I media ci raccontano di una stretta sull’anarchia dei monopattini elettrici, ma la realtà è diversa. Non bastano morti e feriti per evidenziare il problema?
Ce li ricordiamo i fumetti di quando eravamo piccoli? Correvano gli anni ’70 e ’80, e i personaggi poco intelligenti e che vivevano fra le nuvole spesso venivano raffigurati a bordo di monopattini a spinta. Oggi i monopattini sono elettrici e rientrano fra le nuove mode figlie dell’essere alternativi e green a tutti i costi, ed a guidarli in modo spesso sconsiderato troviamo persone che con il Codice della Strada e con le regole del buon senso sembrano avere poca dimestichezza.
I monopattini elettrici hanno visto il loro boom grazie alle sovvenzioni ergoate dal governo Conte bis, che adducendo motivazioni ecologiche e di sostenibilità, ma nei fatti la loro introduzione ha favorito dal punto di vista commerciale esclusivamente i loro produttori, tutti cinesi. È sicuramente solo un caso il fatto che questi bonus siano arrivati in seguito agli accordi filo-Cinesi stretti dallo stesso primo ministro italiano, e tanto criticati da chi teme una ingerenza cinese negli affari italiani ed europei.
Veicoli estremamente instabili, fin troppo veloci e spesso affidati a persone troppo giovani per conoscere il Codice della Strada o abbastanza grandi da ignorarlo volontariamente, la loro invasione nelle strade ha provocato in questo anno almeno 10 morti e 500 feriti stando ai dati ufficiali; ma molti altri sono i contusi non tracciati, quelli vittime di cadute autonome o di situazioni nelle quali non sono state necessarie le pattuglie di Polizia.
La telecamera di controllo immortala il monopattino passare col rosso ed essere centrato da un incolpevole automobilista
Chiunque abbia messo il becco fuori casa, in questi mesi ha visto un proliferare di comportamenti completamente folli: dall’attraversamento di incroci e rotatorie senza rallentare minimamente al percorrere marciapiedi affollati senza alcun riguardo per i pedoni; dal viaggiare contromano al portare passeggeri a velocità irragionevoli per un mezzo del genere.
È notizia di questi giorni che il Codice della Strada è stato aggiornato per regolare la situazione, ma all’analisi del testo di legge si rimane spiazzati e delusi. Si poteva fare sicuramente meglio: mancano infatti all’appello i tre punti più rilevanti, quelli riguardanti l’assicurazione obbligatoria (tranne per i noleggi), sull’uso del casco e della targa. Non si riesce a non pensare al fatto che queste implementazioni avrebbero frenato il commercio di questi pericolosi veicoli; ma sui risvolti politico-economici legati ai monopattini (e non solo) vi rimando ad un articolo dedicato.
Immortalato a sorpassare le auto sulla statale ad 80km/h: la nuova frontiera delle follie
Quello che verrà introdotto sono solamente gli indicatori di direzione e la luce di fermata, con deroghe progressive fino al 2024, e limitazioni alla velocità massima (da 25 a 20km/h fuori dalle aree pedonali, nelle quali dovrebbero procedere non oltre i 6km/h); limitazioni non sul motore, ma nella testa di chi guida. Ma chi ha finora guidato in modo spericolato e pericoloso per gli altri non sarà certo toccato da queste modifiche. In compenso, da come è scritta la norma, viene data via libera di circolazione su strade statali ed extraurbane. Una follia che si stenta a credere essere puramente frutto di incapacità legislativa.
Insomma arrendiamoci: per motivi che vanno oltre la comprensione dei più (o meglio, potrebbero essere ben chiari) dovremo convivere con questi mezzi dalla dubbia utilità, dall’evidente pericolosità e guidati mediamente da persone che non riescono a rendersi conto dei pericoli che fanno correre a loro stessi e agli altri, e che da quello che vediamo tutti i giorni in strada pretendono di essere al di sopra del codice di circolazione.