Ahsoka – Stagione 1: la recensione

Finalmente abbiamo assistito ad una serie che ha tutte le caratteristiche per essere definita Star Wars; sfortunatamente però non è accessibile a tutti gli spettatori.

 

 

Negli ultimi anni il franchise di Star Wars ha prodotto molte serie TV, impegnando gran parte delle risorse a sua disposizione in progetti come The Mandalorian e provando a dare nuova visibilità a personaggi come Boba Fett, Obi Wan Kenobi e Cassian Andor. Il successo di queste serie è stato altalenante, raggiungendo vette importanti e tonfi catastrofici proprio con i due cacciatori di taglie più conosciuti di questa lontana galassia.

Le trilogie cinematografiche si sono concentrate soprattutto nel raccontare gli snodi principali di questa lunghissima storia, ma il vasto mondo che circonda Star Wars è stato maggiormente narrato tramite le serie animate. Il passaggio alle serie televisive, che è avvenuto solo di recente, ha quasi sempre pescato personaggi che hanno avuto di media una piccola parte nel vasto racconto animato. Ahsoka invece va contro tendenza: la protagonista, interpretata dall’attrice Rosario Dawson (Grindhouse, Sin City, Zombieland – Doppio Colpo, Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage, Iron Fist, The Defenders, The Mandalorian), è un personaggio cardine delle sette stagioni di Star Wars: The Clone Wars.

 

 

Capite che non era possibile creare un cappello introduttivo per il personaggio di Ahsoka Tano, né tantomeno per i coprotagonisti Ezra Bridger, Hera Syndulla e Sabine Wren la cui storia principale è narrata nelle quattro stagioni di Star Wars Rebels. Detto questo, la produzione ha fatto l’unica scelta possibile: continuare il racconto senza tergiversare troppo sul passato dei singoli protagonisti. Per chi conosce la storia è stato esaltante vedere i personaggi animati diventare reali; per tutti gli altri invece ci sono molti passaggi che non possono essere apprezzati per mancanza di informazioni.

Ahsoka Tano, l’ex Padawan di Anakin Skywalker, non ha finito il suo addestramento e si è allontanata dai Jedi prima che il suo maestro passasse al lato oscuro. Dopo la caduta dell’Impero e la nascita della fragile Nuova Repubblica, la nostra protagonista si dedica a seguire tutte le piste che conducono a possibili rimasugli del nemico. Così Ahsoka Tano s’imbatte in uno strano Droide Imperiale da combattimento di nuova produzione e comincia ad indagare, scoprendo presto che una terribile minaccia rischia di tornare da passato. La minaccia in questione è legata alle storie raccontate in Star Wars Rebels; vengono quindi subito coinvolte sia il Generale Hera Syndulla che la mandaloriana, ed ex Padawan di Ahsoka, Sabine Wren.

 

 

La storia di base è molto semplice: un frenetico inseguimento che, quando prende il via, non si ferma praticamente mai fino alla fine della serie. C’è solo un unico momento di pausa che prova a raccontare qualcosa in più sul rapporto tra Ahsoka Tano e Anakin Skywalker; purtroppo risulta un passaggio lento che non ha un impatto fondamentale per la serie stessa, anche se ci regala uno spaccato tra maestro e allieva molto interessante. I rapporti tra maestro e allievo infatti sono una trama ricorrente e sviluppata in maniera particolarmente esaustiva.

Ahsoka e Sabine hanno i loro alti e bassi, ma il loro legame è cementato da un passato che le ha viste combattere l’una al fianco dell’altra in innumerevoli battaglie. Il loro rapporto, a volte anche conflittuale, regala alla storia davvero una marcia in più soprattutto quando viene messo a confronto con quello quasi soffocante tra il Jedi decaduto Baylan Skoll e la sua allieva Shin Hati. Ray Stevenson (Thor, King Arthur, Codice Genesi, Vikings, Dexter), interprete del Jedi decaduto, ha bucato lo schermo conquistando il pubblico semplicemente con la sua presenza scenica; purtroppo l’attore è venuto a mancare proprio quest’anno e ciò ha davvero rattristato tutti coloro che avrebbero voluto fortemente rivederlo in azione.

 

 

Tutti gli attori devono aver studiato molto bene le serie animate perché interpretano i loro personaggi in modo straordinariamente fedele, sia nei movimenti che nel modo di parlare ed atteggiarsi. Sia i combattimenti aerei che quelli terrestri sono elaborati molto bene, esaltando soprattutto le scelte strategiche ed il coraggio dei vari personaggi.

Questa sarebbe dovuta essere una miniserie di otto puntate, ma è chiaro che il finale di stagione lascia le porte totalmente spalancate per continuare a raccontare questa storia. Ci sarà una seconda stagione di Ahsoka? Di questo purtroppo non ne possiamo essere certi, ma sicuramente le indiscrezioni sui progetti cinematografici ci fanno già capire che Dave Filoni, la mente dietro a Star Wars, ha un piano ben preciso per tutte queste storie che evidentemente si legano tra loro. Vi consiglio di vedere questa serie? Sì, insieme a The Mandalorian è la serie che mette tasselli fondamentali per il proseguo della storia cinematografica.

 

Ahsoka – Stagione 1, 2023
Voto: 7,5
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