Batman vs Superman: la recensione

Un film molto promettente rovinato sul finale dai soliti, evitabili, cliché. Ma almeno questa Woman è davvero Wonder!

 

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Nel 2013, con L’Uomo d’Acciaio, prendeva il via il cosiddetto DC Extended Universe, l’universo cinematografico dei supereroi DC. La speranza era quella di tenere testa alla principale rivale, la Marvel, il cui ambizioso ed efficace progetto omologo mieteva successi sin dal 2008.

A mio avviso il franchise DC partiva già mezzo monco, visto che di fatto “annullava” i tre ottimi Batman di Christopher Nolan, che ci avevano fornito una completa narrazione delle origini del personaggio, per una sorta di reboot del giustiziere di Gotham che parte proprio in questo Batman vs Superman. Inoltre, come primo episodio, L’Uomo d’Acciaio non fu entusiasmante: eccessivamente lungo, abbastanza noioso e banale, carente cioè di elementi davvero accattivanti e coinvolgenti. Non me ne vogliano i fan di Superman, ma questo ultimo aspetto dipende in gran parte proprio dalla natura del personaggio. Il kryptoniano, infatti, per poteri e caratteristiche, non spicca esattamente per originalità. Ad ogni modo qualcosa di meglio poteva di sicuro essere fatto.

Batman vs Superman rappresentava comunque un’ottima occasione per il rilancio della saga in grande stile. Ci sono state numerose critiche per la scelta di Affleck come interprete di Bruce Wayne e anche Gal Gadot nei panni di Wonder Woman non convinceva appieno, ma l’idea dello scontro tra i due protagonisti, vere e proprie icone, non poteva non affascinare.

 

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Cos’è dunque venuto fuori da questo attesissimo film? Innanzitutto i dubbi sugli attori sono svaniti. Già avevamo visto Henry Cavill nel primo film, e a mio parare è stato bravo, anche se c’è da dire che Superman/Clark Kent non presenta tutte queste difficoltà di interpretazione… Ma chi doveva spazzare via le critiche era Ben Affleck, e lo ha fatto! Ci offre un ottimo Batman, capace di reggere pienamente il confronto con l’acclamato Christian Bale. Questo Bruce Wayne è perfettamente equilibrato: oscuro e tormentato ma a tratti brillante e tagliente. Non è più giovanissimo, ma affronta con maestria il peso degli anni. Infatti, come detto in precedenza, qui troviamo un Batman già molto navigato.

Per quanto riguarda il mitico Alfred, non credo che per lui ci possa essere attore dotato di miglior physique du role di Michael Caine, ma Jeremy Irons è comunque all’altezza della sua fama (anzi, forse pure un po’ sprecato), anche se qui del maggiordomo non ha veramente nulla. È più un aiutante “tecnico” di Batman, molto più attivo nel supporto, sempre “da casa”, intendiamoci, alle imprese del suo datore di lavoro. Un po’ come il Lucius Fox dei Batman di Nolan.

Una piacevole sorpresa è stato anche il Lex Luthor di Jesse Eisenberg. Confesso di non conoscere il personaggio originale, ma questo “villain” è davvero uno dei punti di forza del film. Un genio astuto e folle allo stesso tempo, di cui Eisenberg riesce perfettamente a esaltare la pazzia, in maniera intrigante e a tratti anche divertente.

 

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E poi c’è lei… È veramente così importante che Wonder Woman non sia eccessivamente formosa? No, per niente! Alla prima apparizione di Gal Gadot si capisce subito che la scelta ricaduta sull’attrice israeliana è perfetta. Irresistibilmente affascinante nei panni di Diana Prince, travolgente e aggressiva quando brandisce spada e scudo come guerriera. Splendido il nuovo costume, tra l’altro. Il ruolo di Wonder Woman è da comprimaria in Batman vs Superman (l’episodio a lei dedicato lo vedremo il prossimo anno) ma ogni volta che appare è abbagliante e convincente nella parte. Senza dubbio uno degli elementi di spicco della pellicola.

 

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Detto degli attori, c’è da parlare, ovviamente, del film, che è coinvolgente fin da subito. La storia si ricollega alla battaglia finale de L’Uomo d’Acciaio, e la devastazione perpetrata in quegli eventi, oltre ad altri danni collaterali delle attività di Superman, spingono l’opinione pubblica a interrogarsi sulla potenziale minaccia che l’alieno rappresenta per l’umanità. Su questo punto Batman va invece molto più diretto, cercando subito il modo di fermare il suo antagonista. Inizia così una intrigante sfida a distanza, alimentata anche dal perfido Luthor, che poi troverà il suo culmine nel vero e proprio duello tra i due protagonisti. La domanda su come il “normale” Batman possa tenere testa al “sovrumano” Superman trova risposta nella schiacciante superiorità tattica di Bruce Wayne e lo svolgersi dalla sfida vera e propria è sublime. Proprio dal momento finale del duello, però, inizia il repentino declino. Da qui partono a raffica, ammassati tutti insieme, i più triti e ridicoli stereotipi che spesso piagano questo genere di film, e la credibilità cola a picco. Un avversario finale altrettanto “piatto”, poi, completa la frittata. E non sarebbe nemmeno finita qui con le banalità…

Un vero peccato. Sul filo di lana si crolla sotto i colpi dei cliché e un film dal grande potenziale viene parzialmente rovinato in maniera evitabilissima.

Altra piccola nota: va bene che Lois Lane che viene salvata da morte certa all’ultimo secondo da Superman, magari mentre cade da 4.000 metri, è una delle più iconiche scene della storia del fumetto, ma direi che una volta per film può bastare. Se gli episodi cominciano a moltiplicarsi allora il personaggio della giornalista, già banalissimo e noioso di suo, finisce per sconfinare nel patetico.

I prossimi capitoli della saga saranno Suicide Squad, questa estate, e Wonder Woman l’anno prossimo. Ulteriori prologhi al successivo e “corale” Justice League Part One. Insomma anche la DC si è imbarcata nel suo ambizioso progetto di universo cinematografico inserito in un’unica continuity, ma dopo i primi due episodi i dubbi restano e, qualitativamente, la Marvel è ancora molto avanti.

P.S. Ovviamente non poteva mancare il grande classico dell’identità “segreta” di Superman: quando non indossa il costume gli basta solo inforcare gli occhiali di Clark Kent ed è irriconoscibile per chiunque!

 

Batman vs Superman, 2016
Voto: 6
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