The Magicians: la recensione

Non riesco a capire se è un’opera interessante, oppure sono solo tante idee buttate lì che ogni tanto sorprendono, e questo mi lascia sempre una strana voglia di approfondire.

 

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The Magicians è una serie televisiva che tratta di maghi, magia e creature incantate. Mettiamo subito le cose in chiaro: è un prodotto che non scopiazza da film o serie ben più famose, quindi non avremo una scuola di magia come c’è in Harry Potter, ma un importante college che seleziona persone dotate e insegna loro a controllare i propri talenti. Gli studenti non vengono divisi in “Case”, ma in deliziosi cottage inglesi e in confraternite stile americano, e non c’è un predestinato come Harry, noi abbiamo il nostro simpatico Quentin Coldwater che sembra essere un semplice e mediocre mago.
Questo The Magicians ci riserva anche molte altre sorprese, basta infilarsi in un armadio o in una cabina telefonica e ci si ritrova nel mondo magico di Fillory, altro che Narnia; e tutto questo è addirittura descritto minuziosamente in una serie di libri per l’infanzia che il nostro Quentin adora.
Non posso negare che, quando ho cominciato a vedere questa serie, mi sono chiesto se avessero finito di prendere in prestito idee altrui, poi le risposte sono arrivate da sole; dal Trono di Spade hanno preso il sesso per lanciare incantesimi, hanno introdotto le divinità stile Percy Jackson, le invocazioni alla Supernatural ed infine, per non farci mancare niente, eccoti i loop temporali.

 

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Va bene, la finisco con il sarcasmo di bassa levatura e torno serio, vi domanderete se esiste qualcosa d’originale? Vale la pena di vedere The Magicians?
Incredibilmente, esiste qualcosa che rende interessante la serie, ed è lì dove non te la aspetti, fuori dai confini dell’istituto. Il mondo ignora la magia, ma qualche soggetto particolarmente recettivo, la percepisce, la cerca, se ne nutre studiando briciole d’informazioni che escono dal college o rubando formule magiche di poco conto a qualche mago diplomato. Queste persone vivono ai margini del mondo umano e vivono una sorta di dipendenza dalla magia, come tossici si aggirano alla ricerca di nuove formule magiche da provare e sperimentare. Questa contrapposizione tra privilegiati e tossici è uno spunto interessante, ma non basta a rendere appetibile questa serie, difatti qualcosa di più esiste.
Nel grigiore e nella banalità di una serie che sembrava piatta e senza null’altro da dire, ecco che arriva la brutalità, come una secchiata d’acqua gelida in faccia, ti rivitalizza improvvisamente l’attenzione. Un cattivo, ma di quelli veri, in giacca e cravatta, con uno sciame di falene che gli vola costantemente intorno alla testa per celare la sua vera identità, avanza compassato in mezzo ai nostri protagonisti schioccando elegantemente le dita per spezzare il collo a chi osa solo passargli davanti, ferma il tempo e con somma calma mutila gli insegnanti che si frappongono tra lui e il suo obiettivo. Poi, com’è venuto, se ne va, lasciando intendere che tornerà a tempo debito per finire il lavoro.
Questo è solo il primo di tanti piccoli momenti di brutalità che improvvisamente esplodono in una trama abbastanza piatta; forse non è sufficiente a premiare una serie che ha così tanti spunti ripresi qua e là, ma mi ha lasciato la curiosità di scoprire come le trame si evolveranno.

 

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Idee buttate lì e lasciate a decantare per puntate intere, sono poi riprese per essere utilizzate in maniera più produttiva durante l’arco narrativo del finale di stagione.
Il mondo di Fillory, che sembrava un bella favoletta, diventerà poi il palcoscenico principale dove i protagonisti della serie tenteranno di sopravvivere, e devo ammettere che è piacevolmente interessante la contrapposizione proposta tra realtà e immaginazione derivante da un libro per bambini.
Il finale di stagione ci lascia aperte svariate porte con un unico colpo di scena, quindi tanto vale prepararsi alla visione della seconda stagione che è già disponibile.
Non vi mentirò, il fatto che ci siano tanti spunti ripresi in giro da altre pellicole aiuta, e di molto, a mantenere il mio giudizio su un livello medio basso, ma stranamente confido che le cose possano migliorare.

 

The Magicians, 2016
Voto: 5
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