, 2023
Voto: 8,5
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