Un arcade di guida dedicato al fuoristrada; il risultato è solo un parziale successo. Peccato, visto la penuria di titoli dedicati all’off-road.
I giochi di guida su PC non mancano, ma sono principalmente dedicati alla pista o al drifting. Che si tratti di simulazioni, di giochi puramente arcade o di vie di mezzo, oggettivamente c’è scelta disponibile quando si vuole mettere le gomme sull’asfalto. Ma sulla terra? Le opzioni non sono tantissime.
Abbiamo recentemente realizzato uno speciale sui giochi dedicati al fuoristrada. Se per i rally esiste una competizione quasi decennale fra i vari Dirt Rally 1 e 2, la serie WRC e il buon vecchio Richard Burns Rally, per le altre competizioni offroad le opzioni scarseggiano. L’ottimo Dakar 18 tiene ancora botta, ma se si vuole qualcosa di più leggero, e al tempo stesso completo, non c’è molto. Baja: Edge Of Control HD potrebbe essere un’alternativa, ammesso si sia disposti a scendere a parecchi compromessi.
Baja: Edge Of Control HD è la versione rivista e corretta dell’omonimo titolo uscito nel 2008; e come è ovvio che sia, la struttura del gioco non poteva cambiare. Il gameplay è fortemente ispirato ai classici del genere, incluso quel Flatout di tre anni più vecchio e che ha indicato la strada ai giochi di questo tipo negli anni a venire.
Ci troviamo quindi di fronte ad un gioco parecchio vecchia scuola, anche se questa volta non è un appellativo necessariamente positivo.
Baja: Edge Of Control HD è un titolo molto molto arcade (anche se per fortuna non ci sono power up), con gare che, anche se concatenate, non danno una vera sensazione di partecipare ad un campionato. La progressione mira esclusivamente a sbloccare nuovi veicoli e nuovi campionati, e manca quasi completamente l’aspetto legato al nostro pilota ed ai successi ottenuti.
Ma andiamo con ordine e parliamo della parte guidata: gareggeremo in contemporanea con altri avversari su circuiti o su tracce ben definite cercando in tutti i modi di arrivare primi. A seconda del tipo di competizione, potremo partire tutti insieme o scaglionati: nel primo caso conta semplicemente arrivare davanti a tutti, mentre nel secondo dovremo ottenere il miglior tempo di categoria (quasi un vero e proprio rally).
L’aspetto grafico non tradisce l’impostazione arcade del gioco, la cui fisica consente scontri e voli che nella realtà distruggerebbero qualsiasi veicolo: Baja è parecchio permissivo ed è indirizzato a giocatori meno alla ricerca di un gioco simulativo.
Guidare è abbastanza divertente, e se gli scenari scorrono fluidi e discretamente dettagliati (ad avere il tempo di osservarli…), le altre macchine e le piste stesse sono ben disegnate conferendo una complessiva sensazione di soddisfazione per gli occhi.
La fisica del gioco è discreta, ma varia fin troppo a seconda del livello di difficoltà del gioco; e qui occorre parlare dell’unico vero ma grande problema di Baja: Edge Of Control HD.
In modalità carriera abbiamo solo due livelli di difficoltà: facile e difficile, cosa stranissima visto che nelle gare singole possiamo regolare in modo molto più granulare i parametri che gestiscono la difficoltà nel gioco. Ma con soli due livelli di difficoltà ci siamo trovati da un lato a giocare senza sfida (facile significa vincere praticamente tutte le gare appena mettiamo in pista un veicolo minimamente potenziato), mentre dall’altro abbiamo avuto un’esperienza punitiva e frustrante (la macchina reagisce in modo completamente diverso ma soprattutto gli avversari sono fin troppo competitivi, tanto da lasciarci indietro senza speranze già alla prima curva).
È ovvio che la logica vorrebbe giocassimo al livello più alto, ma per fare soldi e comprare potenziamenti o altri veicoli occorre piazzarsi in alto, cosa quasi impossibile vista la velocità degli avversari. Ci siamo trovati a dover giocare a livello facile parecchie gare per mettere qualche soldo da parte, comprare i potenziamenti necessari e poi ritornare a livello difficile (per scoprire che comunque nella migliore delle ipotesi si arriva a metà classifica).
Questo è il vero problema di Baja: Edge Of Control HD. O è troppo facile, o è troppo assurdamente difficile. Peccato, perché il gioco offre tantissimi tracciati ben caratterizzati, così come numerosi veicoli personalizzabili e diverse modalità di gara.
Il modello di guida è abbastanza adeguato, con una netta differenza di comportamento fra i due livelli di difficoltà. Per aiutarci possiamo effettuare tutta una serie di regolazioni su telaio e sospensioni, cosa che impatta visibilmente le reazioni della vettura alla prova dei dossi e dei salti e che si rivela fondamentale per migliorare il controllo dell’auto. Al contrario di altri giochi anche più blasonati, gli effetti delle nostre regolazioni sono facilmente percepibili dal modo in cui la vettura si comporta; un plauso sia per la riuscita di questo aspetto sia per la semplicità con cui possiamo effettuare le varie regolazioni.
L’unica cosa che non ci ha convinto della guida è il freno a mano; lo scivolamento fin troppo gentile della vettura è forse l’unico aspetto poco naturale del gioco, ma considerando l’approccio arcade la cosa è tollerabile.
Baja: Edge Of Control HD è corredato da una colonna sonora come andava di moda in molti giochi in quegli anni, ma è decisamente trascurabile; a parte qualche canzone che sarebbe diventata un tormentone di lì a poco, il resto cade rapidamente nel dimenticatoio (o infastidisce, addirittura).
Baja: Edge Of Control HD è un gioco che si fa fatica a valutare. Ha oggettivamente molto potenziale, ma lo spreca con la sua gestione della difficoltà affatto scalabile ed affatto bilanciata. Giocarlo al livello più basso può voler dire non avere quasi alcuna sfida, mentre al livello più alto significa probabilmente inchiodarsi senza avere alcuna possibilità concreta di proseguire nello sblocco di nuove competizioni e nell’acquisto di veicoli più performanti. È un brutto gioco? Sicuramente no. Ne possiamo consigliare l’acquisto? Purtroppo non credo. Oggettivamente, visti i problemi sulla modalità carriera che ne minano la longevità, è probabilmente il caso di orientarsi verso qualche altro gioco d’estrazione fuoristradistica; un vero peccato, visto il potenziale del gioco.