Beef – Lo Scontro: la recensione

La miniserie trionfatrice agli ultimi Golden Globe è un pugno allo stomaco che ti toglie il fiato ma poi ti aiuta a respirare meglio.

 

 

Beef è una miniserie statunitense uscita sul piccolo schermo nel 2023. Lo “scontro” di cui si parla nel titolo nasce da un episodio banale, quasi insignificante: una lite in auto uscendo da un parcheggio. Una brusca frenata, un urlo, un colpo di clacson insistito e infine – il punto di non ritorno – un dito medio ostentato con fierezza dal finestrino. Parliamo di una delle cose che più spesso ci capita nella vita, ma che al massimo – dopo qualche rimuginio tra una parola detta a mezza bocca e qualche gesto rivolto a un interlocutore immaginario – si perde nell’oblio eterno. Ma non qui, non tra Danny e Amy, perché il loro scontro non è quello tra le auto, che peraltro viene evitato per un soffio, ma quello tra due persone a cui non ne va bene una, due persone esasperate all’estremo ma, soprattutto, due persone all’apparenza diversissime, che non hanno nulla da condividere, ma che diventeranno nel corso delle vicende narrate l’una ragione di vita dell’altro.

 

 

Amy ha un lavoro di successo e una vita piena di agi; possiede una gigantesca villa in cui vive con un marito che sembra appena uscito da rivista patinata e una bambina intelligente e vivace. La sua vita è fatta di ostentazione, corsa al vertice – sempre e comunque – e invidia, tanta invidia rivolta agli altri e a sua volta ricevuta. Danny, al contrario, è la quintessenza della frustrazione umana: ha tentato ogni possibile impresa per uscire dallo stato di indigenza in cui vive con il fratello minore, ma ha l’abilità innata di prendere sempre la decisione sbagliata: dall’affidarsi al cugino malavitoso per fare denaro facile, al coinvolgere e sfruttare il fratello stesso, che per lui aveva una venerazione, in progetti così tanto sconclusionati e autolesionisti da allontanare da sé anche l’unica persona al mondo che in lui credeva.

 

 

Nonostante questa evidente diversità, lo scontro è quello tra due solitudini identiche, cariche di frustrazioni e risentimenti al punto tale da trascinare i due protagonisti (eccellenti gli attori Steven Yeun e Ali Wong, entrambi vincitori del Golden Globe per la miglior interpretazione) in un crescendo di ritorsioni a catena che tra il comico e l’atroce, il surreale e lo spiazzante, li catapultano più morti che vivi in mezzo a un deserto senza mezzi di comunicazione e sostentamento e, soprattutto, senza che nessuno più voglia davvero portarli in salvo. Ed è proprio lì che finalmente si vedono, si riconoscono.

 

 

Con Beef – Lo Scontro ci troviamo certamente in un terreno molto battuto negli ultimi tempi nel campo delle serie internazionali, ovvero quello dei cattivi sentimenti, di una società frenetica e abbrutita che tira fuori il peggio dell’essere umano. Tuttavia, a mio parere, non c’è in questo caso compiacimento nel modo in cui viene mostrato, anche nei momenti più estremi, brutali e persino sconcertanti del racconto. Quello che ritrovo è un’estetica differente: quella della riscoperta, della rinascita. Quante volte abbiamo sentito dire, a volte anche fuori luogo, che per risalire bisogna prima toccare il fondo? L’abilità dell’autore e regista coreano-americano Lee Sung Jin è proprio quella di colpire lo spettatore alla bocca dello stomaco, come si diceva all’inizio, ma senza mai fargli venire la voglia di scappare via. Ci si riconosce facilmente in Danny e Amy, nella loro profonda umanità ferita, e quando alla fine in un quasi grottesco connubio di sangue e tenerezza i due si avvicinano, siamo tutti portati a tirare un sospiro di sollievo trattenuto per ben dieci episodi.

 

Beef – Lo Scontro, 2023
Voto: 7,5
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