Legge Basaglia: per favore, riaprite i manicomi

I recenti fatti di cronaca non fanno altro che confermare che le utopie ideologiche non funzionano: occorre scendere a patti con la realtà.

 

 

Nel 1978 in Italia venivano chiusi i manicomi. Era un effetto della legge Basaglia, opera dello psichiatra veneziano vicino agli ambienti cattocomunisti che in quegli anni riuscivano a far leva sugli instabili equilibri politici per promuovere ed implementare iniziative parlamentari fantasiose e puramente basate sulle ideologie.
Con la chiusura dei manicomi, l’Italia è diventata la prima, e finora unica, nazione al mondo a non avere alcuna struttura che possa ospitare i malati di mente. Ed i risultati sono evidenti ed incontrovertibili: che si tratti di leggere la cronaca nera o di camminare per i nostri agglomerati urbani, siamo costantemente testimoni di situazioni a rischio o che degenerano in situazioni drammatiche.

 

 

Solo nel finire della scorsa settimana abbiamo avuto un accoltellamento multiplo e mortale in un supermercato di Milano ed un Carabiniere con problemi psichici che ha sparato al Comandante di Stazione. Ma i casi si susseguono con un ritmo impressionante, che si tratti di omicidi, o violenze fisiche o mentali, o di intimidazioni derivate da comportamenti schizofrenici.
A nulla sono serviti gli efferati omicidi commessi da malati di mente nel corso degli ultimi anni: dal triplice omicidio commesso ad Ardea, che ha visto due bambini soccombere a colpi di pistola sparati senza motivo e a bruciapelo, a quello del bimbo gettato dal balcone dal compagno della moglie senza nessuna spiegazione razionale. Ma basta voler fare una ricerca nemmeno troppo approfondita per vedere le decine di casi che hanno riempito i giornali negli ultimi venti anni e dai quali la politica e la società non hanno voluto trarre alcun insegnamento.

 

 

Franco Basaglia della sua legge diceva: “Non è importante tanto il fatto che in futuro ci siano o meno manicomi e cliniche chiuse, è importante che noi adesso abbiamo provato che si può fare diversamente, ora sappiamo che c’è un altro modo di affrontare la questione; anche senza la costrizione”.
La realtà però è che alla chiusura dei manicomi non è seguita alcuna misura concreta, e che il peso della gestione dei malati mentali è stato spostato interamente sulle spalle delle famiglie; il tutto in un contesto dove, sempre per motivi ideologici, la famiglia come istituzione veniva costantemente vessata ed indebolita.

Ma a questo possiamo anche aggiungere come, grazie ad una giustizia resa sempre meno efficace per le stesse motivazioni ideologiche, l’utilizzo delle attenuanti per infermità mentali, totali o parziali, consente a numerosi criminali di evitare il carcere o di scontare pene miti (sempre che le scontino). La mancanza di strutture detentive in Italia è un vulnus unico al mondo, una situazione che consente ai criminali di evitare la galera; l’ennesima mancanza di certezza della pena che la prossima riforma Cartabia non risolverà assolutamente.

 

 

Esistono altre vie al “liberi tutti” della Legge Basaglia, e sono vie non solo di buon senso ed immediatamente visibili, ma anche utilizzate in numerosissime altre nazioni alle quali l’Italia ambisce a somigliare; dai sanatori ai centri di accoglienza a lungo termine, passando ovviamente per i manicomi veri e propri. Ad ogni malato la sua struttura: se quelli meno gravi o meno problematici possono e devono rimanere in famiglia, ed a quelli sofferenti di patologie temporanee e risolvibili possono e devono essere offerti centri di sostegno, terapie da affrontare con medici specializzati in singolo o in gruppo, per altre situazioni è improrogabile il contenimento in strutture adeguate, dove il malato non recuperabile viene accudito in modo adatto e quello pericoloso non può nuocere agli altri.

 

 

Ed ancora: le droghe hanno accentuato fortemente la diffusione delle malattie mentali. Che si tratti di deliri psicotici, depressioni o manie aggressive, le droghe inducono nei consumatori atteggiamenti che a lungo andare diventano cronici.
È fondamentale che la politica restituisca alla nostra società una direzione dettata dalla logica, dal buon senso e dalla concretezza: la gestione dei malati di mente è una delle tematiche fondamentali in questo senso.

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