Il BTP Valore: conviene oppure no?

Cos’è, come funziona e quanto rende il nuovo BTP Valore? Ecco quello che c’è da sapere sul nuovo strumento di investimento finanziario del momento.

 

 

 

Recentemente, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato l’emissione dei BTP Valore, Buoni del Tesoro Poliennali riservati ai risparmiatori individuali e affini in grado di offrire cedole crescenti nel tempo e un premio fedeltà per coloro che mantengono il titolo fino alla scadenza. I BTP sono strumenti di investimento in grado di garantire all’investitore un rendimento fisso e certo durante il periodo di vita del titolo e la restituzione del capitale investito alla scadenza. Si tratta di titoli di Stato emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per finanziare il debito pubblico che prevedono il riconoscimento di cedole periodiche (interessi) calcolate sulla base del valore nominale del titolo e corrisposte con frequenza semestrale o annuale. Generalmente, hanno durata superiore ad un anno e le loro scadenze variano da 3 a 30 anni. In sostanza, i guadagni generati da questi investimenti dipendono fortemente da un peggioramento della situazione economica del Paese in cui si investe.

A differenza dei BTP tradizionali, il BTP Valore è un titolo dedicato esclusivamente al mercato retail, ovvero ai risparmiatori individuali, non prevedendo alcuna sessione di collocamento per gli investitori istituzionali (banche, assicurazioni, fondi, ecc.). Inoltre, l’emissione di questi titoli si basa su un approccio dall’alto verso il basso: sono gli intermediari finanziari che cercano di collocare il prodotto presso risparmiatori e non viceversa. Al termine del collocamento verranno comunicati i tassi cedolari definitivi, i quali potranno essere confermati o eventualmente rivisti al rialzo in base alle condizioni di mercato al momento della chiusura dell’emissione. Questo approccio solleva non pochi interrogativi sulla reale convenienza per il singolo investitore.

 

 

 

 

Quali sono allora gli aspetti critici di cui tener conto rispetto a questi nuovi strumenti finanziari di medio-lungo termine?
A differenza del BTP tradizionale, il BTP Valore con durata quadrimestrale consente cedole sempre più vantaggiose nel corso della vita del titolo. Infatti, durante la prima emissione, i tassi cedolari minimi garantiti annunciati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sono per i primi 2 anni il 3,25%, mentre per il terzo ed il quarto anno il 4%.

Trattandosi di un titolo di Stato emesso da un debitore con un rating BBB, che si colloca un gradino sopra i cosiddetti “junk bond”, i rischi sono maggiori rispetto a quelli del BTP tradizionale. È doveroso aggiungere che gli italiani sono già fortemente esposti al rischio Paese. Incrementare tale esposizione attraverso ulteriori investimenti in BTP potrebbe rivelarsi particolarmente rischioso a meno che non venga destinato a questi solo una parte marginale del proprio capitale, anche al fine di diversificare adeguatamente il portafoglio. Il fatto che il BTP Valore offra un rendimento più elevato rispetto ad obbligazioni simili di altre nazioni europee può essere un segnale di un’elevata percezione di rischio verso l’Italia e di interessi sempre crescenti sul debito.

Ad ogni modo, il nuovo titolo di Stato ha registrato nel primo giorno di contrattazione un volume totale di ordini pari a oltre 5,432 miliardi di euro, con oltre 185.000 contratti sottoscritti. A coloro che manterranno la propria posizione fino alla scadenza sarà riconosciuto un premio extra finale dello 0,5% calcolato sul capitale investito. Per tentare di renderlo più vantaggioso, il BTP Valore è esente dall’imposta di successione e gode della tassazione agevolata al 12,5% sulle cedole e sul premio fedeltà. Ciò potrebbe sembrare allettante, ma bisogna evitare di farsi influenzare eccessivamente dalle leve commerciali. Tuttavia, dal punto di vista degli investitori, il BTP Valore potrebbe non essere la scelta migliore. Innanzitutto, il premio fedeltà associato al titolo potrebbe incentivare gli investitori a tenerlo in portafoglio fino a scadenza, rendendo così il titolo poco liquido. In secondo luogo, in un mercato efficiente, il rendimento del BTP Valore si allineerà a quello dei BTP già in circolazione avente stessa scadenza, rendendo questo titolo meno vantaggioso ai fini investimento. Infine, è necessario considerare che, recentemente, il prezzo di questi strumenti è salito moltissimo; questo perché i tassi di interesse in calo hanno ridotto anche il rendimento delle nuove emissioni e ciò ha fatto aumentare il prezzo dei BTP già in circolazione. Pertanto, il rendimento offerto da questi ultimi è diventato maggiormente competitivo rispetto alle nuove emissioni.

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