Lifeless Moon: la recensione

Il secondo capitolo di Lifeless è lontano anni luce dalla meraviglia provocata dal titolo padre; la magia ed il fascino sembrano essersi persi per strada.

 

 

Lifeless Planet è uno di quei videogiochi che, nonostante non abbiano particolari ambizioni, riescono a farsi apprezzare per le loro particolarità. Nella nostra recensione, lodammo infatti la suacapacità di trasportare il giocatore in un’atmosfera sui generis, in un mondo affascinante e tutto sommato credibile e in grado di catturare l’attenzione.
Lifeless Moon, il seguito spirituale di Lifeless Planet, purtroppo ed inspiegabilmente è assolutamente incapace di replicare quanto fatto di buono nel primo capitolo.

 

 

In Lifeless Moon, fondamentalmente un walking simulator con annesso qualche puzzle minimale, vestiremo i panni (o meglio, la tuta spaziale) di un astronauta che viene catapultato su un pianetino alieno punteggiato di strutture ed elementi che non dovrebbero essere là e che nascondono una storia che però, lo anticipo, è piuttosto confusa e lascia qualche dubbio.
Partiamo proprio dalla trama: se inizialmente ci troviamo di fronte ad una narrazione piuttosto lineare, avanzando nel gioco è facile perdere alcune delle note disseminate nell’ambiente e che servono a raccontare ed a spiegare al giocatore dove si trovi, perchè e quali siano i retroscena.

 

 

Spesso le stesse note sono scritte in modo tutt’altro che semplice, costringendo chi legge a concentrarsi per comprendere il senso del testo. Su questo si sommi il fatto che le note da trovare e leggere sono fin troppe e che la loro lettura spezza il ritmo di un gioco già lento di per sé e che non decolla mai.
Questo è il primo punto negativo di un gioco che non ha imparato dal genitore, che invece puntava quasi tutto sull’esplorazione di ambienti anche pesantemente desolati ma ampi e che fornivano al giocatore la sensazione di trovarsi in un mondo ostile nel quale perdersi fosse facile. In Lifeless Moon invece il più dovrebbe farlo il testo, utilizzando una formula che non convince affatto; inoltre la storia non solo non è convincente, ma nemmeno appassiona: non c’è mai pathos o trasporto. Insomma il fulcro centrale del gioco non funziona affatto; un vero problema.

Passiamo proprio all’aspetto esplorativo: siamo quasi sempre in canaloni, vallate dai contorni ben definiti, percorsi lampanti; insomma manca quell’elemento di navigazione e scoperta che in Lifeless Planet era così importante e preziosa. La direzione da prendere non solo è evidente, ma come se non bastasse il gioco ci spiega nel dettaglio cosa dobbiamo fare tramite rimandi al nostro taccuino (all’apparire dei frequentissimi avvertimenti non sappiamo mai se si tratta di pezzi di storia da leggere o queste fastidiosissime indicazioni su cosa fare); insomma viene eliminato praticamente ogni elemento di sfida del gioco. Quello che rimane, in tal senso, sono alcuni salti da una piattaforma all’altra e capire per la prima volta come usare i comandi dei portali alieni.

 

 

Dal punto di vista tecnico e grafico, Lifeless Moon non presenta nulla di rilievo; si tratta di una realizzazione che, al di là di una rinfrescata, non si discosta molto da quanto visto in Lifeless Planet, uscito ben dieci anni fa. Anche se si tratta di una produzione indie, era lecito aspettarsi qualcosa di decisamente più evoluto.
Peraltro, nella prima parte del gioco sono presenti alcune schermate dinamiche che vengono proposte ad ogni cambio di locazione, cosa che rallenta ulteriormente ed inutilmente il gameplay, e che sono anche fastidiose per come sono realizzate: al termine della sequenza, la camera cambia prospettiva e dobbiamo riadattare la nostra visuale dell’ambiente circostante. Un approccio che sembra sparire andando avanti nel gioco… ed allora perchè non levarlo del tutto?

 

 

Manca la possibilità di riassegnare i tasti; se è vero che questi non sono molti e che con qualche accorgimento anche i giocatori che non vogliono o possono usare lo schema classico del WASD riusciranno a trovare una soluzione, ci si chiede anche come questo piccolo ma fondamentale elemento dell’interfaccia utente sia pedissequamente ignorato ancora oggi.

Esiste un solo slot di salvataggio, attivato eclusivamente dai checkpoint presenti in gioco e spesso troppo distanti fra di loro; se per qualche motivo saremo costretti a interrompere brutalmente la sessione in corso, saremo costretti a ripercorrere anche 15 minuti di un gioco che non appassiona mai. E questo senza contare che se per sbaglio invece di cliccare su “Continua” andremo per curiosità a vedere come selezionare un capitolo, il gioco ripartirà immediatamente e non ci verrà chiesto se vogliamo realmente sovrascrivere il salvataggio. Fortuna che lo abbiamo scoperto durante il primo capitolo…

 

 

Lifeless Moon è un gioco che purtroppo non convince affatto. Il gioco realizzato da Stage 2 Studios tradisce il buono fatto vedere in Lifeless Planet, non riuscendo a imporre un gameplay accattivante ed una storia in grado di catturare il giocatore. Non c’è veramente molto da salvare in Lifeless Moon, e su questo va aggiunto il fatto che abbiamo completato il gioco in appena 3.5 ore. Considerando anche che il gioco viene venduto ad un prezzo non certo budget, il nostro giudizio complessivo non può non risentirne ulteriormente.

 

Lifeless Moon, 2023
Voto: 4.5
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