Bananagrams: la recensione

Un gioco di testa, di velocità e soprattutto … BANANA!

 

 

Mi rivolgo a voi, giocatori di una certa età. Voi che avete giocato a Scarabeo con quelle belle tessere perlacee che andavano a formare infinite combinazioni di parole. Voi che impazzivate per ottenere il punteggio più alto andando ad inglobare i moltiplicatori di lettere e parole. Voi che non eravate mai paghi e cercavate sempre di comporre una parola con tutte le lettere a vostra disposizione. Miei cari giocatori, è arrivato Bananagrams, e sono certo che vi farà innamorare a prima vista.

L’idea di mischiare “Banana” e “Anagramma” per creare un gioco dal nome accattivante e facile da ricordare è vincente! La confezione, una semplice sacchetto di stoffa a forma di banana, mi ha conquistato subito. Bananagrams è un party game molto veloce da apparecchiare, spiegare e giocare, facile da trasportare, che coinvolge fino a 8 giocatori contemporaneamente.

Le regole sono semplicissime, rasentano quasi la stupidità, ma ti permettono di capire subito il gioco e provare a giocare una partita in men che non si dica. Per prima cosa si svuota il contenuto del “sacchetto-banana” al centro del tavolo e si girano tutte le tesserine a faccia in giù, creando il “Mucchio”. Ora sì da una bella mischiata alle tessere e si può cominciare a spiegare il gioco. Ogni giocatore prenderà a caso un numero di tessere stabilito; 21, 15 o 11 a seconda del numero di giocatori.

Un giocatore a caso darà il via alla partita, tutti potranno contemporaneamente girare le proprie tessere e cominciare a creare una propria griglia di parole il più velocemente possibile. Come lo schema del classico Scarabeo, le parole andranno composte da sinistra a destra e dall’alto verso il basso ed ogni parola dovrà incrociarne almeno un’altra. Ti è concesso di montare e smontare le parole quante volte vuoi, non c’è limite alla tua fantasia, l’importante è usare tutte le lettere a tua disposizione.

Fino ad ora il gioco sembra facile, la parte animata arriva quando un giocatore ha finito le lettere a disposizione e grida: “Lettera!”. Tutti i giocatori dovranno prendere un’altra tessera dal “Mucchio”. Ecco che la partita si anima, prendere una lettera buona può significare poter comporre velocemente un’altra parola; ma se ti capita la “H” o la “Q” allora diventano guai, perché sono davvero difficili da piazzare. Per fortuna puoi ricorrere allo “Scambio!” e rimettere a faccia in giù una delle tue lettere. Tuttavia sei costretto a prenderne altre tre. Un cambio che può salvarti la partita, ma rischia anche di riempirti di lettere che non riesci ad anagrammare.

 

 

Andando avanti a “Lettera!” e “Scambio!”, il “Mucchio” si assottiglia fino ad avere meno tessere dei giocatori al tavolo. A questo punto, chi completa la sua griglia con tutte le lettere a propria disposizione, può gridare “Banana!”, vince la mano ed è incoronato “Gran Banana”. Gli altri giocatori possono controllare la griglia del “Gran Banana” e, se trovano un parola scritta male, possono gridare “Errore!”. Il “Gran Banana” è eliminato dal gioco, le sue tessere rimesse nel “Mucchio”, e via che si ricomincia da dove si era interrotta la precedente mano.

Le partite durano davvero poco, un massimo di quindici minuti a mano. La frenesia che si raggiunge durante la partita è alta; “Lettera!” e “Scambio!”, possono distrarre parecchio gli avversari. La cosa davvero difficile è alzare lo sguardo sul tavolo da gioco e capire a che punto sono i tuoi avversari. Spesso una lettera sola può metterti in crisi e si deve decidere velocemente se cambiarla o meno; altre volte è meglio aspettare una chiamata “Lettera!” per non accumulare troppe tessere e ritrovarsi a dover fare un super lavoro di posizionamento.

Bananagrams è raccomandato per giocatori tra 7 e 99 anni, ma mia figlia di 5 anni e mezzo è impazzita per questo gioco; appena vede la confezione di Bananagrams si siede al tavolo ed è pronta a sfidarci. Anche durante le partite agguerrite, mi si siede in braccio e vuole assolutamente posizionare le tessere al posto mio, è diventata brava, e a me non dispiace, così impara come si scrivono le parole. In fin dei conti è un gioco adatto anche ai bambini più piccoli che si trovano stimolati nel gioco ed imparano.

Oltre a tutto questo, Bananagrams ha altre 4 modalità di gioco spiegate nel piccolo foglietto illustrativo; questa variabilità permette di aumentare la difficoltà e il divertimento dei partecipanti. Non vi nascondo che ho introdotto alcune regole oltre le opzionali, come ad esempio: evitare le parole straniere, o quelle di due lettere; il gioco non ne ha risentito minimamente, anzi, diventa più complicato ed anche più avvincente.

Per me Bananagrams è stato il gioco dell’estate 2019; ci ho passato diverse serate in compagnia, sia con i grandi, sia con la partecipazione dei più piccoli. Al ritorno delle vacanze l’ho fatto provare anche ad appassionati giocatori da tavolo. Il risultato è stato: “Dai, facciamo un’altra mano prima che arrivi la pizza?”; la pizza è arrivata, ma mica sono riuscito a farli smettere!

Bananagrams
Voto: 9
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