Oshi No Ko – Stagione 1: la recensione

Il mondo dello spettacolo è da sempre capace di ingannare chiunque lo guardi; ma cosa si cela dietro alle innumerevoli luci che stordiscono lo spettatore?

 

 

Il mondo dello spettacolo è spesso basato sulla finzione, sull’esagerazione e sulla falsità e soprattutto è fabbricato ad arte; riassunto in queste poche parole c’è gran parte dell’introduzione che troviamo nel manga scritto da Aka Akasaka e disegnato da Mengo Yokoyari. Questi sono concetti che spesso si dimenticano guardando film, serie TV o anche semplicemente un concerto dal vivo. La cosa che però sorprende è il pensiero seguente: “Nel mondo dello spettacolo… la menzogna è un’arma”. Con questa intrigante affermazione inizia la nostra storia nel mondo delle Idol giapponesi.

Goro Amemiya è un ginecologo che lavora nell’ospedale di una piccola cittadina di montagna e segue i suoi pazienti in modo scrupoloso e professionale. Purtroppo quando incontra Sarina, un giovanissima malata terminale, non riesce a mantenere le distanze e viene coinvolto nella passione della piccola per le Idol sviluppando una venerazione per Ai Hoshino, stella nascente della musica pop giapponese. Inaspettatamente il medico si ritrova davanti proprio la giovane donna che adora, scoprendo che è incinta di due gemelli. Le regole ferree dello spettacolo vietano alle Idol di avere fidanzati o figli, quindi questa gravidanza deve rimanere un segreto per tutto il mondo.

Fin quì il racconto è rimasto nei binari di una semplice vicenda legata al mondo dello spettacolo; tutto cambia quando uno stalker giunge nel paesino di montagna creando una certa apprensione. La situazione si complica a tal punto da stravolgere totalmente la vita del nostro medico che si ritrova improvvisamente nel corpo del piccolo Aquamarine Hoshino, uno dei due gemelli appena nati. Questo tocco di magia è il vero spunto iniziale della storia che fino ad ora ha solo costruito una bellissima impalcatura per reggere gli eventi a venire. Tutto questo è riassunto in un primo episodio lungo quasi un’ora e mezza e che serve principalmente ad inghiottire e stregare lo spettatore in questa drammatica vicenda che si evolverà in modi e maniere inaspettati.

 

 

I protagonisti di questa serie quindi sono i due figli di Ai Hoshino, ovvero Aquamarine e Ruby, che crescendo entreranno entrambi nel mondo dello spettacolo in maniere e con motivazioni del tutto differenti. Intorno a loro verranno presentati tutta una serie di personaggi, principali o secondari, con i loro sogni, le loro passioni e le loro perversioni, che andranno a far crescere un palcoscenico sempre più ricco ed ingarbugliato. Ogni personaggio presentato in questa serie ha un’ottima costruzione e una caratterizzazione studiata davvero in modo approfondito tanto da non poter sovrapporre facilmente nessun personaggio di Oshi No Ko alle solite figure preconfezionate che purtroppo vengono sempre più spesso utilizzate nei prodotti orientali.

La splendente facciata del mondo dello spettacolo cadrà svelando cosa c’è davvero dietro a questo luccicante e menzognero universo e rivelando molte più ombre e cattiverie di quello che possiate immaginare. Preparatevi ad essere colpiti in piena faccia dalla drammaticità di alcuni passaggi che lasceranno lo spettatore decisamente spiazzato. Oltre a questo, Oshi No Ko si tingerà anche dei toni del giallo, portando avanti un’indagine di fondo lunga e complessa; e ovviamente di rosa, facendo emergere sentimenti ed emozioni che in questo mondo dello spettacolo dovrebbero rimanere del tutto nascosti.

Oshi No Ko può disorientare proprio a causa della prima puntata lunghissima e che funge solo da preambolo per la serie stessa. Purtroppo lo spettatore che si cimenta nella visione di questo lungo cappello può pensare che si tratti di una storia simpatica, ma banale, e quindi può essere portato ad abbandonare velocemente la visione della serie. In realtà questo mastodontico lavoro di preparazione è utile per immergere chi lo guarda nel flusso della storia che si andrà lentamente a complicare e a diventare infine molto più profonda ed ingarbugliata di quello che si può pensare a prima vista. Indubbiamente questa storia racchiude in sé diversi generi, e questo di norma potrebbe creare qualche difficoltà; Aka Akasaka però riesce a districarsi perfettamente e a condurre la narrazione proprio dove deve andare.

 

 

I disegni di Mengo Yokoyari sono realizzati molto bene e, quando vengono preparati a colori, sprizzano letteralmente luminosità in tutte le direzioni. Lo studio di animazione Doga Kobo, che si è incaricato della realizzazione dell’anime, fa un lavoro incredibile riuscendo a creare quel connubio tra colori, energia e luce che traspare dal lavoro dell’artista giapponese. La scelta delle musiche poi è perfetta tanto che la sigla di apertura dell’anime ha scalato agevolmente le classifiche giapponesi diventando una delle canzoni più ascoltate di quel periodo.

Oshi No Ko è stata una sorpresa più che positiva; purtroppo questo anime è ancora inedito in Italia e quindi si può reperire soltanto sottotitolato, cosa che purtroppo lo penalizza non poco. Se però siete avvezzi alla visione sottotitolata, non abbiate paura di affrontare questo lavoro perché saprà ripagarvi di tutta la fatica fatta.

 

Oshi No Ko – Stagione 1, 2023
Voto: 8
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