Balatro: la recensione

Se pensate che la mano migliore del poker sia la scala reale, attingere da un mazzo di ottanta carte tutte uguali vi farà cambiare idea.

 

 

Chi ha visto i primi trailer di Balatro è rimasto sicuramente incuriosito: non capita tutti i giorni di trovarsi davanti ad un roguelite basato sulle regole del poker. Gli spettatori sono stati attratti da una serie di luci e suoni eccessivi per un gioco di carte tradizionale, e scombussolati dalla presenza di tarocchi ed altre amenità che non si aspettavano. Dopo una serie di modifiche ed aggiustamenti essenziali, il prodotto finale è stato infine rilasciato nel febbraio del 2024 su Steam e sulle maggiori console, risultando un successo strepitoso. Difficile dire quale aspetto sia stato maggiormente decisivo nel conquistare un pubblico così numeroso ed appassionato, perché dietro alla semplicità del descriverlo come un incontro tra due generi si nasconde una struttura profonda e ricca di regole (e un aspetto grafico volutamente tondeggiante che fa il verso ai vecchi cabinati da bar).

 

 

Balatro colpisce infatti a tradimento mettendo una variabile dietro l’altra sul cammino del giocatore, che ha come solo obiettivo quello di raggiungere un punteggio predefinito ad ogni round, chiamato buio. Dopo due bui normali si dovrà affrontare il buio boss, non saltabile e con un’ulteriore variazione sul tema particolarmente cattiva; l’ottavo boss sarà l’ultimo ostacolo verso quella che viene considerata una vittoria finale. Naturalmente il requisito per andare avanti sarà sempre più alto, e presto non basteranno le semplici combinazioni di semi e figure: entrerà qui in scena il negozio, accessibile dopo ogni manche completata con successo, che permetterà l’acquisto di potenziamenti identificati come joker, tarocchi, pianeti, carte spettrali o semplici carte normali che si aggiungeranno al consueto mazzo di 52 elementi. Non ci sono seconde possibilità per chi manchi l’obiettivo, e perdere significa anche dover rinunciare a tutto quanto raccolto in precedenza e ripartire totalmente da zero.

 

 

Una descrizione simile può generare una certa confusione, ma è perfettamente normale. In realtà, Balatro ha molte più regole ed elementi da tenere in considerazione se non si vuole terminare la propria corsa dopo una manciata di giocate. Lo scopo di queste righe non è spiegarle tutte, ma sottolinearne l’importanza e la straordinaria varietà: tipicamente, un gioco di carte tende a somigliare a sé stesso dopo alcune ore, mentre in questo caso siamo di fronte a tante sfaccettature che fanno sembrare ogni esperienza diversa dalla precedente. La distribuzione casuale delle carte e dei potenziamenti incide su questo fattore solo fino ad un certo punto, perché il gioco non reggerebbe senza la sua struttura solidissima; fortuna e sfortuna hanno quindi un ruolo relativamente accessorio nell’economia delle partite, mentre pianificazione e capacità di sfruttare le risorse a disposizione sono la chiave del successo.

 

 

Eppure, è lecito chiedersi se tutti questi elementi riescano a garantire da soli le centinaia di ore che ci si aspetta di spendere su un titolo come questo. La risposta è fortemente negativa: quello che rende magico il prodotto finale è la capacità di stupire il giocatore con momenti di pura follia in cui ci si immerge totalmente. Si vuole costruire un mazzo di un centinaio di carte che siano tutte donne di picche? È possibile, con un’oculata gestione delle risorse ed i joker adeguati. Si vuole vincere ogni partita giocando solo e soltanto una carta? Può accadere anche questo, quando si riescono ad utilizzare in maniera corretta i bonus e si evita di trovarsi impreparati davanti ad un buio boss che rende inoffensiva la nostra unica arma. Concentrarsi sul proprio lavoro di potenziamento del mazzo ha un qualcosa di trascendentale, con vette di misticismo toccante grazie alla musica avvolgente, agli effetti sonori straordinariamente rilassanti ed ai fondali ipnotici.

 

 

Il prezzo da pagare per tutto questo ben di Dio, oltre alla cifra richiesta dalla piattaforma di riferimento per acquistare il gioco, è una grande quantità di tempo per arrivare al completamento di tutti gli obiettivi. Avere accesso a tutti i joker ed i mazzi, che non differiscono solo per la fantasia sul retro delle carte ma anche e soprattutto per le condizioni iniziali della partita, non sarà una faccenda breve. Ancor più lunga è la strada da percorrere per il raggiungimento del 100%, dato che il requisito sarà terminare vincitori in ogni mazzo alla massima difficoltà ed utilizzando almeno una volta ciascuno dei 150 joker nel buio finale. Un achievement che richiede alla persona media alcune centinaia di ore; se proprio dobbiamo trovare un difetto, lo si ha nella frustrazione di dover sperare che il gioco fornisca le carte necessarie quando rimangono pochi passi al completamento.

 

 

Non c’è da stupirsi che Balatro abbia fatto incetta di premi ai Golden Joystick Awards ed ai Game Awards 2024. Il pubblico lo ha amato fin da subito, e nell’epoca moderna del videogioco, dove la fruizione non è più a senso unico dallo sviluppatore al giocatore, questo conta tantissimo. Balatro è appassionante da giocare quanto da guardare, ha fatto la fortuna di chi lo trasmette in diretta e, sebbene non esista ancora una modalità per giocare in rete, ogni partita è generata a partire da un codice che può essere scambiato con altri giocatori per sfidarsi a parità di condizioni. È matematica, logica, strategia, gestione e financo riflessi, quando le cose si mettono male e bisogna risolvere con una giocata da campione. Difficile chiedere oltre ad un gioco di carte o ad un roguelite, e ancor di più ad un titolo associabile ad entrambe le definizioni; eppure gli sviluppatori hanno fatto intendere che non sia finita qui. Dal canto nostro, possiamo solo attendere con grande curiosità di conoscere cosa inventeranno per migliorare un gioco già praticamente perfetto.

 

Balatro, 2024
Voto: 9,5
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