Il caso Prigozhin: luci e ombre di una storia che sembra ripetersi

La morte di Prigozhin potrebbe non essere stata un incidente ma l’ennesimo tassello insanguinato nel mosaico politico russo.

 

 

Come sappiamo, il leader del famigerato gruppo paramilitare russo Wagner, Yevgeni Prigozhin, è morto in seguito ad un disastro aereo avvenuto nei cieli russi fra San Pietroburgo e Mosca; immediate sono state le reazioni della scena politica russa, con Putin che in prima persona ha espresso, nel corso di un’intervista, le sue condoglianze alla famiglia di Prigozhin, elogiando anche le intenzioni patriottiche del leader militare.

Anche la politica internazionale si è espressa in merito all’accaduto; il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato l’estraneità del suo paese, mentre l’intelligence americana ha affermato che non c’è nulla che possa far pensare ad un abbattimento dell’aereo sul quale viaggiava Prigozhin tramite un missile terra-aria, ipotizzando pertanto verosimilmente la presenza di un ordigno già all’interno dell’aereo.

Al momento l’unica certezza è il rapporto conflittuale che si era generato fra Prigozhin e l’elite politica russa vicina e fedele a Putin; il tentativo accennato di ribellarsi al potere delle istituzioni politiche russe che il gruppo Wagner, guidato proprio da Prigozhin, tentò due mesi fa ha causato l’esilio in Bielorussia del leader del gruppo e ha scatenato il caos all’interno della catena di comando dell’apparato militare russo impegnato nella campagna ucraina.

 

 

Le azioni di Prigozhin alla guida del suo gruppo paramilitare potrebbero aver dimostrato al governo russo l’effettiva portata del carisma raggiunto da Prigozhin sia fra le file dell’esercito che fra la popolazione civile, oltreché l’elevato potenziale bellico dell’esercito privato dell’ormai scomparso oligarca russo; Putin e i suoi fedelissimi al governo potrebbero aver percepito l’insorgenza di un dualismo nella scena politica russa, che avrebbe visto contrapposti proprio l’attuale Presidente Putin e il comandante Prigozhin.

Storicamente la politica russa, o sovietica, non ha mai affrontato in maniera costruttiva le dicotomie che sorgevano spontaneamente all’interno del proprio universo; Stalin e Trockij sono un esempio di come la diversificazione della medesima ideologia abbia comportato l’eliminazione fisica di uno dei due, come se questo fosse l’unico mezzo necessario per assicurarsi una stabilità prolungata e un asservimento all’ordine costituito (seppur dettato dalla paura ovviamente).

Probabilmente questa tendenza a non volere correre il democratico rischio di dividere la scena politica con degli avversari potrebbe derivare dall’influenza storica della monarchia zarista e dalla sua inclinazione nell’accentrare quanto più possibile il potere per evitare il rischio, date le estreme dimensioni geografiche, che sorgessero leader locali troppo potenti in grado di allearsi contro il governo centrale.

 

 

Forse questa traccia quasi ancestrale della politica russa potrebbe essere la causa che ha portato alla morte del comandante Prigozhin, giudicato magari pericoloso date le sue ultime scelte, il suo potere militare e il carisma riscosso ultimamente; soprattutto in un contesto bellico come quello che attualmente avvolge la porzione più europea e più popolosa della Russia. Forse una possibile futura discesa in campo elettorale del comandante della Wagner era un rischio che l’elite politica russa non voleva correre.

Le indagini ovviamente andranno avanti, ma saranno condotte altrettanto ovviamente dalla polizia russa e questo potrebbe influire sulla verità delle indagini; infatti nel caso in cui ci sia da insabbiare prove o fatti non è difficile credere che non ci saranno scrupoli da parte degli inquirenti russi, soprattutto se gli insabbiamenti finiranno per giovare al prestigio e alla credibilità del proprio governo.

Per quanto si possa andare al di là del conflitto ucraino in questo momento dovrebbero preoccupare anche le condizioni politiche della Russia, un Paese che sembra non riuscire a liberarsi della sua pesante cappa fatta da intrighi di palazzo, sotterfugi e sangue. 

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