Dragon Ball Super è davvero così super?

Ultimo capitolo della saga di Dragon Ball curato direttamente dal maestro Akira Toriyama. Le aspettative sono alte, ma saranno ben riposte?

 

 

Ero entusiasta al solo pensiero di tornare ad avere nuovamente in mano un lavoro di Akira Toriyama che trattasse di Dragon Ball, o almeno così credevo… Tutti conoscono Goku e l’affascinante lavoro del maestro Toriyama. Tra manga, animazione e lungometraggi, sono ormai quasi quarant’anni che Dragon Ball è in circolazione e se non ne avete mai sentito parlare è meglio che corriate di corsa ai ripari perché la cosa è piuttosto grave!

L’inizio della storia di Goku è sicuramente ispirato al classico letterario cinese Il viaggio in Occidente. Il nostro giovanissimo protagonista è un bambino speciale, ha una coda ed una forza disumana, ma è piuttosto facile da raggirare. Questo impasto di caratteristiche permette a Goku di fare breccia facilmente nei cuori di molti giovani lettori che si affezionano visceralmente al nostro protagonista e crescono con lui durante tutti gli archi narrativi che il maestro disegna per noi.

Dragon Ball arrivò al suo apice con l’inizio del Torneo Tenkaichi, una competizione di arti marziali che ha messo di fronte a Goku nuovi avversari e nuove incredibili situazioni. La lotta tra i vari personaggi era ancora a livello gestibile, ma proprio con l’avvento del torneo, il maestro Akira Toriyama aveva accidentalmente innescato una reazione a catena che avrebbe portato Dragon Ball ad una svolta epocale, ma anche alla fine della sua spensieratezza e delle sue trovate geniali. Le esigenze dell’autore portarono ad una scelta difficile, quella di far crescere velocemente il protagonista della serie per dare più spazio al filone dei combattimenti che aveva avuto così tanto successo.

Goku era diventato adulto, perdendo di conseguenza alcune delle caratteristiche che lo avevano reso così divertente, ma guadagnando l’epicità di poteri oltre l’immaginaria concezione. La terra era diventata troppo piccola e così Toriyama fu costretto a guardare prima verso lo spazio e poi oltre il tempo per trovare un avversario degno del suo protagonista. Purtroppo, come da tempo sostengo, giocare con il tempo non è concesso a tutti e pure per il maestro Toriyama non è stato facile uscire da alcuni paradossi che la storia aveva cominciato a creare. Questo ha causato la definitiva perdita della parte buffa e simpatica che ancora aleggiava di tanto in tanto tra le pagine dei volumetti di Dragon Ball, per dare ampio spazio alla lotta ed ai combattimenti di proporzioni apocalittiche.

 

 

Il maestro se ne era accorto ed aveva provato a correggere il tiro con un avversario conclusivo davvero simpatico; purtroppo la storia collegata a Majin Bu è forse la meno efficacie tra tutte le avventure di Goku. Il maestro Toriyama pose fine alla sua opera, che durava da oltre 10 anni, un po’ per stanchezza e un po’ per esaurimento naturale della storia.

Il manga si era fermato nel 1995, ma Dragon Ball ha continuato a vivere negli anime, nei film e nei videogiochi che hanno alimentato il mito ed il mercato internazionale. Nel 2015, dopo la messa in onda delle prime puntate dell’ultima serie animata intitolata Dragon Ball Super, il maestro Toriyama ha deciso di rimettere le mani come supervisore sul progetto manga e, con la collaborazione artistica di Toyotarō, ha deciso di evolvere ancora di più l’universo di Goku e compagni. Ecco come nasce il manga di Dragon Ball Super, come la sua storia continua tutt’ora a crescere, come i protagonisti diventano sempre più potenti. La decisione di lasciare a terzi il compito di realizzare le tavole per Dragon Ball Super non è stata una novità, il maestro Toriyama si era già avvalso di questa opzione in lavori precedenti, quindi graficamente non posso dire molto altro se non che il lavoro di Toyotarō nella realizzazione delle tavole è di livello; d’altronde è stato scelto dal maestro in persona come diretto erede del suo stile.

Il Super Saiyan God Super Saiyan, che detto così sembra uno scioglilingua, è solo l’ennesima evoluzione del potere di Goku che ha trasceso letteralmente lo stato di divinità ed è arrivato ad un passo dal competere con i più potenti personaggi dei multi-universi, andando persino a scomodare la figura del creatore di tutte le cose. Speravo che, dopo la lunga pausa di quasi 20 anni, il maestro Toriyama sarebbe tornato con delle proposte che si riavvicinassero a quell’anima leggera e divertente che era stato il giovane Goku, ma le cose non sono andate del tutto così. Qualche piccolo accenno divertente torna a punteggiare le pagine di questo nuovo lavoro, ma il centro focale di tutta questa nuova opera è rimasto quello che ha fatto la fortuna di Goku e compagni, ovvero l’evoluzione del potere e la voglia costante di confrontarsi con forze sempre più grandi.

Anche se la storia ha introdotto angeli, divinità della distruzione ed il creatore di tutte le cose, oltre che combattenti provenienti da universi paralleli e da futuri alternativi, ci sono cose che rimangono costanti anche in questo nuovo lavoro. Le sfere del drago, che sono poi lo spunto iniziale o la scusa migliore per movimentare ogni storia al momento giusto, sono sempre presenti come fossero un marchio di fabbrica che permette al sistema di evolversi quando vi è necessità di spezzare gli equilibri. Già abbiamo ampiamente accennato alla costante ed inesorabile crescita della potenza dei nostri protagonisti, ma una caratteristica che va sotto braccio a tutto il lavoro fatto su Dragon Ball è la riabilitazione dei “cattivi”. In un modo o nell’altro, chi si scontra con Goku nell’epica battaglia finale di ogni arco narrativo, tende poi a diventare, in modi più o meno evidenti, suo amico e rivale.

 

 

L’ultima caratteristica che mi sento di evidenziare e che di solito viene ampiamente sottovalutata da tutti coloro che scrivono di Dragon Ball, riguarda Bulma e la sua straordinaria peculiarità: la ragazzina che incontrò un solitario bambino con la coda e che divenne poi la sua compagnia di avventure, è stranamente il personaggio che ha un’incredible ascendente su tutti i più forti esseri dell’universo. Goku e Vegeta, come la maggior parte degli altri coprotagonisti, sono sempre stati messi all’angolo nelle discussioni con Bulma e costretti a fare quello che lei decideva; anche ora in presenza del nuovo e potentissimo Beerus, dio della distruzione, e del suo ancora più potente angelo Whis, in un modo o nell’altro, lei riesce a manovrati tutti. Mi vien quasi da dire che sia Bulma l’essere più potente dell’universo, non credete?

Tralasciando le riflessioni divertenti, Dragon Ball Super è ancora un’opera incompleta, il maestro Akira Toriyama ha appena iniziato un ennesimo arco narrativo e pare non aver voglia di fermarsi tanto presto. Questo ovviamente produrrà ripercussioni nel mercato di anime e videogiochi che sono tutt’ora assetati di nuovi personaggi, di nuovi poteri e di nuove fonti di guadagno che Goku e compagni garantiscono.

L’anima spensierata e divertente del giovane Goku ha lasciato il campo all’epicità degli scontri; questo cambio evidente lo si percepisce nettamente tra Dragon Ball e Dragon Ball Z (DBZ). Mi sarei aspettato un ulteriore passaggio evolutivo, coraggioso e spiazzante come fu quello dell’epoca, ma Dragon Ball Super rimane ancorato al precedente canovaccio. La differenza tra DBZ e quest’ultima opera risiede solamente nella vastità del potere che Goku e compagni si trovano a gestire, forse un po’ poco per chi si aspettava una ventata di novità dopo tanti anni di attesa. Quindi Dragon Ball Super è davvero così Super? Penso che le sorprese si possano celare dietro ad ogni singola pagina di questo lavoro, che comunque non è per niente banale e scontato, ma fino ad ora si continua su una strada nota che assomiglia molto a quelle sicure e confortevoli autostrade americane a ventimila corsie.

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