Carcassonne: la recensione

Carcassonne è stato uno dei primissimi giochi da tavolo di nicchia che ho giocato, e tuttora è uno dei più facili e divertenti giochi che esistono.

 

 

Carcassonne è un gioco da tavolo in stile tedesco, basato su una meccanica di posizionamento tessere. Le sue regole sono molto semplici, tanto che le istruzioni sono grandi come un foglio A4, e per la maggior parte sono corredate da immagini esplicative.
Leggere le regole, o spiegarle ad un pubblico, risulta molto veloce ed intuitivo, comprendere la meccanica di gioco è altrettanto semplice, saper giocare bene a Carcassonne non è però così scontato.
Il gioco consiste nel creare un paesaggio medievale posizionando vari tipi di tessere una accanto all’altra, che possono avere, al loro interno, rappresentazioni di città, strade, campi verdi, chiese, santuari, fiumi, e tante altre rappresentazioni a seconda della versione del gioco o delle espansioni disponibili.
Ogni giocatore, nel proprio turno, contribuirà, aggiungendo una tessera, ad ampliare il paesaggio, e potrà posizionare una delle proprie pedine colorate a forma di Omino, sulla tessera appena posizionata, appropriandosi di una delle componenti libere della tessera stessa.
Con l’avanzare del gioco e l’ampliamento del paesaggio, si verranno a completare alcune delle rappresentazioni (città, strade, fiumi, ecc … ), che permetteranno, a chi ha il controllo dell’elemento grazie all’Omino posizionato sopra la tessera, di ottenere i Punti Vittoria corrispondenti. A fine partita, chi ha accumulato più Punti Vittoria, è proclamato vincitore della partita.
Il gioco risulta sempre diverso grazie alla variabilità con cui le tessere sono estratte e posizionate, e questo dettaglio fa sì che Carcassonne sia uno dei giochi più vari e longevi della sua categoria.
Ovviamente non è tutto così scontato e lineare, molte sono le insidie che il gioco nasconde al proprio interno, la prima fra tutte, è la comprensione di come tutti gli elementi sono egualmente importanti.

 

 

Permettetemi di trasportarvi nei miei ricordi, la prima partita, le prime tessere posizionate, la prima strada completata, i primi punti e l’euforia nel constatare che ero già in testa rispetto ai miei avversari che giocavano da più tempo.
La prima città completata, pochi punti ma sicuri e buoni, e via che si allunga sul resto dei giocatori, il gioco mi è stato subito simpatico a pelle e dovevo essere pure bravo, stavo vincendo.
Poi qualcuno completa la prima chiesa, e via che schizza in testa al gioco con poco sforzo, in quel momento comprendo che le chiese sono il top, poco sforzo e si ottengono tanti punti; per giunta, se le posizioni bene, gli avversari sono quasi costretti ad aiutarti.
Sembra tutto facile ma alla fine arriva il momento in cui un giocatore chiude una gran bella città, tanti punti tutti insieme, ed improvvisamente viene fuori il Palazzinaro che è in te, strade e chiese sono per i bambini, io sono un costruttore di città!
Finalmente una sequenza di tessere importanti, la mia Metropoli prende forma, giganteggia sul tavolo di gioco, sto per completare la città e prendere la mia meritata ricompensa in Punti Vittoria quando improvvisamente uno dei miei avversari s’intrufola, collega uno squallido paesino alla mia Capitale, e completa la città.
Tanta fatica e poi il bottino di Punti Vittoria lo ottiene pure lui? Dannazione, mi hanno derubato di una vittoria schiacciante! Vendetta truce vendetta, non posso sopportarlo! Ecco che compare il lato da spietato Approfittatore, le mie mosse si fecero improvvisamente più lente e calcolate, provavo costantemente ad incastrare tessere nei punti più fastidiosi, lì dove poteva esserci anche una minima possibilità di condividere Punti con gli altri giocatori, io dovevo esserci.
Ed ecco lì la tremenda lotta per entrare nell’ennesima Metropoli, una tessera, una sola che colleghi il mio paesino a quella Balena di Punti Vittoria, la gioia quando riesci nell’impresa, e la sorpresa quando il tuo avversario sorride e t’indica che ha ben 2 Omini su quella città, è riuscito a collegare anche lui un paesino alla Balena Bianca di tutte le città. I Punti Vittoria ti scivolano tra le mani, ora sono tutti suoi. Il veleno ti monta in corpo, altro che Approfittatore, questa è guerra, e io sono SPARTAAAAAAAA!
Se prima pensavo ad una mossa, ora ne pianifico almeno 3, non so che tessere mi capiteranno, ma stai sicuro che qualsiasi cosa mi capita in mano ora, ha almeno tre posti strategici in cui posso posizionarla.
Appena una città diventa interessante, eccomi che mi ci fiondo come le locuste su un campo di grano, non lascerò punti facili ai miei avversari, sarò sempre lì pronto a competere per qualsiasi città ci sia in campo.
Arriva l’ultima tessera, il sacchetto è vuoto, si contano i rimasugli sul terreno, strade, città e chiese incomplete danno un piccolo contributo alla cavalcata finale, poi arriva la tremenda consapevolezza, il giocatore più taciturno, quello che aveva completato tante piccole città, quello che pensavo non avesse capito come si doveva giocare, quello che aveva pochi Punti Vittoria in mano, eccolo che sorge dalla sua apatia e comincia a contare i punti dei Campi, indica una città dietro l’altra, tutte città che sono toccate dal suo immenso campo verde, e giù a punti che fioccano come coriandoli lanciati a Carnevale; è lui il vincitore e io rimango basito, come ha fatto, era lontano anni luce dai miei Punti Vittoria e mi ha scavalcato in un secondo.
Non capisco, guardo e riguardo il paesaggio e non mi capacito, non riesco … poi la consapevolezza arriva come una luce abbagliante e dalle mie labbra escono le sacre parole: “Vedo il campo … Vedo i Campi!”.
Ora so che tutto ha un senso, che ogni tessera è preziosa allo stesso modo, sono armi affilate pronte a recidere il campo avversario o a rubare una città, una strada o a distruggere inesorabilmente il progetto di qualche visionario che vuole chiudere da solo una Balena Bianca di Punti Vittoria.
Qualsiasi tessera può fare la differenza, ma la devi pianificare nel suo insieme, nella visione più grande del paesaggio che è creato pezzo dopo pezzo, anche una semplice strada può fare la differenza tra prendere i punti, condividerli o perderli del tutto.

 

 

Carcassonne è un gioco moderno, permette di poter ottenere la vittoria in modi e maniere sempre diverse, non esiste una sola strategia vincente, ma è la partita stessa che ti costringe a modellare la tua strategia a seconda delle tessere che hai a disposizione, ma anche a seconda delle mosse dell’avversario. E se proprio tutto questo non ti dovesse bastare, ci sono svariate espansioni che permettono di aumentare le possibili strategie di gioco, che introducono nuove tessere, nuovi Omini dagli effetti stravaganti e nuove meccaniche che aumentano la difficoltà ma anche il divertimento del gioco.

 

Carcassonne, 2000
Voto: 8
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