I Peaky Blinders sono davvero esistiti? Caliamoci insieme negli “slums” inglesi in pieno fervore industriale e scopriamo la storia di un’iconica gang criminale.
L’enorme successo del film rivelazione di questa torrida estate che sembra ancora non finire, Oppenheimer, ha messo in mostra nuovamente il talento di Cillian Murphy e ha riportato alla mente un altro ruolo da protagonista in quella che è poi diventata una serie cult: Peaky Blinders.
La serie ci trasporta in una cupa e grigissima Birmingham alle prese con la fine della Prima Guerra Mondiale, le fabbriche di carbone e le prime automobili, i Peaky Blinders – banda criminale capeggiata dai fratelli Shelby – prendono il controllo della città e dei suoi affari, la maggior parte dei quali possiamo definire a dir poco loschi. La trama si snoda per sei stagioni rendendo in poco tempo la serie una delle maggiori produzioni britanniche. A tutti coloro che si sono appassionati alle vicende della famiglia Shelby e dei Peaky Blinders non può non essere passata per la testa la domanda: ma cosa c’è di vero? I Peaky Blinders sono davvero esistiti?
La rapida industrializzazione della Gran Bretagna e la conseguente creazione di numerose fabbriche ed industrie ha spinto la popolazione rurale, specie quella proveniente dalle zone più depresse a livello economico, a migrare verso le grandi città. Le Midlands in particolare, dove Birmingham è collocata, dalla metà dell’800 hanno attratto una numerosissima comunità irlandese, di certo non ben vista e decisamente povera anche agli occhi della classe operaia inglese. L’essere marginalizzati, la fame e le spinose divisioni religiose hanno radicalizzato le azioni di alcuni membri di queste comunità e, pur di sopravvivere in questi grandi centri, bande di ragazzini o di giovani non impiegati hanno intrapreso piccole attività criminali basate su furti e borseggi nell’area di Small Heath. Anche se inizialmente molto disorganizzati, la prospettiva di facili guadagni in un mondo fatto di fatica e però anche e soprattutto di povertà, ha attirato rapidamente giovani uomini impavidi e guidati da pochi scrupoli e molta violenza. Nascevano a Birmingham, ma anche in molte altre città industriali inglesi, le prime gang criminali; sempre più organizzate, sempre più violente ed efficienti, in una sorta di cultura giovanile che permea gli strati sociali e sembrava essere dedita a tutto ciò che rappresentava un mondo parallelo di attività illegali.
Tra queste gang criminali, erano presenti anche i Peaky Blinders. È esistito dunque un collettivo dedito ad attività criminali che si faceva chiamare così, composto perlopiù da giovani irlandesi, in attività però tra il 1880 e la prima decade del secolo successivo, svaniti quasi del tutto dal panorama di Birmingham già prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Operanti principalmente nelle aree di Small Heath e Cheapside, si distinguevano – come peraltro ben mostrato nella serie tv – per un abbigliamento impeccabile ed elegante, in forte contrasto con la condotta e con l’uso smodato di alcolici. Il nome stesso, Peaky Blinders, richiamava un metodo di usare il classico cappello da gentiluomini in voga ai tempi, per nascondere il proprio viso nel momento clou delle azioni criminali (una seconda teoria, poi screditata, è che usassero lamette incastonate nel cappello così da trasformalo in letale arma). Arrivavano a controllare ampie aree di Birmingham, e tante delle sue attività, tanto da tentare di infiltrare e corrompere la polizia locale e di influenzare le decisioni politiche della vita cittadina, toccando l’apogeo di potere a cavallo tra i due secoli.
Il declino dei Peaky Blinders si è avuto col finire degli anni ’10, quando una gang rivale cresciuta parallelamente nell’area di Birmingham, arrivava a sfidarne il potere e cacciare i membri dei Blinders dalla città. Erano i Birmingham Boys e hanno guidato la vita illegale della città per due decenni prima di essere a loro volta rimpiazzati dai Sabini, di origine italo-inglese.
In conclusione, i Peaky Blinders sono veramente esistiti e hanno controllato le aree di Birmingham che vediamo nella serie tv, ma la gang non ha mai toccato la ricchezza e il potere che la pellicola mostra e soprattutto la famiglia Shelby è frutto dell’immaginazione del regista. Rimane accertato il clima di violenza che ha caratterizzato, a pari passo con il grigiume dei quartieri poveri inglesi, la vita dell’Inghilterra di più di un secolo fa.