Next Day: Survival, sopravvivenza nella steppa – 2

Pubblichiamo la seconda parte dell’AAR ispirato a Next Day: Survival; la nostra esplorazione del territorio circostante ci fa imbattere in nuove minacce.

 

 

Qui la prima parte del racconto.

La mia affiliazione al gruppo dei Civili organizzati è avvenuta assaltando un posto di blocco dei Saccheggiatori. Armato di un Kalashnikov e una sessantina di colpi, me la sono vista con tre elementi altrettanto armati. Dalla mia, l’effetto sorpresa; steso il primo con un colpo alla testa, gli altri due si sono riparati ed hanno iniziato a rispondere al fuoco. Non sono stati bei momenti: ero in netta inferiorità come capacità di fuoco, ma la fortuna ha voluto che un gruppo di Civili, in arrivo dal lato opposto a mia insaputa, ha potuto avvicinarsi indisturbato e trovarli completamente esposti. Diviso il bottino, siamo tornati nel campo dei Civili, dove sono stato ufficialmente accettato.

 

 

In due occasioni me la sono vista veramente brutta. La prima volta vicino ad un casolare di campagna, in cui erano stati avvistati dei Saccheggiatori, e dove dovevo recuperare del materiale nascosto. Fin troppo sicuro di me, ho avvicinato la postazione dall’alto per avere una migliore visuale sui Saccheggiatori, ma ho vanificato l’effetto sorpresa sparando alle farfalle. Nonostante abbia messo subito a tacere un nemico, gli altri due mi hanno inchiodato dietro i tronchi da dove avevo iniziato l’attacco. Lo scontro è durato decine di interminabili secondi, fino a quando sono riuscito ad abbatterne un altro, mentre le schegge di legno mi saltavano tutto attorno. Ferito e sanguinante ho temuto per il peggio; poi finalmente ho silenziato il terzo, mettendo infine rapidamente mano al kit medico che avevo con me. Errore grossolano; nel frattempo sono stato attaccato da un lupo selvatico. L’ho messo in fuga, ma non ero più in grado di trasportare nè il mio zaino, nè le mie armi. Mi sono trascinato vicino al campo, dove mi è stata prestata assistenza. Tornato poi sul posto, ho recuperato quasi tutto il mio equipaggiamento, tranne il Kalashnikov e gli oggetti per cui ero andato in missione. Anche i Saccheggiatori erano stati depredati; qualcuno deve essere passato ed aver fatto man bassa. Buon per lui.

 

 

La seconda volta è stata nello stesso centro abitato dove avevo recuperato in precedenza le medicine. Ero in transito, o semplicemente in giro di perlustrazione (ovvero alla ricerca di armi, munizioni, cibo, medicine), quando ho sentito degli spari in strada. Quando sono uscito dal mio riparo lo scontro era finito da poco, e contavo di recuperare qualche oggetto dal corpo dei morti; invece mi sono imbattuto in due Saccheggiatori a distanza molto ravvicinata, e l’incontro mi ha trovato impreparato. Lo scambio di colpi è stato piuttosto breve, visto che il mio unico riparo era un cespuglio. Lasciato a terra, morente, aspettavo il colpo di grazia che non è arrivato. I Saccheggiatori, probabilmente già al massimo della capacità di carico, si sono dileguati. Ancora una volta, sono riuscito a raggiungere il campo e successivamente recuperare il mio equipaggiamento. Una vera fortuna, ma una lezione per il futuro: mai abbassare la guardia, in nessuna circostanza.

Qui la terza parte del racconto.

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