Death Stranding: la recensione

Death Stranding è uno dei titoli più attesi ed enigmatici degli ultimi anni. Sbarcato su PC lo proviamo con voi!

 

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Death Stranding è il frutto della collaborazione tra Sony e il maestro Hideo Kojima, universalmente acclamato per aver creato e diretto l’intera saga di Metal Gear. Il gioco viene sviluppato dalla Kojima Production e dalla Guerrila Games, nota per giochi quali Killzone e Horizon Zero Dawn.
Sin dalla sua presentazione durante l’E3 di Los Angeles del 2016, il gioco ha fatto parecchio discutere: per lunghi anni si sono avuti ben pochi dettagli, in particolare abbiamo potuto studiare dei teaser tanto enigmatici da stuzzicare la curiosità di tutti i giocatori che sin da subito hanno iniziato a ricamarci teorie attorno.
Uscito su PC, ad un anno dalla versione PS4, abbiamo potuto sviscerarlo soddisfando così anche la nostra curiosità.

 

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Tutti gli screenshot allegati sono scattati in game con l’editor di gioco durante la mia partita e ne rappresentano al 100% il graficone

 

Nel mondo di gioco la Terra è sconvolta da un’immane catastrofe che ha condotto l’umanità e la vita in genere verso la fine. I pochi centri abitati ancora in piedi sono completamente isolati e solo lo sforzo di coraggiosi fattorini, a costo della vita, tiene in piedi la rete logistica necessaria alla sopravvivenza delle comunità. Noi interpretiamo proprio uno di questi fattorini che in sostanza dovrà attraversare l’America nella speranza di ricostruire la nazione.
Ovviamente la storia è ben più complicata, ma ogni ulteriore dettaglio, compresa l’entità della catastrofe, sarebbe un grosso spoiler. In ogni caso come avrete già inteso, si tratta di un gioco sui generis al di fuori di ogni schema.
L’America che ci troviamo ad esplorare non ha più nulla dell’America di una volta: strade, città, tutto è andato perduto, restano solo i ruderi di un tempo. Il nostro viaggio è quindi influenzato proprio da questa situazione: senza infrastrutture dovremo inerpicarci su montagne, guadare fiumi e quant’altro trovando da noi la via giusta e spianando la strada ad altri fattorini nella vasta area di gioco. Nei percorsi più impervi una vasta gamma di strumenti ci verrà in aiuto quali scale o corde da arrampicata. Sono a nostra disposizione anche dei veicoli per le tratte più lunghe che ci permettono di trasportare anche più carico.

 

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Benché si tratti di un gioco single player condivideremo il mondo di gioco con altri giocatori di cui non faremo mai conoscenza, ma tutto quel che lasceremo lungo il cammino o che costruirianno (rifugi ad esempio) verrà condiviso. In più occasioni mi sono trovato in difficoltà durante una scalata ed ho potuto sfruttare le corde poste da un altro giocatore, oppure, rimasto senza batterie per il camion ho potuto “prendere in prestito” una moto abbandonata. Ci si aiuta in continuazione, perfino portando a termine le consegne di pacchi caduti ad altri.
Il gioco ci sprona nel renderci utili potendo valutare l’operato degli altri giocatori dando dei “mi piace”. Personalmente andrò sempre fiero di aver preso le vesti di un operaio ANAS asfaltando tutte le strade del gioco aiutando così migliaia di giocatori (no, in realtà mento, me ne pentirò per sempre per le 20 ore che mi è costato…).
L’interazione è continua tanto che non ci sembrerà mai di essere soli.

 

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Lungo il viaggio dovremo fronteggiare diversi pericoli come predoni con cui vedercela per rubarci a vicenda le risorse, e che scazzottate! Che sparatorie! La difficoltà degli scontri è quasi pari a zero ma li ho trovati sempre molto divertenti. Un’altra questione è lo scontro con certe “entità” di cui farete conoscenza, una vera seccatura a cui molto spesso non potrete sottrarvi.
In ogni caso, come per quanto riguarda gli strumenti, anche le armi sono parecchie, tra letali e non, pur non essendo propriamente un gioco action.

 

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Gli incarichi che riceveremo saranno spesso lunghi e anche abbastanza monotoni, ma affrontarli resta comunque un grande piacere, ci troveremo a girare in una mappa mozzafiato, graficamente eccezionale, e la gratificazione al compimento di un incarico particolarmente tosto è inappagabile. C’è da dire che per quanto potremmo rimanere di stucco ammirando un bel paesaggio è pur vero che manca di punti di interesse, raramente andremo in esplorazione per il puro gusto di vedere cosa c’è oltre una montagna, perché nulla ci spinge ad andare oltre, non c’è nulla da scoprire.
Per fortuna le lunghe camminate e le situazioni più drammatiche sono accompagnate da una grande colonna sonora, come ci ha da sempre abituato Kojima, veramente azzeccatissima e che saprà trasmetterci esattamente le giuste emozioni. Tra gli artisti figurano in particolare i LowRoar, con l’album omonimo, un gruppo islandese che ha raggiunto una certa notorietà proprio grazie al gioco.
Ma se parliamo di emozioni a questo punto non possiamo che parlare della storia, il vero punto forte del gioco, infatti come è ben noto Kojima presta grande attenzione alla regia dei suoi giochi che in fin dei conti diventano sempre dei lunghissimi film interattivi. Aspettatevi lunghi dialoghi e tanti filmati con un cast d’eccezione: Norman Reedus, Mads Mikkelsen, Lea Seydoux e perfino i registi Guillermo del Toro e Nicolas Winding Refn.
A gioco finito, nonostante ormai abbiate passato infinite ore nel gioco e abbiate ricevuto tutte le risposte necessarie a risolvere tutti i dubbi e misteri, continuerete a scervellarvi facendo teorie perché l’universo di Death Stranding è talmente affascinante che non riuscirete a sganciarvene per un bel po’.

 

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Death Stranding è veramente un gioco singolare, non solo per come è strutturato a livello di gameplay, ma perché nonostante sia un gioco ottimo lo si può consigliare a ben poche persone. In primis richiede parecchie ore, un 40-50, che passeremo per gran parte a camminare. A persone come me, con oltre 400 ore sul più famoso simulatore di camminate, DayZ, ciò non è un problema, ma per gli altri? Ecco perché non posso consigliare a tutti Death Stranding: per quanto valga la pena giocarci già solo per la storia, per quanto sia ben fatto, è comunque un gioco per pochi. Ma se pensate di avere i requisiti giusti allora fiondatevici subito!

 

Death Stranding, PS4 2019, PC 2020
Voto: 9
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