Prendendo palesemente ispirazione dal gioco di OWI, Operation Valor semplifica il gameplay e inserisce i bot; l’importante è che i giocatori umani collaborino.
Se c’è una cosa che ho sempre odiato in Squad è il rischio di doversi mettere in relazione con giocatori capitati per caso o che non hanno idea di come si maneggi un FPS che fa della strategia la sua punta di diamante. Operation Valor potrebbe fare quel miracolo che ho sempre sognato si realizzasse: poter gestire la parte più ragionata lasciando che il lavoro sporco sia fatto da esseri senzienti il cui scopo non è quello di fare il verso della scimmia della savana ogni volta che colpiscono un nemico. Brò.
Quello che mi ha assolutamente stupito di Operation Valor è che, nonostante i server siano al momento pressoché deserti (il gioco è stato rilasciato in early access da pochissimo e non ha ricevuto praticamente pubblicità), è assolutamente possibile divertirsi anche in uno contro uno, a patto di avere di fronte qualcuno che non sia capitato là per caso.
Nella prima partita di prova, dopo aver riadattato le mie conoscenze di Squad su di un gioco che per ovvi motivi è diverso e ancora non spiega nel dettaglio le differenze tattiche, mi sono trovato catapultato in una frenetica corsa contro il tempo per catturare le aree da controllare e creare basi avanzate dove fare spawnare le mie truppe.
È stata una battaglia durata quasi un’ora, dove i miei bot sembravano aver la meglio proprio grazie al miglior posizionamento delle basi; invece ad un certo punto il mio avversario ha ribaltato completamente la situazione, catturando le mie posizioni una alla volta e senza mollare mai la presa.
Onestamente meno bene è andata durante la partita organizzata dagli sviluppatori, probabilmente a causa dell’alto numero di streamer più interessati a fare i ganzi coi loro fedeli adulatori che a parlare in chat di comando e organizzare la fazione. In Operation Valor come in Squad, se non ci si divide i compiti e si gioca da soli inevitabilmente si perde.
Ovviamente il gioco offre molto per chi apprezza principalmente gli scontri a fuoco, con dei bot all’altezza dello scontro e che, anche se lontani dal poter essere al livello di un essere umano, sanno gestirsi ed essere una discreta sfida.
Anche se la grafica è un pelo grossolana e devono essere limati diversi aspetti, principalmente legati ai veicoli ed all’interfaccia, il gameplay è molto fluido ed i combattimenti appagano.
Ora resta solo da vedere come evolverà Operation Valor. Combinando il meglio di Squad e Running With Rifles, titolo che avrebbe meritato migliori fortune ma che è vittima di un sistema di gestione troppo punitivo, Operation Valor potrebbe essere un’incredibile sorpresa per chi necessita di trovare un ambiente di gioco immediato e gestibile; l’importante è che si formi una comunità di giocatori che anteponga l’obiettivo comune al desiderio di fare più uccisioni possibili, altrimenti Operation Valor sarà destinato all’oblio.