Un bel film che si fa fatica a seguire: Inception va visto un paio di volte per essere capito nelle sue sfaccettature.
I film di Christopher Nolan sono quasi tutti particolari e degni d’attenzione. Il regista inglese d’adozione hollywoodiana fa un ampio uso di linee narrative assolutamente atipiche capaci di spiazzare costantemente lo spettatore attraverso situazioni e storie che stanno benissimo in piedi nonostante partano da presupposti difficilmente immaginabili e degni dei migliori autori di fantascienza e di scienze psicologiche.
Inception, insieme con il fantastico Memento ed il tralasciabile Tenet, fa parte di una trilogia di film dove Nolan disorce le regole della mente e/o del tempo; la visione del film richiede una concentrazione ed un’attenzione completa, pena non riuscire a cogliere i nessi, talvolta labili, fra un salto nella trama e l’altro.
Nolan realizza una perfetta fusione fra azione e una fase di indagine (questa volta nelle tecniche che vengono usate per entrare nella mente umana). Il regista è bravissimo a dettare i tempi più adatti per gestire le varie fasi del film, e non si può negare come riesca a mettere sul tavolo uno stile unico, tuttora inimitabile.
La storia, di cui non dirò assolutamente nulla, è davvero ben costruita e figlia di una mente capace di tirar fuori con costanza delle idee geniali. Per oltre due ore vieniamo trascinati con foga attraverso una serie di sequenze alle quali si fa fatica a stare appresso, e specialmente alla prima visione si ha una forte sensazione di predersi dei pezzi; è solo rivedendo il film che si può confermare che tutto fila, la storia tiene salda (a parte piccole imprecisioni) e che si tratta di un racconto solidissimo, per quanto di difficile gestione.
Il film fa un grande uso di effetti speciali senza mai sfociare nel posticcio o nell’eccesso, cosa che contribuisce fortemente a plasmare un mondo credibile nonostante i suoi confini vadano oltre le abitudini nel nostro pensiero.
Solido il cast; il ruolo del protagonista è affidato all’ottimo Leonardo Di Caprio (Voglia Di Ricominciare, Titanic, The Beach, Gangs Of New York, Prova A Prendermi, Shutter Island, Django Unchained, The Wolf Of Wall Street, C’era Una Volta A Hollywood, Don’t Look Up), una garanzia davanti alla macchina da presa. Accanto a lui troviamo Joseph Gordon-Levitt (10 Cose Che Odio Di Te, 500 Giorni Insieme), la controversa Ellen o Elliot Page (Juno, Super – Attento Crimine, X-Men Giorni Di Un Futuro Passato), Ken Watanabe (L’Ultimo Samurai, Batman Begins, Lettere Da Iwo Jima), Marion Cotillard (Taxxi, Nemico Pubblico, Contagion), Tom Hardy (Black Hawk Down, Star Trek – La Nemesi, Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, Dunkirk, Venom – La Furia Di Carnage), Tom Berenger (Platoon, Betrayed, Nato Il Quattro Luglio, Training Day), con camei dei grandissimi Pete Postlewhite (Alien, I Soliti Sospetti, Dragonheart, Grazie Signora Thatcher, Dark Water, The Constant Gardener), Michael Caine (Zulu, I Lunghi Giorni Delle Aquile, Quell’Ultimo Ponte, Fuga Per La Vittoria, Quarto Protocollo, I Figli Degli Uomini, The Prestige, Sleuth, Interstellar, Tenet) e Lukas Haas (Testament, Witness, Mars Attacks!, Gardener Of Eden, Transcendence).
Inception non è forse un capolavoro ma poco ci manca; è un film che stupisce e che si insinua in pieghe mai battute nella cinematografia. Sebbene forse ci sia un pelo troppa azione e certe spiegazioni siano leggermente troppo semplificate per farlo elevare al rango di film immortale, Inception è senz’altro una pellicola da vedere almeno una volta (meglio due).