42 Gran Premi, l’allontanamento della Clinica Mobile, la ricerca spasmodica del profitto: Dorna sta rendendo indigesto agli appassionati il suo prodotto di punta.
Manca circa un mese al via della prima gara del 2023, e mai come quest’anno il mondo della MotoGP è in subbuglio. Al di là dello stress legato ai test di inizio stagione, ai problemi che possono sorgere con telaio, motore, componenti e con i nuovi piloti, le scuderie quest’anno si troveranno ad avere a che fare con le famigerate gare sprint del sabato, che da sole hanno non solo rivoluzionato il calendario, ma potenzialmente aumentato i costi, ristretto lo spazio alle altre categorie e reso difficile agli appassionati seguire il campionato.
Dorna, il giocattolo di Ezepeleta (il padre-padrone della MotoGP moderna) ha annunciato sul finire dello scorso anno l’introduzione delle gare del sabato, lunghe la metà di quelle della domenica e che assegneranno la metà dei punti. L’intento è evidente: per Dorna i circuiti devono essere pieni il più possibile per ottenere il massimo profitto. Offrire una gara di richiamo il sabato significa poter vendere più biglietti d’ingresso e poter chiedere royalties più alte alle televisioni che acquistano i diritti di trasmissione degli eventi. In tal senso va anche la decisione di insistere su di un calendario con 21 tappe, un campionato mostruoso che partirà il 26 marzo e terminerà il 26 novembre e che raggiunge località amene e ricche di fascino motociclistico come il Kazakistan o l’India, nazioni che hanno messo sul piatto parecchi soldi per ospitare il circus della MotoGP ma che non hanno alcuna tradizione a due ruote fra gli spettatori. Come se non bastasse, le tappe finali sono definitivamente tutte fuori dall’Europa, fatta salva la conclusione di campionato a Valencia, in cerca di nuovi mercati da sfruttare ed in barba al vero bacino di utenza dei motociclisti sportivi: Italia e Spagna.
Quello che Ezepeleta non considera, esattamente come fanno molti dirigenti che vivono in torri di cristallo, è la realtà che lo circonda. La MotoGP vive di appassionati; senza di loro non ci sono biglietti venduti o abbonamenti alle pay-tv. Per i fan sarà improbabile seguire nel dettaglio la stagione 2023: ventuno GP spalmati sui nove mesi di calendario significa che solo 15 weekend su 36 sono liberi da gare. Non solo: per seguirle tutte occorrerebbe essere a casa 42 giorni, contro i soli 20 del 2022; 42 dei 72 giorni di weekend disponibili. Per chi ama la MotoGP sarà semplicemente impossibile seguire il campionato come ha fatto da sempre; ed il risultato probabilmente sarà quello di allentare l’attenzione sul circus e dare la precedenza ad altre attività che in passato erano state giocoforza messe in secondo piano, abbandonando i sacrifici fatti nei confronti di mogli, fidanzate o semplicemente della propria moto.
A questo si aggiungono le angherie che Ezepeleta ha riservato alle categorie minori, riducendo lo spazio a loro disposizione per prove libere e cronometrate, snaturando ancora di più il concetto di “sport” legato al motociclismo e sostituendolo sempre più con quello di “spettacolo”; e infatti il voler puntare sulla presenza di stelle del cinema o della musica durante i giorni di gara mira a catturare non certo chi ama le moto ma chi vede le gare come un evento qualsiasi. Puro fatturato.
Ma le strane mosse di Dorna non finiscono qui: l’allontanamento di Franco Uncini dalla commissione sicurezza ed il mancato rinnovo con la Clinica Mobile sono due elementi che vanno a sancire una rottura sempre più evidente col passato, con la tradizione ma anche con la professionalità e gli innegabili risultati ottenuti nei rispettivi campi di interesse. Franco Uncini, responsabile dal 2013 della sicurezza dei Gran Premi, ha imposto tutta una serie di modifiche e migliorie che hanno innegabilmente reso meno frequenti gli incidenti e soprattutto meno drammatici i loro esiti. Sulla Clinica Mobile poi c’è poco da dover dire, si tratta di un’istituzione assoluta, universalmente riconosciuta come elemento insostituibile per la tutela dei piloti in caso di incidenti di grave entità.
Ma Ezepeleta ha idee diverse: meglio sostiutire la Clinica Mobile con una struttura (spagnola come lui) meno nota e meno attrezzata con la scusa del miglioramento delle strutture sanitarie esterne e la disponibilità di elicotteri nel circuito, e allontanare Franco Uncini che probabilmente a questa scelta si è opposto.
Ci attende un campionato 2023 di difficile fruizione, che probabilmente si rivelerà in un flop di spettatori (flop che ad ogni modo non verrà riconosciuto da Ezepeleta, come sempre ha fatto in casi simili) e che vedrà parecchi appassionati staccarsi dagli schermi e riprendere in mano il manubrio della loro moto o, perché no, riscoprire che durante il fine settimana si può fare anche altro.