Se solo dopo un anno Giorgia Meloni annuncia finalmente una stretta sull’immigrazione clandestina, ancora nulla arriva sul fronte microcriminalità e certezza della pena.
C’è voluto un anno prima di vedere finalmente muoversi qualcosa sul fronte immigrazione. Il governo Meloni, che ha inizialmente tentato di trovare una sponda in Europa e poi, in Africa, ha alla fine deciso di tirare fuori le unghie ed agire in prima persona.
Forse la Meloni si è mossa inizialmente per vie diplomatiche per impedire alle solite facce di tolla di accusarla di razzismo, intolleranza, xeno ed eurofobia; però così si è perso un altro anno, anno durante il quale gli arrivi nel nostro Paese hanno raggiunto numeri folli, tra il gaudio e le danze in piazza degli ottusi che non capiscono le conseguenze di quella che è una vera invasione del continente europeo.
Se sui clandestini è stata finalmente annunciata la linea dura (ma è da vedere se, come e quando questa linea sarà realizzata), nulla si è ancora visto sulla lotta alla microcriminalità e sulla certezza della pena; due argomenti che vanno a braccetto.
Il contrasto al crimine e ai reati contro la persona è un argomento che non può più aspettare. L’indifferenza (colposa o dolosa?) dei governi di centrosinistra o tecnici che hanno governato l’Italia praticamente senza soluzione di continuità dalla fine del 2011 a oggi ha ridotto il nostro Paese ad un bengodi per ogni tipo di malvivente, italiano o straniero che sia. Chi scippa, borseggia o spaccia droga è libero di agire senza timore di essere sorpreso in flagranza, vista la scarsità di uomini e mezzi delle Forze dell’Ordine; il tutto con la complicità di una fetta di popolazione che sembra essere allergica alle leggi e che, con una miopia tipica degli stupidi, preferirebbe l’anarchia.
Ma il vero cambio di passo in tal senso si potrebbe ottenere solo con l’implementazione di norme atte a far scontare realmente la pena ai condannati. Se ad oggi per finire in prigione occorre avere una condanna definitiva superiore ai quattro anni, come già ampiamente detto la soluzione è che chi è colto in flagranza di reato deve essere detenuto in attesa di giudizio, e i condannati in primo grado devono entrare in galera a scontare pienamente la loro pena, fosse anche un singolo giorno di prigione; alla faccia delle manfrine buoniste che vogliono i criminali essere più tutelati dei cittadini per bene. Anche qui, nessuna notizia giunge dal governo Meloni.
La coalizione di centrodestra è stata votata dagli elettori e scelta per governare proprio per risolvere questi problemi, annosi ed odiosi, ma finora i risultati sono scarsi o assenti. Le prossime elezioni politiche rischiano di essere un forte campanello d’allarme per Fratelli d’Italia, visto che giustamente la Lega sta spingendo l’acceleratore su questi argomenti, ignorati finora dal governo in carica.