Freaks: la recensione

Freaks  è un film che parte con ottime premesse fantascientifiche, ma che poi deriva verso un approccio più d’azione che ne riduce l’efficacia finale.

 

 

Freaks nasce con uno spunto molto interessante: una ragazzina chiusa in casa, che ha vissuto senza vedere mai l’esterno, e il cui unico contatto è il presunto padre che vive con lei in una casa spoglia e semidiroccata che talvolta si avventura all’esterno per procurarsi il cibo.
Fin da subito si capisce che c’è qualcosa che non quadra: le cose non dette, il volerla preparare ad affrontare i cattivi che sono fuori e che vogliono ucciderli, e gli scorci rubati affacciandosi di nascosto dal padre che sembrano mostrare un mondo normale come lo conosciamo noi.

Freaks si presenta come un thriller di fantascienza, e la prima parte del film è veramente ben conegnata. C’è una bella atmosfera di mistero e suspance, e quando alcuni elementi di anormalità vengono introdotti il risultato è eccellente. Peccato che ad un certo punto Freaks si riduca a poco più di un film d’azione; sembra quasi di vedere una delle tante serie di supereroi che affollano il piccolo schermo senza portare alcun valore aggiunto.

 

 

Uno spreco; con le sue premesse, Freaks partiva da solide basi (e retroscena) sulle quali si poteva decisamente costruire una trama più accattivante e meno scontata. La cosa curiosa poi è che il mezzo tracollo lo si ha solo a proiezione parecchio avanzata, quando inaspettatamente ed inopinatamente si abbandona l’alone di mistero per scendere ad un livello di generico intrattenimento.
Questo scatto al ribasso è spiegato dal fatto che alla regia ci sono due semisconosciuti, Zach Lipovsky e Adam Stein, che in vita loro hanno fatto quasi esclusivamente serie TV e film per la TV. Purtroppo tutto quanto di buono visto nella prima parte del film sparisce nella seconda, anche se non si scade mai in una pellicola brutta da vedere.

Per gli amanti del cinema è evidente come Freaks prenda smaccatamente spunti da film come 10 Cloverfield Lane, Fenomeni Paranormali Incontrollabili e l’intera saga degli X-Men; pur non introducendo nulla di nuovo, collega discretamente bene alcune tematiche presenti in questi film.

 

 

Nel cast gli unici nomi di rilievo sono Emile Hirsch (La Ragazza Della Porta Accanto, Into The Wild, Milk) e Amanda Crew, nota più che altro per le serie TV. Buona la prima esperienza sullo schermo per la piccola Lexy Kolker, piuttosto convincente anche se ovviamente deve sgrezzare alcuni aspetti della sua recitazione. Nota per il volutamente repellente Bruce Dern, presente in numerosi film fin dagli anni ’70 ma che come attore non ha mai sfondato.

Il risultato finale? Beh, il film non è brutto, affatto, però la sua trasformazione da un genere all’altro spiazza e lascia l’amaro in bocca, visto quanto di buono ci sia all’inizio e quanto si renda dozzinale alla fine.
Magari chi ha meno pretese potrà apprezzarlo di più, ma a malincuore più di una sufficienza io non riesco proprio a dare.

 

Freaks, 2018
Voto: 6
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