Le elezioni in Europa e negli USA cambiano i piani ucraini

In un anno pieno di elezioni come questo, i possibili cambi di vertice nei Paesi NATO possono influire sulle sorti del conflitto in Ucraina.

 

 

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, Kiev è sopravvissuta grazie all’intransigenza dei Paesi NATO, i quali hanno supportato con sempre maggior vigore lo sforzo bellico dell’esercito di Volodymyr Zelensky; in questi ultimi due anni le forze politiche del Patto Atlantico sono rimaste omogenee dal punto di vista strategico, suggellando un’alleanza con il Paese ucraino volta all’assistenza totale.
Il 2024 è stato definito l’anno delle elezioni per via dell’importante numero di appuntamenti elettorali previsti in tutto il mondo, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti; dalla Segreteria della NATO alle presidenziali USA, passando per le legislative in Francia e per il Parlamento Europeo. Un cambio al vertice politico di questi Stati ed istituzioni può rappresentare una svolta radicale per il fronte di guerra ucraino.

Nelle scorse settimane Mark Rutte, ex Premier olandese, è stato designato come successore di Jens Stoltenberg alla segreteria dell’Alleanza Atlantica. Formalmente, il cambio di regia in seno alla NATO avverrà il prossimo ottobre, ma Rutte ha già fatto parlare di sé prendendo posizioni intransigenti nei confronti del Cremlino. L’obiettivo dichiarato del nuovo Segretario è aumentare l’approvvigionamento di risorse a Kiev affinché l’Ucraina possa presentarsi ai colloqui di pace in una posizione privilegiata.

La strategia oltranzista della NATO viene oggi favorita dall’Amminstrazione Biden, mentre su posizioni differenti troviamo Donald Trump, che risulta in netto vantaggio per ottenere la carica di Presidente degli Stati Uniti d’America. La comunicazione del tycoon non lascia spazio a interpretazioni: Trump ha infatti dichiarato che, una volta ottenuta la presidenza, avanzerebbe come primo atto ufficiale una proposta di pace a Putin; una proposta che comprenderebbe l’annessione delle terre conquistate da Mosca negli ultimi anni. USA e NATO, due entità che hanno sempre condiviso le stesse strategie, potrebbero quindi trovarsi presto su posizioni differenti; Rutte ha ottenuto l’elezione a Segretario anche per questo motivo: è infatti riconosciuto come il politico europeo più ascoltato da Trump, il quale ha più volte riconosciuto l’abilità negoziale dell’ex Premier olandese.

 

 

Un peso importante all’interno della NATO è riconosciuto anche alla Francia, Stato nucleare che sta vivendo in queste settimane un’importante scossa politica. Macron tenterà di restare alla presidenza fino al 2027, ma molto dipenderà dalla formazione della nuova maggioranza in un Parlamento oggi molto frammentato. Se l’estrema destra di Le Pen e Bardella ha già più volte manifestato la volontà di usare il pugno duro contro Putin, il primo partito di Francia è oggi la sinistra di Mélenchon, che potrebbe indicare intenzioni di voto più conservative e legate al dialogo. L’attuale confusione sul futuro politico di Parigi significa un minore sostegno a Kiev, che attualmente non può contare sul Presidente Macron, da sempre tenace sostenitore della causa ucraina in seno alle istituzioni europee.

L’attuale scenario politico sembra indicare quindi che la NATO continuerà ad aumentare il proprio sostegno all’Ucraina, che, forte dei nuovi armamenti ricevuti, potrebbe avanzare il fronte nei prossimi mesi. L’incognita Trump è sempre più probabile e, con le elezioni USA che distano solamente cinque mesi, lo scenario potrebbe cambiare all’inizio del 2025, favorendo anche nei Paesi europei come la Francia quelle minoranze filorusse che finora hanno rappresentato una voce fuori dal coro.
Ucraina e Russia non stanno combattendo da sole, e i cambiamenti che interessano i governi del Patto Atltantico giocheranno un ruolo decisivo in questo conflitto.

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