Una copia di Solo Leveling? Oppure siamo di fronte ad un’opera che potenzialmente può dire la sua?
Torniamo prepotentemente nel mercato asiatico e più in particolare in quello cinese che nell’ultimo periodo ci ha offerto diverse opere interessanti come Tales of Demons and Gods. L’ultimo lavoro che mi è capitato tra le mani sembra nascere nello stesso identico solco scavato dal blasonato Solo Leveling, I Level Up Alone: veniamo calati in una realtà contemporanea dove sono apparsi svariati portali dimensionali che collegano il nostro mondo con Dungeon pieni di mostri; parte della popolazione mondiale si è “risvegliata” diventando improvvisamente capace di combattere alla pari con i mostri che fuoriescono dai portali. Questi “risvegliati” sviluppano abilità uniche, magia e tecniche di combattimento speciali, proprio come in un videogioco o in un gioco di ruolo. Siamo quindi di fronte ad un lavoro che unisce diversi tempi concentrandoli in una narrazione a fumetti, un progetto impegnativo che ha indubbiamente bisogno di essere curato in modo adeguato. Ho già affrontato il tema di questo filone narrativo in quest’articolo: Scontro tra manga: Corea vs Giappone.
Come per Solo Leveling, anche Blade of Evolution segue le vicende di un particolare “risvegliato”, un ragazzo che differisce dal resto degli “hunters” – ovvero coloro che decidono di combattere contro i mostri – per aver acquisito delle incredibili abilità dopo essere quasi morto sconfiggendo fortunosamente un boss nascosto in un Dungeon. Gli “hunters”, una volta risvegliati, non possono aumentare il loro livello, ma possono accrescere la loro potenza unicamente tramite l’equipaggiamento che recuperano sconfiggendo i mostri. Il nostro protagonista Zeng Ran ha ottenuto una spada che si evolve ad ogni scontro e lui stesso, infrangendo le regole proprie dei Dungeon, riesce a cresce di livello aumentando le caratteristiche e le abilità ogni volta che ottiene una vittoria.
Solo Leveling e Blade of Evolution sono così simili che è impossibile non metterli a confronto. A livello puramente grafico, Solo Leveling si avvicina molto allo stile nipponico, mantenendo una certa struttura nel disegno che ormai si può considerare tipica della rappresentazione artistica coreana: ovvero l’epica ferocia con cui vengono rappresentati i momenti topici del racconto. Il lavoro grafico dell’opera cinese è molto simile, ma ha sempre qualcosa di nebuloso ed inespressivo, come se l’autore non fosse in grado di ricreare precisamente l’espressione che vuole imprimere sui volti dei personaggi; l’uso costante e continuo dell’ombreggiatura sugli occhi e sul viso è una riprova di questa mancanza che alla lunga pesa negativamente.
Come già ampiamente detto, le storie sono quasi sovrapponibili, ma differiscono per due profondi dettagli: il primo è la parte comica, in Solo Leveling viene gestita con piccoli momenti divertenti che ogni tanto spezzano la serietà della storia principale, mentre in Blade of Evolution sembra del tutto assente; il secondo è derivante dalla sensazione che la lettura delle opere ti lascia addosso. Dopo aver letto un capitolo del manga coreano ti rimane un senso d’interesse che si trasforma nella voglia di scoprire come andranno le cose, mentre alla fine di un capitolo di Blade of Evolution ti sembra di aver letto qualcosa che vuole essere serio ma che, per tematica e realizzazione, non risulta tale. I dialoghi del lavoro cinese sembrano riempiti di profondità ed inquietudine, ma alla fine dei conti sono piuttosto miseri, mentre Solo Leveling utilizza un approccio più diretto e semplice che risulta essere più efficace.
Giocare fuori dagli schemi è la particolarità che accomuna Solo Leveling e Blade of Evolution, lavori che praticamente si ambientano nello stesso identico mondo e che seguono lo stesso identico canovaccio: l’evoluzione e l’accumulo di potere. Impressiona come le due opere siano così simili da essere quasi sovrapponibili tanto che mi verrebbe proprio da gridare al plagio… purtroppo non sono io l’esperto che può mettere in evidenza questo genere di estreme similitudini, ma lascio giudicare a voi.
Concludendo, Blade of Evolution sembra essere proprio una copia meno riuscita di Solo Leveling e, senza girarci troppo intorno, più noiosa. Speravo di trovare qualcosa di fresco e nuovo, come mi è capitato nell’ultimo periodo con Dungeon Reset ma, al contrario, la mia ricerca mi ha portato ad un racconto già letto che non sembra aver voglia di allontanarsi dal suo predecessore. C’è anche da dire che la storia è all’inizio, quaranta capitoli sono appena sufficienti per dare un primo giudizio, ma non per condannare inesorabilmente questo lavoro che continuerò a seguire sperando mi riservi soddisfazioni insperate. Intanto ringrazio sempre i fan che si prodigano per poter mettere a disposizione online, senza fini di lucro, la cultura e le novità asiatiche che probabilmente non arriveranno mai sui nostri scaffali.