Fango e Gloria: la recensione

Fango e Gloria è un interessante esperimento cinematografico italiano del 2014 che vede il restauro di filmati d’epoca dal grande impatto e scene di fiction.

 

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Fango e Gloria è un film italiano di Leonardo Tiberi del 2014, uscito nelle sale in occasione del centenario della Grande Guerra e dei 90 anni dell’Istituto Luce. Il film narra le vicende italiane del conflitto con l’uso di filmati d’epoca dell’archivio Luce, adattati con l’aggiunta del colore e del suono. Gli spezzoni, altrimenti fini a se stessi, sono brillantemente uniti da scene di fiction recitate dagli attori Eugenio Franceschini, Valentina Corti, Domenico Fortunato, Francesco Martino e Alberto Lo Porto.

 

 

Le tecniche impiegate sui filmati d’epoca sono molto simili a quelle del più recente They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani (2019) di Peter Jackson e della serie di documentari francesi Apocalypse. Per quanto il risultato finale potesse essere migliore con una maggior accortezza nell’uso e nella quantità dei colori, i filmati https://www.tanadelcobra.com/they-shall-not-grow-old-per-sempre-giovani/d’epoca acquisiscono una nuova vita risultando di grande impatto.
Non si è trascurato proprio nulla, sono raccontate tutte le vicende del teatro bellico italiano: dalla guerra bianca sulle Alpi alle azioni dei MAS di Luigi Rizzo, dal volo di D’Annunzio su Vienna al viaggio del Milite Ignoto.

 

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Ammetto di essere solitamente il primo a scartare questo genere di film italiani in costume, per quanto sia un appassionato di storia: la scarsa cura per le uniformi, l’uso dei soliti cliché, la pessima recitazione, l’impossibilità di avere un buon numero di comparse in scena e i campi di battaglia sempre poco convincenti sono un muro che difficilmente può essere oltrepassato da una piccola produzione.
Infatti questi problemi non potevano che affliggere anche questa pellicola, eppure devo dire che è riuscita a convincermi lo stesso. Anzi, al contrario di quanto avrei immaginato ho veramente apprezzato le scene di fiction, gli attori hanno saputo fare il loro dando quel di più alla pellicola che altrimenti non sarebbe stata così drammatica, in particolare nelle fasi finali.

 

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Il film purtroppo ha avuto una eco mediatica pari a zero; benché entrato nelle sale e trasmesso sulle reti nazionali, risulta sconosciuto perfino agli appassionati dell’argomento. Personalmente sono venuto a conoscenza del film per puro caso: in occasione del 4 Novembre, dimenticata festa delle Vittoria e delle Forze Armate, girano spesso spezzoni estratti del film dove, ovviamente, non si cita mai la fonte originaria. C’è perfino un signore che ha caricato tutto il film su YouTube, meno le parti di fiction, e si fregia d’essere un regista. Il risultato del suo furto è stato perfino proiettato in qualche paese del Veneto guadagnandoci sopra tramite diversi sponsor; come se non bastasse l’opera è stata anche presentata dall’Associazione Nazionale Alpini che non si è accorta di cosa gli fosse stato proposto… grazie a queste persone per arrivare a conoscere il titolo del film mi ci son voluti anni!

 

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Al di la di questo sfogo, necessario, Fango e Gloria è una pellicola che meriterebbe molto di più, un esperimento che considero pienamente riuscito in tutti i suoi aspetti. Mi ero promesso di non guardare più nessun film italiano in costume dopo il triste, e non per drammaticità, El Alamein: La Linea Del Fuoco. Non solo mi devo ricredere, ma aspetto di vederne anche il seguito, Noi Eravamo, sempre per la regia di Leonardo Tiberi e sempre incentrato sulla prima guerra mondiale.
Un film che non posso che consigliare, adatto a chiunque volesse vedere la Grande Guerra. Spero vivamente venga scoperto nelle scuole e che venga ancora trasmesso sugli schermi televisivi.

 

Fango e Gloria, 2014
Voto: 7
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