Dopo oltre 10 anni, 7 Days To Die lascia l’early access ancora incompleto

Il survival post-apocalittico ha smarrito la strada anni fa; nonostante manchi di componenti lungamente promesse, esce dall’early access scontentando i più.

 

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Una delle tante regole non scritte nel mondo dei videogiochi è che prima di sviluppare un gioco devi avere ben chiaro in mente quello che vuoi realizzare. Evidentemente The Fun Pimps, il gruppo di sviluppatori dietro 7 Days To Die, questo concetto lo ignora e non lo ha nemmeno imparato durante l’evoluzione del suo gioco.

Come abbiamo evidenziato tempo addietro, 7 Days To Die soffre infatti di disturbi di personalità. I continui cambi di direzione; la realizzazione di intere sezioni di gioco poi cancellate, rifatte da capo ed infine talvolta abbandonate; l’attenzione posta principalmente sulle animazioni e sull’aspetto grafico invece che sull’ eliminazione dei bug; la mancata implementazione di elementi che possano rendere il gioco meno piatto, elementi lungamente chiesti dai fan e promessi dagli sviluppatori (come i banditi, gli NPC ed una storia): si tratta di esempi che dimostrano quanto la  direzione creativa di 7 Days To Die sia tutt’altro che studiata e ragionata.
L’improvviso annuncio dell’uscita del gioco dall’early access prevista per giugno sembra più una resa da parte degli sviluppatori, una bandiera bianca che non lascia affatto ben sperare per quelle componenti promesse da anni e che ora, secondo la roadmap diffusa pochi giorni fa, dovrebbero vedere la luce addirittura nel 2025.

 

 

Anche se il dubbio sulla concretizzazione di questo annuncio è forte, 7 Days To Die resta un buon titolo specialmente se giocato in gruppo; resta l’amaro in bocca nel pensare quali vette il gioco avrebbe potuto toccare se solamente avesse ricevuto una pianificazione efficiente.

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