Caribbean Legend: la recensione

Un tuffo dalla passerella dritti negli anni duemila: Caribbean Legend è il titolo piratesco che non ti aspetteresti nel 2024.

 

 

Cosa hanno in comune l’epoca d’oro dei pirati del XVII secolo, un motore grafico vecchio di venti anni e il 2024? Nessuno l’avrebbe mai detto, ma esiste un gioco proprio con queste prerogative.
Caribbean Legend è l’ultimo titolo sviluppato da BlackMark Studio e pubblicato da Valkyrie Initiative: si tratta di un RPG open-world ambientato nel 1654 nell’arcipelago caraibico, durante l’epoca d’oro dei pirati.
Gli sviluppatori promettono “duecento ore di avventura”, quindi possiamo capire che non è un titolo da prendere alla leggera; anzi è bene avvertire che oltre al classico tema delle razzie e della navigazione, il titolo presenta tematiche come lo schiavismo, il razzismo e il sessismo. Si tratta quindi di un gioco ricco di contenuti e con una storia intrigante, ma allo stesso tempo totalmente estraneo alla corrente videoludica contemporanea, in termini estetici e tecnici; ma di questo aspetto parleremo più avanti.

 

 

Come ci suggerisce il titolo, il nostro scopo è diventare una leggenda del mare. La natura RPG del gioco ci consente di scegliere la nostra carriera con molta libertà: esploratore, mercante, contrabbandiere o pirata. Una volta scelto il personaggio iniziale e la sua classe, che predetermina i valori delle sue abilità, potremo iniziare la scalata verso la ricchezza nel crudele mondo dei pirati. Dei tre personaggi selezionabili solo uno però consente di accedere alla la modalità storia, menrtre gli altri ci avviano alla modalità di gioco libera.
Riguardo la storia offertaci dal titolo di BlackMark Studio possiamo dire che è coinvolgente e inquadrata in un’ambientazione molto caratteristica: il nostro scopo, salvare nostro fratello dai debiti contratti con un certo ordine cavalleresco impiantato nelle isole dei Caraibi, ci porterà a vivere intriganti avventure e conoscere personaggi più o meno ispirati a figure storiche.

Dal punto di vista del gameplay, il titolo si prende molto sul serio, curando svariati particolari che pongono Caribbean Legend tra i migliori titoli pirateschi dell’ultimo periodo.
La gestione della vita a bordo della nave è riportata con fedeltà. L’equipaggio è fondamentale per poter affrontare il mare aperto, sia in termini di navigazione che di combattimento, ed in qualità di capitano dobbiamo provvedere al fabbisogno della ciurma, considerando le medicine e le scorte di cibo e rum necessarie per la durata del viaggio, così come gli stipendi. In casi estremi potremmo incorrere in un ammutinamento, o anche saremo costretti a vendere la nostra nave per via dei debiti che avremo accumulato.
Il sistema economico è ben rappresentato, con un grande numero di merci scambiabili, e svariati mercati ognuno con i propri livelli di richiesta e prezzi di scambio.

Come ci si potrebbe aspettare da un titolo sui pirati, il sistema di navigazione e combattimento navale è molto bene strutturato. Il tipo e peso della nave sono elementi che determinano la velocità con cui si muove e la direzione ottimale da tenere per sfruttare il vento con più efficacia: più è grande la nave più questa è lenta, ma le dimensioni maggiori ci permetteranno di equipaggiare più cannoni da usare in combattimento. Proprio durante la fase di navigazione e combattimento dovremo fare ricorso a tutte le nostre abilità, poiché gestire il vento, la posizione e la gittata dei cannoni non è facile; e il gioco ce lo dimostra molto presto.

 

 

Purtroppo al di fuori di questi aspetti più concernenti il gameplay, BlackMark Studio ci consegna un prodotto piuttosto anacronistico. Partendo dal comparto visivo, Caribbean Legend condivide il motore grafico dei suoi predecessori, i titoli della saga Sea Dogs, pubblicati tra il 2000 e il 2016, e che potremmo facilmente definire datato. I modelli sono spigolosi e minimali, le texture poco curate, le animazioni poco fluide; l’effetto è evidente e si percepisce essere una limitazione grafica che conferisce un sapore di vecchio al gioco.
I problemi continuano sul versante audio, che condivide con la grafica una certa povertà tecnica. Le musiche di accompagnamento sono poco coinvolgenti e gli effetti sonori non risaltano nei contesti in cui vengono utilizzati. In più il gioco non presenta un doppiaggio: tutti i dialoghi sono presentati in finestre di testo e si perdono in lunghissimi fiumi di parole che se da una parte approfondiscono personaggi e contesto, dall’altra rallentano il ritmo di gioco. Capita spesso di trovarsi a saltare questi dialoghi infiniti per poter tornare all’azione, cadendo però in un altro grosso difetto del gioco: Caribbean Legend ti lascia senza una guida. Non c’è un tutorial, non ci sono segni in mappa che ti indichino dove andare e il diario delle missioni dà istruzioni approssimative. Tutto viene affidato a questi dialoghi, troppo lunghi e lenti, seppur fondamentali specialmente nelle prime ore di gioco.

L’ultimo grande problema del titolo di BlackMark Studio è il sistema di combattimento a terra; un sistema troppo particolareggiato, che vuole fare tutto ma a cui nemmeno l’IA riesce a stare dietro. Una volta ingaggiato un combattimento a piedi (che sia su terra o sul ponte della nave), avremo la possibilità di eseguire diverse azioni: tre tipi di attacchi, il blocco, la parata, la finta e infine la schivata. Un’esagerata varietà di azioni possibili tramite combinazioni di tasti poco intuitive. Aggiungete a questo un sistema di stamina non proprio bilanciato, animazioni poco leggibili e personaggi simili a pezzi di legno, ed avrete come risultato un sistema di combattimento terribile e poco divertente.

 

 

Caribbean Legend è l’ultimo titolo di una lunga e celebre serie di giochi pirateschi disponibili su PC, e si fa carico di raccontare fedelmente quel mondo. Dipinge una storia e un contesto verosimile, in cui il vero cuore, ossia la navigazione, il commercio e la pirateria, sono rappresentati con il giusto grado di sfida e profondità; in questo ha successo.
Tuttavia, abbiamo di fronte un titolo e un team di sviluppo che non è saputo stare al passo con i tempi, confezionando un prodotto obsoleto, non solo nel comparto estetico ma anche nelle meccaniche di gioco e nelle scelte tecniche.
Caribbean Legend vuole porsi come seguito dei suoi predecessori migliorando ma non abbandonando la formula usata nel tempo. Questo è un videogioco per appassionati della tematica, che riusciranno a scavalcare i lati negativi apprezzandone il profondo grado ruolistico-simulativo; difficilmente però Caribbean Legend catturerà l’interesse di un pubblico giovane e abituato a quella corrente videoludica contemporanea che ci propone grafica, prestazioni e gameplay sempre più dinamici ed avvolgenti.

 

Caribbean Legend, 2024
Voto: 5.5
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