Se non vi fate facilmente spaventare da una grafica vetusta e da un manualone gigante, Dominions 4 potrebbe essere un 4x fantasy adatto a voi.
Brutto a vedersi, e con una interfaccia scomodissima: questo e’ Dominions 4, al primo impatto. Manca un modo semplice per controllare se abbiamo dato un qualche ordine a tutti i nostri eserciti, un modo di verificare in modo sintetico e chiaro lo stato del nostro impero. Manca del tutto la parte diplomatica con l’AI. Eppure Dominions 4 e’ un gioco piacevole, che si lascia giocare bene se si ha l’accortezza di leggersi almeno una volta il suo manuale – non farlo significherebbe non capire come funziona il gioco.
Piu’ simile ad un boardgame che a un vero 4x, Dominions 4 ci vede impersonare un impero che deve far trascendere il proprio Dio; per farlo, oltre che espandersi come in ogni buon 4x che si rispetti, occorre conquistare i territori dove sono presenti i vari Troni dell’Ascensione. Per farlo bisogna mandare il proprio profeta a prenderne possesso; otterremo cosi’ sia i bonus ma soprattuttoi malus inerenti, ma e’ l’unico modo per ascendere (oltre all’eliminare interamente gli eserciti nemici, cosa piu’ facile a dirsi che a farsi).
Dominions 4 presenta un elevatissimo numero di fazioni diverse, ognuna con le proprie unita’ speciali, aventi proprie caratteristiche di combattimento, magiche e con abilita’ particolari. La magia ricopre un aspetto molto importante del gioco, e fondamentale e’ la scoperta di luoghi arcani capaci, fra le altre cose, di generare gemme magiche che possono rafforzare i nostri generali ed i nostri maghi. Per una volta, qui non ci troveremo di fronte ad eroi capaci da soli di tenere a bada le fila nemiche; i nostri generali muoiono facilmente a contatto con le spade ostili (puo’ morire addirittura il nostro Dio…), quindi occorre utilizzarli intelligentemente, cosi’ come e’ indispensabile preparare il nostro schieramento sul campo di battaglia avendo in mente un piano (o almeno qualcosa del genere).
La cosa bella di Dominions 4 e’ che lo svolgimento dei turni e’ in contemporanea con tutti i giocatori, innescando quindi una suspance sul risultato dei nostri azzardi e non favorendo chi gioca di rimessa. Al tempo stesso il multiplayer, sebbene sia indicatissimo (e divertentissimo), non e’ agevolato dal sistema di gestione dei turni (siamo ancora al dover copiare e incollare file dalle email per poi rimandarli indietro dopo aver fatto il nostro).
Sulle mappe piu’ grandi e’ facile perdersi le proprie truppe, o meglio i nostri generali; visto che i soldati da soli non possono muoversi, e’ necessario qualcuno che li porti in prima linea. Un sistema interessante che ha bisogno di un aiuto a schermo (dai, non si puo’ cliccare su ogni territorio per vedere se abbiamo generali da muovere…).
L’AI pero’ e’ competente, ed e’ possibile settare per ognuno dei bot un livello di difficolta’ diverso, come il tipo di comportamento.
Ci sono aspetti meno immediati da intuire o da gestire, come l’uso delle gemme o l’utilita’ degli schiavi di sangue; qui torna in aiuto il manualone, ma oggettivamente l’implementazione poteva essere migliore.
Le caratteristiche delle varie unita’ sono molte, fra punteggi ed abilita’, ma oggettivamente si puo’ giocare benino anche solo dando loro sguardi rapidi. Anche tutte le descrizioni sono facilmente tralasciabili; non comporta nessun vantaggio leggere tutto, se non entrare meglio nel mondo di Dominions.
Con questo quarto capitolo, Dominions ha raggiunto una discreta maturita’. Il prezzo di vendita’ e’ ingiustificabilmente alto, ma in saldo ormai il gioco si trova fra i 3 e i 5 euro. E’ da qualche tempo uscito poi+ il quinto capitolo, che ha qualche miglioria pur mantenendo lo stesso identico motore di gioco (tanto che le patch del 5 si applicano anche al 4); a parita’ di prezzo scegliete il nuovo capitolo, altrimenti andate sul sicuro e scegliete il 4.