Police Simulator: Patrol Officers – la recensione

Anche se imperfetto, il titolo di Astragon è al momento il miglior titolo disponibile per pattugliare il quartiere, controllare il traffico e arrestare i criminali.

 

 

Un paio di anni fa provammo Police Simulator: Patrol Officers. Il gioco, all’epoca in early access, presentava ottime intuizioni, e siamo rimasti in finestra attendendo sviluppi. Il titolo ha raggiunto la versione 1.0 ormai da qualche tempo, ma vista la costante aggiunta di nuove funzionalità e di elementi di gioco abbiamo preferito aspettare prima di trarre le debite conclusioni.

Pur essendo stato realizzato da un team di sviluppatori tedesco (Aesir Interactive), Police Simulator: Patrol Officers è ambientato in una ipotetica cittadina statunitense e presenta quindi le caratteristiche di quel mondo: una popolazione multietnica (dalle fattezze quasi casuali, verrebbe da dire dopo aver giocato un po’), palazzoni e strade, tanto cemento e poco verde. Quali agenti di Polizia alle prime armi, potremo inizialmente solo pattugliare a piedi i dintorni comminando multe alle auto in divieto di sosta, ai passanti che gettano in terra rifiuti o a chi eccede i limiti di velocità.
Accumulando esperienza potremo sbloccare nuove zone in cui operare ma soprattutto diverse chiamate dalla sala operativa, che ci consentiranno di intervenire su incidenti stradali, attività illecite ed inseguimenti in auto.

 

 

Police Simulator: Patrol Officers si presenta molto bene, con una grafica pulita ed abbastanza curata che offre una visuale in terza persona; i dettagli della città sono sicuramente accattivanti e non si vedono troppi cedimenti anche avvicinandosi molto agli elementi grafici. È pur vero che giocando per qualche ora si comincia a notare qualche imperfezione di troppo: ad esempio un allungamento innaturale delle gambe del nostro avatar in determinate situazioni (principalmente durante la camminata laterale), la compenetrazione del nostro agente coi veicoli quando li ispeziona alla ricerca di oggetti illegali, o ancora autisti che circolano senza auto (il classico effetto dell’uomo seduto sospeso nell’aria, che si manifesta solo a notevoli distanze) o certi visi che sono gonfi al punto di sembrare deformi.

I diversi tipi di chiamate hanno una realizzazione a volte ben fatta, a volte meno; ad esempio negli incidenti stradali dovremo limitarci ad interrogare molto brevemente i guidatori per capire se ci diano indicazioni su qualche comportamento particolare di qualcuno di loro e fare le foto delle auto coinvolte, tenendo conto anche di bollo, assicurazione e possesso di oggetti non permessi. Insomma, non sempre saremo nel pieno di azioni adrenaliniche.

 

 

Di contro, la gestione del nostro personaggio, del traffico e degli elementi intorno a noi è spesso macchinosa; al di là di dover scegliere attraverso un menu a ruota (ormai un sistema utilizzatissimo per la sua efficacia) una serie di elementi a cascata, l’equipaggiare strumenti, applicarli su auto, persone o cose e ottenere il risultato sperato non è sempre una passeggiata. Si nota una mancanza di fluidità in tal senso, una farraginosità che non aiuta a semplificare la vita al giocatore; a questo va poi aggiunto il fatto che non sempre i punti interattivi sono ben catturati dal gioco. Ad ogni modo, con un po’ di pratica si riesce a gestire queste asperità che alla lunga non si notano quasi più.

C’è poi qualcos’altro che avrebbe necessitato di maggior attenzione. Police Simulator: Patrol Officers vuole essere appunto più un simulatore che un titolo d’azione, quindi è comprensibile che ci siano momenti di vuoto durante i turni di lavoro (dalla durata variabile e che possiamo comunque modificare). S nota però una certa lentezza generale del gameplay, con attività che non sempre entusiasmano e tengono alta l’attenzione del giocatore (anche se bisogna ammettere che in città gli accadimenti sono continui).
La stessa evoluzione del nostro personaggio e lo sblocco di attività più interessanti (e luoghi da visitare) è fin troppo lenta, e questo trascinarsi per tante ore in attività oggettivamente poco accattivanti rischia di portare a noia un giocatore nemmeno troppo poco motivato. In generale, si percepisce chiaramente che il ritmo di gioco avrebbe bisogno di più frenesia ed eventi intriganti.

 

 

Ci sono altri due elementi che concorrono ad impedire a Police Simulator: Patrol Officers di volare alto: il primo è che il gioco non fornisce chiaramente limiti e paletti su cosa dobbiamo fare e come farlo. Occorre un po’ di esperienza, buon senso ed un discutibile approccio “prova e sbaglia” prima di capire come fare le cose senza errori (il tutorial non è sufficiente e nemmeno il manualetto aiuta sempre), ed il secondo è che ci sono alcuni tasti che, se rimappati (principalmente il “+” ed il “#”, ma forse anche l'”à”) portano ad un reset della configurazione dei tasti; un problema noto fin dal 2022 ma che ancora non è stato risolto, come diversi dei bug da noi riscontrati.

Insomma Police Simulator: Patrol Officers è un titolo che non è esente da asperità e spigoli non smussati; tutto sommato però il titolo mantiene quel valore che avevamo individuato in fase di prima impressione. Prendendolo col giusto spirito, il gioco di Astragon può sicuramente regalare dei momenti positivi, ed è a oggi il miglior videogioco disponibile per chi volesse vestire i panni del poliziotto di quartiere. Una minor rigidità gli avrebbe consentito una miglior valutazione finale, ma anche così Police Simulator: Patrol Officers è una discreta alternativa per i giocatori più appassionati.

 

Police Simulator: Patrol Officers, 2022
Voto: 6.5
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